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Bel tempo sull’Italia, ma per il 1° maggio arrivano i temporali

Splende il Sole sull’Italia in questo finale di aprile del 2023, con cieli sereni e giornate soleggiate su gran parte del paese grazie a una situazione di forte stabilità meteorologica. Temperatura da primavera inoltrata, molto miti, per fortuna una situazione ben più tranquilla rispetto a quella che sta vivendo la Penisola Iberica, dove un episodio di alte temperature eccezionali e assolutamente inusuale per questo periodo ha fatto segnare numerosi record ieri e oggi, con il raggiungimento dei 38°C in alcune località.

Questa situazione di bel tempo in Italia è destinata a cambiare nel fine settimana del 1° maggio, con l’aumento dell’instabilità e l’arrivo dei temporali, proprio tra domenica 30 aprile e lunedì 1° maggio. Come ogni mese andiamo ad analizzare i modelli, nella lunga scadenza, per capire come comporterà il mese di maggio sul nostro Paese. Ricordiamo che le previsioni stagionali, definite “linee di tendenza”, sono previsioni di tipo sperimentale e presentano incertezze, ma sono comunque degli strumenti di elevato valore scientifico, soprattutto in chiave futura.

Secondo il centro europeo ECMWF il mese di maggio vedrà sul bacino centrale del mar Mediterraneo delle pressioni nella media, o poco più elevate rispetto la media. Al contempo, sia ad est che ad ovest della Penisola Italiana, avremo delle aree con valori di pressione e geopotenziali inferiori alle medie, posizionate rispettivamente fra il nord Atlantico e l’Europa orientale. La presenza di queste aree con pressione e geopotenziali più bassi potrebbe aprire dei periodi di instabilità, con lo sviluppo dei famosi temporali di calore sui rilievi.

Tale assetto configurativo simulato dal modello europeo sull’Italia si tradurrà in un clima tutto sommato mite, con temperature attorno le classiche medie di stagione, al centro e sulle regioni settentrionali. Il tempo invece si dovrebbe mantenere stabile, con alternati fasi di instabilità, maggiormente accentuate sulle regioni settentrionali.

Questo tipo di configurazione dovrebbe favorire un periodo più stabile, con temperature di poco sopra la media al centro-sud e sulle Isole. Sul resto d’Italia, invece, le anomalie termiche dovrebbero essere molto più contenute, anche se non mancheranno brevi periodi di temperature sopra la media stagionale, per le rimonte, fino all’Europa centrale e le Alpi, dell’anticiclone subtropicale, di matrice africana. Va inoltre ricordato che a maggio la durata del giorno supera quella della notte, ciò è anche alla base dell’incremento della temperatura media mensile. Secondo il modello di riferimento di meteored, basato sui dati ECMWF, le precipitazioni dovrebbero risultare più abbondanti al Nord e sulle aree montuose interne dell’Appennino, dove saranno frequenti i fenomeni termoconvettivi, durante le ore centrali del giorno.

Maggio climaticamente è un mese piovoso per le regioni settentrionali e le aree pedemontane, fra Alpi e Prealpi. La gran parte delle precipitazioni pero è di origine convettiva, ossia rovesci e temporali prodotti da nubi cumuliformi che hanno una distribuzione irregolare sul territorio. Queste precipitazioni, inoltre, pur essendo intense, solo in parte potranno riuscire ad alleviare la gravissima siccità che affligge le regioni del Nord.

Nel maggio 2023 le precipitazioni, secondo le ultimissime elaborazioni di ECMWF, dovrebbero risultare più abbondanti al Nord e sulle aree montuose interne dell’Appennino, dove saranno frequenti i fenomeni termoconvettivi, durante le ore centrali del giorno.

Maggio è anche il mese dei fenomeni temporaleschi violenti, soprattutto sulle regioni settentrionali. La progressiva intensificazione dell’insolazione, nelle ore centrali del giorno, favorisce la formazione dei temporali, anche di forte intensità, specie sulla Pianura Padana, dove in determinate situazioni meteorologiche possono nascere le pericolose “supercelle temporalesche”.

Il calore accumulato in atmosfera può favorire lo sviluppo di temporali, anche piuttosto violenti, capaci di causare grandinate, intense precipitazioni e forti colpi di vento.

Simili eventi temporaleschi, tipici della tarda primavera, si producono non appena dell’aria più fredda in quota, di origine oceanica o nord europea, comincia a scorrere al di sopra del cuscinetto di aria calda e umida, che nel frattempo si è formato nei bassi strati. Tutta questa energia potenziale, rappresentata dal calore e dall’umidità che stagna nei bassi strati, si converte in energia cinetica, attraverso la formazione dei temporali. [L.P.]

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