Un recente studio del Crea – il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria – pubblicato su Forbes mette in luce l’esempio virtuoso innescato nel Cilento che ha permesso di ridurre lo spreco di cibo. Nel Cilento si spreca meno cibo: dai risultati delle interviste che hanno permesso al Crea di redigere uno studio sullo spreco alimentare nel bio-distretto campano emerge come i cilentani sprechino 136 grammi di cibo pro-capite a settimana, circa il 25% in meno rispetto a quanto evidenziato da due indagini nazionali condotte precedentemente in Italia (rispettivamente 187 g pro-capite a settimana nel 2018 e 204 g nel 2021).
Risultati che, secondo gli studiosi, riflettono le caratteristiche e del contesto sociologico del territorio. Qui, infatti, spiega Laura Rossi, che ha coordinato lo studio del Crea, “gli abitanti hanno una propensione significativamente inferiore allo spreco di cibo, in quanto prodotto di una grande fatica fisica, con un intrinseco valore economico ed etico“. In zona è alta l’attenzione all’acquisto alimentare e si è sviluppato un rapporto diretto tra rivenditori e consumatori che aiuta a migliorare l’utilizzo e la gestione del cibo; dalle interviste emerge anche una minore focalizzazione alla pianificazione della spesa alimentare rispetto al livello nazionale, con acquisti mirati e una minore quantità di cibo in dispensa. Come si è svolto lo studio del Crea.
Lo studio comparativo, pubblicato dalla rivista scientifica internazionale Frontiers, ha analizzato le risposte del questionario nazionale sullo spreco alimentare fornite nel 2023 da 541 residenti nel bio-distretto del Cilento, per verificare se il modello di sostenibilità adottato nei bio-distretti avesse un impatto positivo in chiave antispreco. Il questionario è stato articolato in una sezione iniziale dedicata alle informazioni sociodemografiche dei rispondenti, seguita da cinque sezioni tematiche per un totale di 11 domande, suddivise in cinque gruppi tematici: pratiche di prevenzione: pianificazione degli acquisti, acquisti d’impulso e utilizzo degli avanzi abilità personali nel prevenire lo spreco alimentare: difficoltà nel valutare la sicurezza alimentare, cucina creativa e accurata pianificazione dei pasti obiettivi contrastanti: priorità come sicurezza, gusto, convenienza, costo e piacere, che entrano in contrasto con la prevenzione dello spreco alimentare coinvolgimento alimentare: piacere di cucinare, discutere di cibo e preparare i pasti attenzione dei genitori allo spreco alimentare: conoscenza e insegnamenti dei genitori riguardo al valore del cibo.