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Ricordate le Lucciole? L’insetto che si illuminava per amore è stato spento dalla luce.

Quanti di noi, da bambini, nelle calde sere d’estate abbiamo giocato a rincorrerci per le campagne, giocando a nascondino in giardino o semplicemente sdraiandoci sull’erba per ammirare le stelle? Erano tante. Molte più di adesso. Brillavano in alto, nelle prime ombre della sera, mescolandosi alle risate dei bambini e alla luce intermittente delle lucciole. Siamo stati testimoni di una natura che stava scomparendo, inesorabile, giorno dopo giorno, gettando il buio attorno a noi. Un buio che oggi infesta le nostre campagne e i nostri cortili, e che è una condanna a morte per quei piccoli insetti che ci danzavano attorno e che noi amavamo rincorrere.

In pochi ci siamo accorti che, estate dopo estate, le lucciole stavano scomparendo. Ed ora, a distanza di anni, rimpiangiamo quei tempi e quelle emozioni che, al pari di tanti animali, sono a rischio di estinzione. Le lucciole sono parte del patrimonio naturalistico italiano, stanno però gradualmente scomparendo a causa dei pesticidi e della cementificazione. Fino agli anni ’80 tra la fine di maggio e l’inizio di giugno, comparivano, quasi per incanto, sia nelle periferie che negli spazi aperti di campagna. Piccoli e quasi insignificanti insetti per l’assordante società attuale, che la natura ha però dotato di una caratteristica straordinaria, capace, ancora oggi, di stupire i ragazzini con il tablet in una mano e lo smartphone nell’altra. La bioluminescenza.

Sono in declino in molte aree del mondo, in alcune zone addirittura sono dimezzate come in Malesia e Thailandia, a causa soprattutto della deforestazione. In Europa il Paese che ha visto la diminuzione maggiore è l’Inghilterra. Le Lucciole sono l’indicatore della qualità dell’ambiente!  Questi insetti (lampiridi per la precisione) sono animali tanto affascinanti quanto sensibili ai cambiamenti climatici e alla salubrità dell’aria, e dunque delicati. Sono proprio loro infatti a segnalarci se un ambiente è “pulito” e libero da veleni.

Ecco dunque che quando le vediamo sappiamo anche di trovarci sicuramente in un luogo dove non sono stati usati prodotti chimici. La cementificazione e l’agricoltura intensiva con il conseguente uso dei pesticidi hanno eliminato le lumache e le chiocciole che sono la principale fonte di nutrimento per le loro larve, mettendo a rischio la loro sopravvivenza.

Ma anche l’inquinamento luminoso ha fatto la sua parte impedendo ai due sessi di riconoscersi proprio nel momento del corteggiamento/accoppiamento. Il caratteristico bagliore delle lucciole,  infatti, è finalizzato all’accoppiamento, la luce serve appunto a maschi e femmine per vedersi. La femmina può emettere luce per oltre due ore, mentre il maschio solo per brevi istanti.

© Diritti Riservati

Giuseppe Jodice
Giuseppe Jodicehttps://www.cilentoreporter.it/
Giuseppe Jodice, Laureato in Scienze e tecnologie per la Natura e per l'Ambiente presso l’Università di Napoli Federico II, da poco si è avvicinato al mondo della scrittura come professione. Aspirante blogger, ha collaborato con varie testate giornalistiche online curandone i contenuti. Durante l’università scrive recensioni e interviste sul blog letterario Viaggio nello Scriptorium e, terminati gli studi, si appassiona al mondo del giornalismo, decidendo di sfruttare il grande potere della scrittura per comunicare al mondo i suoi interessi e le notizie più importanti. Ha avuto l’onore di frequentare il Corso di Giornalismo Ambientale Laura Conti organizzato da Legambiente. Appassionato ed attento osservatore delle tematiche prettamente scientifiche ed ambientali, é redattore per Cilento Reporter della rubrica Scienza & Ambiente.

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