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lunedì, 4 Dicembre 2023
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Meteo: Una corrente a getto polare irrompe a metà Gennaio

L’aria si è fatta più consona alla stagione negli ultimi giorni, sono tornate modeste gelate notturne al nord e anche nelle conche del centro. Le temperature massime però non sono certo tipiche di gennaio.

La neve intanto è tornata a imbiancare l’Appennino settentrionale e centrale, con una lieve nevicata oltre i 1200-1500 m che non dovrebbe far notizia a gennaio. Insomma, il tempo è più movimentato ma la situazione non è quella che ci dovrebbe essere a gennaio. Cosa succederà ora? Le mappe in superficie dei prossimi 2-3 giorni mostrano un promontorio dell’anticiclone delle Azzorre, a tratti scalfito da veloci passaggi frontali. Le mappe in quota evidenziano infatti flussi atlantici, e la corrente a getto che va ondulandosi. Per ora ci troviamo in prevalenza con flussi da nordovest, ma da metà gennaio l’ondulazione sarà più accentuata e con ingresso di saccature associate a aria polare. Da tenere d’occhio in particolare un fronte freddo atteso il 18-19, ancora incerto negli scenari ensamble. Altrettanto incerte ipotesi di irruzioni fredde a fine gennaio.

Lunedì al nord le correnti settentrionali portano sole e limpido, aria frizzante di sera e prima mattina, 11-13°C al pomeriggio, 5-6°C sopra la media, altro che freddo! Al centro e Sardegna passaggio veloce di rovesci e breve nevicata in Appennino centrale, anche sui 1000 m, quantitavi però modesti. Al sud arrivano rovesci e temporali dal pomeriggio. Ventoso ovunque.

Fra martedì e mercoledì onda perturbata più accentuata ma incerta nei dettagli. Probabili rovesci al nord e improvvisa nevicata su Alpi oltre 400-700 m e anche Appennino tosco Emiliano, 600-800 m e romagnolo oltre 800-1000 m, anche con veloce bufera. Stimando ora, 10-30 cm sulle Alpi, 5-20 cm in Appennino.

Al centro temporali invernali anche intensi, neve in Appennino centrale oltre 800-1000 m, stimabile in 5-20 cm, anche al sud e Sardegna arrivano forti temporali, attenti a non confondere eventuali grandinate con la neve, prevista oltre 1000 m, salvo locale graupel a quote inferiori.

Fra mercoledì e giovedì altro veloce passaggio di fronte freddo, con effetti e tempestica incerti: si va dalla breve comparsa di neve in pianura padana all’irrompere del fohn, d’obbligo dunque la prudenza. Al centro improvvisa ma veloce nevicata a bassa quota sulle regioni Adriatiche, buferotti in Appennino, ventoso in Sardegna con burrasca di maestrale, bora in Adriatico e tramontana con schiarite sulle regioni centrali tirreniche. Rovesci con neve in collina anche al sud, fra Basilicata e Calabria, localmente est Sicilia, spiccata variabilità ventosa altrove.

Venerdì giornata soleggiata e limpida al nord, mattina più fredda, anche -2,-4°C, ma di giorno fino a 10°C. Al centro migliora rapidamente con ultimi rovesci nevosi in Appenino, al sud rovesci nevosi locali in Calabria e nord della Sicilia, a quote collinari, ma nel complesso migliora.

Dopo il 20 gennaio temperature minime in netta diminuzione, gelate anche intense per la prima volta nell’inverno, con minine -4,-6°C al nord, -1,-4°C al centro invece +4,+6°C al sud.Incerti invece gli effetti, nelle ultime mappe spuntano ora ipotesi di freddo da est a fine gennaio e perfino di neve in pianura al nord, in Siberia peraltro il gelo è estremo, ma c’è molta incertezza negli ensamble per cui per ora ci fermiamo qui e ne riparleremo. [Luca Lombroso]

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