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Cilentana, la strada della morte: quante vite ancora prima di un intervento?

Immaginate di trovarvi al volante di un’auto, il motore ruggente sotto il cofano e il paesaggio che scorre veloce attorno a voi, mentre la Strada Statale 18, variante denominata “Cilentana”, si dipana davanti come una serpentina d’asfalto. Questo percorso, che collega paesi e città, sembra innocuo, ma spesso rivela una realtà ben più oscura, poiché questa  strada continua a essere teatro di sangue e tragedie, un luogo dove la vita e la morte danzano su un filo sottile.

Ogni anno, migliaia di automobilisti percorrono queste strade, pieni di speranze e sogni. Ma tra i sorpassi azzardati e la distrazione di chi guida con il cellulare in mano, la possibilità di incidenti diventa una triste costante. Le cronache locali ci parlano di tragiche collisioni, di famiglie spezzate, di vite stroncate in un istante. Ogni incidente racconta una storia, un vissuto che si ferma bruscamente, lasciando un eco di tristezza in chi rimane.
Ogni chilometro percorso è intriso di storie, alcune felici e altre tragicamente drammatiche. Eppure, sembra che l’incoscienza umana continui a imperversare. Nonostante gli sforzi delle autorità per sensibilizzare gli automobilisti alla sicurezza, la situazione non accenna a migliorare.
E così, questa strada,  con il suo fascino apparente, continua a rimanere un palcoscenico per le tragedie quotidiane, un luogo dove la morte si materializza in modo inaspettato.

La responsabilità di guidare in modo sicuro è nelle mani di ognuno di noi, abbandonando la leggerezza e abbracciare un’atmosfera di rispetto e attenzione reciproca. Solo allora potremo sperare di trasformare la Strada Statale da un teatro di sangue in un percorso di vita. Perché ogni vita conta, e ogni viaggio merita di concludersi in modo sereno. In questo contesto, è fondamentale riflettere su cosa possiamo fare per cambiare la narrativa.

Riceviamo e volentieri pubblichiamo la lettera di un nostro lettore, il Sig. Simone Della Greca che rivolge un accorato appello alle istituzioni ma anche a noi.

“La Strada Statale 18 Cilentana continua ad essere un teatro di sangue e tragedie. Incidenti mortali, feriti gravi, famiglie distrutte. Un bollettino di guerra che si aggiorna con drammatica regolarità, mentre le istituzioni restano immobili, sorde molto spesso alle richieste di sicurezza avanzate da cittadini esasperati. Quante altre vite dovremo contare prima che qualcuno si decida a fare qualcosa? Comincia dal mio punto di vista ad esserci una co-responsabilità nel fatto di rimanere indifferenti ad un problema noto, conosciuto, e per il quale arginare tutto ciò che sta succedendo. L’ultimo incidente avvenuto tra gli svincoli di Pattano e Vallo Scalo ha stroncato l’esistenza di due persone: A.C., 82 anni, e E.M., 32 anni. Non sono numeri utili alle statistiche, ma persone!! con una storia, una famiglia, degli affetti, dei sogni, dei progetti. Eppure, come accaduto già troppe volte, il tutto finirà nel silenzio e nell’indifferenza generale. Come sempre.”

“Le richieste di installare tutor e autovelox si sono susseguite nel tempo. Appelli accorati sono stati inoltrati alle istituzioni competenti, ma la risposta è stata il nulla assoluto. Ogni giorno gli automobilisti percorrono questa arteria con il terrore di diventare le prossime vittime, costretti a destreggiarsi tra velocità folli, sorpassi azzardati e condizioni del manto stradale spesso precarie. Chi deve intervenire in tutto ciò? Chi deve assumersi la responsabilità di questa strage silenziosa? Comuni, Provincia, Regione, Anas? Si riuniscano, si confrontino, giungano ad una soluzione, perché oltre ai problemi talvolta oggettivi si deve tener conto di un incremento dell’indisciplinatezza.”

“Al netto di ciò che già si sta facendo, va incrementata l’attenzione e la messa in opera di misure drastiche e sanzionatorie. Il sottoscritto sono 8 anni che tra PEC, e contropec cerca di sensibilizzare, denunciare, interpellare: ANAS, Ministero dei Trasporti, ect. Nessuna presa d’atto; solo risposte vane. Tocca mettere tutor ed autovelox? Lo si faccia, nel rispetto del codice della strada senza danneggiare nessuno. Molto meglio sanzionare che leggere che nell’arco di 24 ore ci sono stati 2 incidenti, con due vittime. C’è un problema e va affrontato. Basta parole, basta promesse vuote: servono azioni concrete, nette, visibili e tangibili. Non vogliamo più contare morti, non vogliamo più assistere seppur da estranei a funerali strazianti. Perché la strada è un bene comune, e ne siamo tutti fruitori. Se dobbiamo considerarla scenario all’interno del quale si deve combattere per portare a casa la pelle allora il gioco non vale la candela. Le istituzioni si assumano le proprie responsabilità e collaborino insieme a chi di dovere, forze dell’ordine incluse. I cittadini del Cilento sono stanchi di piangere i propri cari. L’indifferenza uccide quanto l’alta velocità. Chi ha il potere di cambiare le cose, lo faccia. Non ora, Subito.

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Alessandro Giordano
Alessandro Giordano
Dal Marzo 2015 racconto la nostra terra, il Cilento, mostrandola con gli occhi di chi la ama, la vive e vuole contribuire a farla apprezzare di più ai turisti e ai Cilentani stessi. La Storia, i Personaggi, la Cultura, le Tradizioni e le Contraddizioni, il patrimonio artistico, gli eventi e le iniziative in programma che ritengo più interessanti segnalare, i musei, le attrazioni e le proposte per i turisti, il cibo ed i prodotti del territorio sono i temi principali dei miei articoli.

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