Una neonata di appena quattro mesi risultata positiva alla cocaina, nella notte tra il 22 e il 23 Luglio 2025, è stata accompagnata dai genitori, di origine marocchina e residenti nella vicina Eboli, all’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona, a Salerno. Secondo le informazioni riportate, la neonata è giunta in ospedale in uno stato di soporosa apatia, con evidenti difficoltà respiratorie e vigore compromesso. Tali sintomi hanno destato subito l’attenzione del personale medico, che ha proceduto a esami diagnostici approfonditi. L’analisi delle urine ha rivelato la presenza di cocaina, sollevando interrogativi sulla modalità di assunzione della sostanza da parte della bambina. Le circostanze di questo triste episodio rimangono avvolte nel mistero, poiché i genitori della neonata non hanno fornito spiegazioni adeguate riguardo all’esposizione della loro figlia allo stupefacente. Inoltre, è emerso che la neonata non era allattata dalla madre, escludendo dunque la possibilità di un’assunzione attraverso il latte materno. Ciò ha portato i medici a considerare altre ipotesi, come un possibile contatto diretto con la sostanza o un ambiente domestico contaminato.
In aderenza alle procedure standard in situazioni di questa natura, il personale sanitario ha immediatamente allertato le autorità competenti, in particolare la Polizia, per far luce sulla vicenda e per garantire la protezione della neonata. Un passo necessario volta a raccogliere informazioni e localizzare eventuali rischi per la salute della bambina, ma anche per assicurarsi che i genitori ricevessero supporto e assistenza adeguati in un momento così critico. Dopo una prima notte di osservazione nel reparto di pediatria, durante la quale la neonata ha mostrato segni di miglioramento — sebbene fosse necessario un ulteriore prelievo di sangue per accertare con certezza la sua condizione — i genitori hanno preso una decisione. Poco dopo le 9 del mattino, approfittando del cambio turno del personale sanitario, hanno deciso di prendere in braccio la loro figlia e allontanarsi dall’ospedale senza ulteriori spiegazioni o autorizzazioni da parte del personale medico.
Questa azione ha creato immediato allarme e ha spinto le autorità a avviare le ricerche. I carabinieri si sono attivati rapidamente, coadiuvati dall’ausilio delle immagini estratte dai sistemi di videosorveglianza dell’ospedale di Salerno, che hanno registrato il passaggio dell’auto utilizzata dai genitori in fuga, rendendo possibile il tracciamento del veicolo tramite il numero di targa. L’azione delle forze dell’ordine sottolinea l’urgenza e la gravità della situazione: la salute di un’infante di pochi mesi, esposta a sostanze potenzialmente letali, non può essere trascurata.



