È passato quasi un quindicina d’anni dall’ultima volta che la pista dell’aeroporto di Capodichino è stata sottoposta a una riqualificazione. Ora Napoli si prepara a vivere eventi di portata internazionale, come la Coppa America, un’opportunità unica per mostrare al mondo la bellezza e l’efficienza della città. Tuttavia, per affrontare queste sfide, è indispensabile disporre di un aeroporto al massimo dell’efficienza, dove atterrino voli intercontinentali con regolarità. Il sindaco Gaetano Manfredi ha recentemente annunciato la chiusura programmata dello scalo di Capodichino, prevista dal 19 gennaio al primo marzo 2026. Questo stop, voluto da Gesac per permettere la riqualificazione della pista, si colloca in un periodo dell’anno caratterizzato da un traffico aereo meno intenso. Nonostante i buoni motivi dietro questa decisione, la comunità locale si trova di fronte a sfide significative. Durante quei 42 giorni, gran parte dei voli sarà riprogrammata all’aeroporto Salerno-Costa D’Amalfi, gestito sempre da Gesac, ma la questione resta delicata.
Le agenzie di viaggio e i tour operator, rappresentati da Federturismo Confindustria, esprimono preoccupazione: “Siamo costretti a vendere pacchetti viaggio senza certezze”. Questa incertezza può influenzare negativamente non solo il turismo, ma anche l’immagine di Napoli come destinazione internazionale. Anche Abbac, l’associazione dei bed & breakfast e affittacamere, condivide le stesse preoccupazioni, evidenziando la vulnerabilità del settore a tali cambiamenti. Dalla politica, arrivano richieste di supporto. La Lega, con Gianpiero Zinzi, sta lavorando affinché Grazzanise venga inserito nel Piano Nazionale Aeroporti, cercando di ampliare il sistema aeroportuale campano. Proposte arrivano anche dal Comune di Napoli, dove Nino Simeone, presidente della commissione Infrastrutture, suggerisce l’attivazione di navette tra Capodichino e l’aeroporto Salerno-Costa d’Amalfi. Non solo, ci sono anche discussioni per stabilire collegamenti con Roma, in modo da mitigare l’impatto per coloro che saranno costretti a ripiegare su Fiumicino.
La sfida è grande, ma Napoli ha dimostrato più volte di saper affrontare gli ostacoli con determinazione e resilienza. Speriamo che questo periodo di transizione porti alla rinascita del nostro aeroporto, rendendolo un hub moderno e funzionale, capace di accogliere il mondo e di riportare Napoli al centro della scena internazionale.
