Nell’ambito della giustizia sportiva italiana, il recente pronunciamento del TAR del Lazio riguardante il ricorso presentato dalla Salernitana ha suscitato un acceso dibattito tra gli appassionati e gli addetti ai lavori. Con una sentenza che ha dichiarato inammissibile il ricorso del club campano, il Tribunale ha posto in evidenza non solo la situazione attuale della Salernitana, ma anche la complessità della giustizia sportiva e amministrativa. Il ricorso presentato dalla Salernitana aveva come obiettivo principale l’annullamento del comunicato ufficiale n. 211 del 18 maggio, emesso dalla Lega Serie B, che annunciava il rinvio ‘a data da destinarsi’ dei playout, previsti contro il Frosinone. Tale rinvio era stato imposto a causa delle incertezze che gravavano sulla regolarità del campionato, dovute a questioni legate a risultati, squalifiche e altre controversie che interessavano più squadre.
Tuttavia, nella sua sentenza, il TAR ha sottolineato che la società di Salerno non aveva completato i gradi di giudizio sportivi prima di appellarsi alla giustizia amministrativa. Questa scelta ha portato il Tribunale a rigettare il ricorso, ritenendolo non ammissibile in quanto la Salernitana non aveva esaurito tutte le possibilità di ricorso a livello sportivo prima di rivolgersi al TAR. Il TAR del Lazio, nel motivare la propria decisione, ha enfatizzato l’importanza di seguire il percorso ordinario della giustizia sportiva, che prevede una serie di fasi e istanze da esaurire prima di poter sollevare questioni al di fuori dell’ambito sportivo. In questo caso, la Salernitana avrebbe dovuto attendere le decisioni degli organi competenti della Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) o della Lega Nazionale Professionisti Serie B. Infatti, la questione non riguarda solo il rinvio dei playout, ma anche l’interpretazione delle norme che regolano il campionato e le relative conseguenze per le squadre coinvolte. L’inammissibilità del ricorso, pertanto, rappresenta un monito per le società che, in situazioni simili, decidono di bypassare i circuiti sportivi per cercare soluzioni alternative attraverso la giustizia ordinaria.
Questa non è la prima volta che il TAR si esprime su ricorsi sportivi. Nella settimana precedente, un’altra sezione del TAR aveva già respinto un ricorso d’urgenza presentato dalla Salernitana, sempre in merito ai playout. Anche in quella circostanza, il tribunale amministrativo aveva optato per non accogliere la richiesta di rito speciale, imponendo invece che la questione fosse affrontata nel merito tramite il rito ordinario. Questo iter ha portato alla sentenza finale di oggi.
Gli sviluppi relativi alla Salernitana sono emblematici di una situazione delicata nel calcio italiano, dove le decisioni degli organi di governo possono avere ripercussioni significative sulle fortune delle squadre, e dove le vie legali possono risultare sia una soluzione che una complicazione. Con il rigetto del ricorso, la Salernitana si trova in una posizione sicuramente sfavorevole, essendo costretta a rimanere in Serie C, come già risultato del doppio confronto dei playout con la Sampdoria. Questo scenario rappresenta un duro colpo per il club, che sperava in una rapida risoluzione della propria situazione attraverso il ricorso. La squadra di Salerno dovrà ora prepararsi ad affrontare il campionato di Serie C, mentre le incertezze sul futuro rimangono palpabili. In aggiunta, il 1 agosto è fissata una nuova udienza presso la Corte federale d’appello della FIGC, dove verrà discusso il ricorso della Salernitana contro la sentenza del Tribunale federale nazionale, che a sua volta aveva respinto il ricorso presentato dalla società. Questa nuova fase potrebbe portare a ulteriori sviluppi, ma la situazione attuale non permette molte illusioni al club campano.
La vicenda della Salernitana mette in luce le complessità del sistema calcistico italiano e la necessità di rispettare i processi stabiliti dalla giustizia sportiva. Le società devono essere consapevoli che le scorciatoie legali spesso non portano ai risultati sperati e che ogni situazione deve essere affrontata nei giusti ambiti e con i corretti strumenti. La sentenza del TAR del Lazio non è solo un punto d’arrivo per la Salernitana, ma serve anche come lezione per tutti i club che, in cerca di soluzioni rapide a problemi complessi, potrebbero trascurare i giusti canali di ricorso. La gestione delle controversie sportive richiede sempre attenzione, strategia e rispetto delle norme, elementi fondamentali per garantire la regolarità e l’integrità del gioco.



