L’acqua nel Cilento è stata sempre una presenza costante per lo sviluppo e il sostentamento della vita del territorio. L’acqua è importante perché è alla base di tutte le forme di vita che conosciamo e senza questa preziosa risorsa non avrebbe nemmeno avuto origine la Terra. La stessa vita quotidiana e lo svolgimento delle azioni più semplici richiede l’utilizzo dell’acqua; basti pensare all’uso che se ne fa nel campo dell’agricoltura e in quello dell’industria. L’acqua ha rivestito sempre un ruolo di straordinaria importanza nella nostra terra. Ha “abbeverato” e continua a farlo da millenni le popolazioni a monte ed a valle, per secoli i mulini hanno usufruito dei piccoli torrenti che affluivano dalle gole montuose ed è da sempre che l’acqua e l’agricoltura formano un binomio inscindibile poiché la seconda non è concepibile senza la prima. Ancora oggi la disponibilità di acqua continua a incidere fortemente sui processi produttivi agricoli condizionando gran parte delle produzioni sia in termini di quantità che di qualità del prodotto.
Questo vale soprattutto per le aree meno dotate di risorse idriche dove la maggior parte delle colture sono possibili solo grazie all’irrigazione. Ne abbiamo già scritto in altri articoli di come questo elemento imprescindibile dall’essere umano sia stato fondamentale per le genti del Cilento. L’acqua anche se inconsapevolmente è stata il leitmotiv delle prime industrializzazioni del territorio cosi come le prime centrali idroelettriche, quella detta di Pesto, entrata in funzione nel 1924, – come riporta l’architetto Costabile Cerone in “annali del Principato Citra”– e che fu realizzata il località Spinazzo su di un terreno acquistato dal barone Ferdinando Bellelli, la seconda invece, con l’ adattamento funzionale dei mulini alle sorgenti di Capodifiume, iniziò la produzione nel 1926 , esse inaugurarono le prime “luci elettriche” negli abitati di Capaccio ed Agropoli, che dismisero definitivamente l’uso dell’acetilene per la pubblica illuminazione. Ma l’acqua per secoli è stata, ancora una volta inconsapevolmente, il “motore portante” di un antico social network, i “lavaturi”; lì, tante massaie mettevano in piazza i fatti di tutti, era qui che si raccontavano i misfatti del giorno e si orchestravano i più piccanti pettegolezzi sulle persone più in vista del paese, allo stesso tempo si creavano amicizie molto strette e ci si aiutava in caso di bisogno. Difatti alcuni dei luoghi più importanti del paese erano le fontane o i lavatoi.
L’acqua elemento essenziale anche per un’altra delle attività, poco conosciute del Cilento: la concia delle pelli. Santa Lucia di Sessa Cilento e Vibonati erano i territori in cui maggiormente si praticava questo mestiere. Per secoli, le pelli animali sono state utilizzate per la “costruzione” di indumenti o per la lavorazione del cuoio adatto ai calzari e se nelle primissime lavorazioni si usava, prima di utilizzarle, farle essiccare al sole con il passare degli anni la preparazione alla concia avveniva attraverso operazioni di riviera, quindi spesso in prossimità di corsi d’acqua, dando così alle pelli una durata lunghissima che poteva essere anche di qualche mese, con il tempo però si è cercato di diminuire questo periodo ricercando dei metodi di concia più rapidi e meno inquinanti. Ma l’acqua oltre ad essere elemento essenziale, come ho scritto non solo per il corpo, è sicuramente anche un elemento attrattivo come lo sono i tanti piccoli o grandi corsi di fiume che lambiscono il Parco Nazionale del Cilento – Vallo di Diano – Alburni, un esempio il fiume Calore a Piaggine con le sue gole che rappresentano a pieno titolo l’area simbolo della biodiversità. Con la sua flora ( orchidee selvagge, piante officinali, erbe aromatice etc.), la sua fauna ( la Lontra, il Tasso, il Lupo, l’Aquila Reale, il riccio etc.), la sua geomorfologia ( grotte, forre, etc.) e i suoi manufatti ( le Carcare, i mortai dei briganti etc.), forse l’unico esempio a livello mondiale di un ecosistema ben conservato e consegnato ai nostri giorni cosi come formatosi nel corso di milioni di anni, anche grazie alla presenza dell’acqua.
A conferma di ciò l’area è stata dichiarata Sito di Interesse Comunitario , Zona a Protezione Speciale, Riserva Integrale, Area Natura 2000. O le cascate di “Capel Venere”, nel Comune di Casaletto Spartano, meraviglia che nasce dalle acque del Rio Bussentino e viene chiamata così perché nell’oasi in cui si trova è presente la pianta Capelvenere, un tipo di felce che ivi cresce rigogliosa. Molte invece sono le sorgenti di acqua pura e limpida che dalle vette si inoltrano in cunicoli e sgorgano, poi, alle pendici collinari alimentandone le tante piccole grandi fontane alle quali migliaia di famiglie hanno attinto, con “moscetore” (anfore di coccio) e “bagnarole” (catini in ferro o la più recente plastica) affiche essa potesse entrare nelle case di tutti. Ed è il Monte della Stella, forse a detenerne il maggior numero; “Diciannove sorgenti naturali costellano tutto il monte da quota 500 a quota 1071, tutte ben segnalate sulla cartina di “Omignano” dell’Istituto Geografico Militare” – come riporta il prof. Castelnuovo nel suo lavoro: “Indagini topografiche sul Monte della Stella. E molte di esse hanno identificato questo territorio per anni come la terra delle sorgive. La fontana dei Santi ad Omignano – L’Acqua di Cedro a Sessa Cilento – La Cannavata a San Mango di Sessa Cilento, sono alcuni dei simboli di acqua pura ed incontaminata del Cilento.
La vita è subordinata all’accessibilità all’acqua, il cui apporto deve essere garantito in modo continuo affinché possano aver luogo queste funzioni vitali. Quantitativamente l’acqua è il costituente principale dell’organismo: in un uomo adulto di taglia media (70 Kg) rappresenta approssimativamente il 60% del peso corporeo; le donne, rispetto all’uomo, hanno un contenuto minore di acqua, pari a circa il 50% del peso corporeo; nei neonati tale percentuale arriva al 75% del peso corporeo. L’acqua ha potere calorico zero e non va ad incidere sul bilancio energetico dell’organismo. Il bisogno di bere acqua per l’uomo (circa 2-2,5 litri al giorno) può variare a seconda delle condizioni fisiopatologiche della persona. L’acqua svolge un ruolo altrettanto importante anche per l’ambiente e tutti gli altri esseri viventi che popolano la Terra.
Proprio come l’uomo, anche la superficie terrestre è ricoperta principalmente da acqua (71%). La risorsa acqua è fondamentale per mantenere in salute tutto l’ecosistema della Terra, non solo uomo e animali ma anche piante e clima. Come dimostra il ciclo dell’acqua, tutte le reazioni chimiche e i meccanismi di trasporto all’interno delle cellule viventi avvengono in presenza di acqua, per questo è il composto indispensabile per garantire la vita in natura. La risorsa acqua contribuisce a mantenere costante la temperatura degli oceani e degli altri bacini acquiferi di grandi dimensioni. Inoltre, l’escursione termica lungo le coste è mitigata attraverso la presenza di grosse masse d’acqua.