Il fenomeno dell’abbandono degli animali domestici, in particolare dei cani, è una questione di crescente gravità nelle società moderne. Molti di questi animali si ritrovano a vivere per strada, esposti a numerose insidie e rischi. Tra i pericoli che possono minacciare la vita e il benessere di un cane randagio, emerge un episodio particolarmente tragico accaduto a Sala Consilina. E segnalato dai volontari dell’Oipa che rivolgono un appello a quanti possono avere informazioni utili per identificare il responsabile. Il cane, che da tempo stazionava nei pressi del locale Terminal Bus e aveva conquistato l’affetto dei viaggiatori, era scomparso per due giorni.
È ricomparso nella serata di ieri in condizioni drammatiche: visibilmente ferito, con gravi ustioni su tutto il corpo, causate, secondo i primi accertamenti veterinari, da olio bollente. Il cane è stato subito soccorso da una giovane che solitamente si prende cura di lui e che, disperata, ha contattato una delegata dell’Organizzazione Internazionale Protezione Animali (Oipa) in cerca di aiuto.
A rispondere all’appello è stato un volontario dell’Oipa che ha portato l’animale presso una clinica veterinaria dove ha ricevuto le prime cure mediche. “Un atto di vera e propria tortura nei confronti di un cane che non faceva altro che cercare una casa e un po’ di affetto”, hanno scritto i volontari dell’Oipa in una nota. L’organizzazione, attiva nella protezione degli animali, ha lanciato un appello alla comunità, invitando chiunque abbia informazioni utili a identificare il responsabile di questo gesto a segnalarlo, anche in forma anonima, scrivendo all’indirizzo email: vallodidiano@oipa.org o contattando la pagina Facebook dell’Oipa.
L’applicazione di olio bollente, ha sicuramente provocato sull’ animale gravi ustioni, portando a dolorose ferite che necessitano di cure veterinarie immediate. Le ustioni possono compromettere la pelle e i tessuti sottostanti, causando infezioni, dolore cronico e, in casi estremi, la morte dell’animale. Inoltre, l’animale può sviluppare traumi psicologici, come paura e ansia, che possono permanere anche dopo le cure fisiche. La sofferenza del cane non è solo fisica; essa è accompagnata da un profondo stato di confusione e terrore, aggravato dalla mancanza di un ambiente sicuro e accogliente.
Immaginiamo il triste scenario di un cane randagio, incapace di trovare riparo e cibo, che vive in un contesto urbano. La sua condizione di vulnerabilità lo espone a diverse forme di violenza, tra cui l’atto crudele di versargli sopra dell’olio bollente. Questo gesto, non solo è un attacco ingiustificato, ma rappresenta anche una manifestazione di brutalità che merita un’analisi approfondita.