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giovedì, 25 Aprile 2024
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Pisciotta verso le elezioni. 6 incontri tematici proposti dall’associazione “Futura”

A Pisciotta qualcosa si muove. Un gruppo di cittadine e cittadini di Pisciotta e delle sue frazioni Rodio, Marina e Caprioli, molte le donne, nella imminenza delle elezioni per il rinnovo del consiglio comunale, ha deciso, non di presentare una lista, ma di organizzare un ciclo di 6 incontri tematici per approfondire alcune questioni, discutere pubblicamente di alcuni “nodi”, che frenano lo sviluppo sociale, culturale ed economico di Pisciotta, che devono essere sciolti o superati con un cambio di prospettiva.

Una discussione necessaria, anche per uscire dalla genericità dei messaggi e degli annunci della campagna elettorale. Su tutte, la questione dello spopolamento.

Gli incontri verteranno su Olivicoltura, Pesca, Turismo, Istituti e forme della partecipazione democratica, Cultura e spopolamento, Trasporto locale. Tutta la cittadinanza (competitors politici inclusi, ovviamente) è invitata a partecipare. L’associazione, che è in formazione, si chiamerà “FUTURA”.  Di seguito i punti salienti trattati ed il crono-programma degli incontri

“Tutto bene a Pisciotta? Va tutto bene a Pisciotta, Rodio, Marina e Caprioli? Beh, proprio tutto tutto, no. Va tutto male, quindi? Non sarebbe intellettualmente onesto nemmeno sostenere che va tutto male. Ci sono cose che possono essere migliorate? Si, certamente. Ce ne sono molte. Ci piacerebbe parlarne, pubblicamente, insieme ai cittadini, agli operatori economici, agli amministratori, ai rappresentanti delle forze politiche, di maggioranza e opposizione, al sindaco uscente e agli aspiranti sindaco. In molti (praticamente tutti) ci hanno chiesto: ma volete fare una lista?

No, ma forse ce ne sarebbe bisogno. Alcuni di noi, in effetti, pensano che gli attuali schieramenti politici non siano in grado di guidare Pisciotta verso il raggiungimento di determinati obiettivi e quindi ritengono che, si, ci sarebbe bisogno di organizzare un nuovo e diverso campo di forze, ma che un progetto politico serio non si possa improvvisare a pochi mesi dalle elezioni. Tutti noi pensiamo, tuttavia, che per uscire dalle secche di una polemica elettorale sterile e sinceramente poco appassionante, sia necessario entrare più nel vivo e nel merito delle questioni e vogliamo provare a dare un contributo di analisi e di proposte, oggi e dopo la campagna elettorale.

Il declino demografico: La popolazione mondiale aumenta vertiginosamente, ma a Pisciotta siamo sempre di meno, perché? Si fanno meno figli, ci sono meno matrimoni, ma, soprattutto, i giovani, appena possono, vanno via. È perché manca il lavoro, dicono in molti. Vero, ma solo in parte. Diciamo che se un giovane di Pisciotta vuole fare il fisico nucleare dovrà per forza andare a studiare e a lavorare altrove. Diciamo che manca il lavoro di qualità e che lavorare nei settori della pesca, dell’agricoltura, del turismo e dell’agroalimentare può non interessare a tutti. Diciamo pure che anche in questi settori il lavoro non sempre è di “qualità”, non sempre è ben retribuito e che si potrebbero creare maggiori opportunità, più posti di lavoro a tempo indeterminato e meglio retribuiti. Ma non è solo per la mancanza di lavoro che i giovani vanno via. Il problema dello spopolamento è un problema serio, molto serio.

I giovani vanno via perché la qualità della vita non è solo l’aria buona o il buon cibo. La qualità della vita sono anche le occasioni di incontro, di socializzazione, le opportunità di crescita culturale, di formazione. Le possibilità di fare sport, di divertirsi, che non è solo starsene in piedi davanti ad un bar. Vedere un film insieme agli altri, andare a teatro, vedere una mostra, andare ad un concerto.

Connettersi digitalmente non basta.

A Pisciotta (e nei suoi borghi) non c’è un Cinema, né un cineforum; non c’è una biblioteca (ce n’è una, ma senza libri!); non c’è una ludoteca per i bambini; non c’è una sala prove per i gruppi musicali; non c’è una fonoteca; non c’è una sala teatrale; non c’è nemmeno una sala conferenze. Nei suoi borghi non arrivano i quotidiani. Se hai 17 anni e non hai la patente o se ne hai 18 e non hai la macchina e vuoi andare di sera a Pisciotta a incontrare gli amici, non puoi farlo. Se a Caprioli fanno un laboratorio teatrale e tu sei un adolescente che vive a Marina, non ci puoi andare.

Ma anche se sei anziano e non guidi o non hai la macchina, non puoi andare da solo in farmacia, a fare la spesa, a farti un giro. La mobilità intra comunale e intercomunale è un altro grosso problema da risolvere. Un tempo questo paese viveva di pesca e agricoltura. L’agricoltura qui è olivicoltura, per lo più. L’olivicoltura è in crisi. Ogni anno si perde superfice coltivata. Ogni anno aumentano gli oliveti abbandonati. Sinceramente, sembra che la cosa non interessi a nessuno.

E come vanno le cose nel settore della pesca? Quanti sono oggi i pescherecci attivi? È stata risolta la annosa questione della equiparazione della rete “menaica” con la rete “ferrettara” e delle limitazioni che questa equiparazione comporta? Che prospettive di sviluppo ha la piccola pesca sostenibile a Pisciotta e nei comuni cilentani della costa?

Da molti anni a questa parte la principale attività economica del paese è il turismo. Negli ultimi due anni, causa Covid, c’è stato uno straordinario aumento di presenze in tutti i centri del Cilento costiero. Ma sappiamo che la stagione del turismo balneare qui è troppo breve, due mesi al massimo. Da anni sentiamo parlare di “allungamento della stagione turistica” e di “differenziazione della offerta”. Ma come si raggiungono concretamente questi obiettivi? E che cosa è stato concretamente fatto per raggiungerli? L’ente locale ha un ruolo da svolgere in tutto questo?

Infine, ci piacerebbe parlare di partecipazione. Se non c’è partecipazione alla vita politica, se la politica diventa una questione per pochi addetti, la qualità della azione di governo è destinata inesorabilmente a scadere. La democrazia non è andare a votare ogni 5 anni e poi disinteressarsi della cosa pubblica. I Pisciottani preferiscono, se hanno un problema, rivolgersi al politico “amico” piuttosto che cercare di capire se anche altri concittadini hanno lo stesso problema e cercare di trovare insieme agli altri una soluzione che vada bene per tutti. Spesso gli amministratori si lamentano di essere lasciati soli a risolvere una montagna di problemi, e hanno ragione. Ma quegli stessi amministratori non dovrebbero mai dimenticarsi di fare tutto quello che è in loro potere, tutto quello che le leggi consentono, per coinvolgere, nel rispetto dei ruoli, la cittadinanza, le associazioni e gli operatori economici, nei processi decisionali pubblici, in modo trasparente e non clientelare, naturalmente.

Le leggi e gli statuti comunali prevedono molti strumenti per facilitare la partecipazione della cittadinanza alla determinazione degli indirizzi di governo e per consentirle di dare un contributo di conoscenza, competenza e proposte alle scelte del decisore politico. Le consulte, per esempio, sono uno di questi strumenti. Vi aspettiamo dunque” – Associazione “Futura”

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