Il suono della campanella annuncia la riapertura delle scuole, e per oltre 770mila tra bambini e ragazzi in Campania questo segna l’inizio di un nuovo anno scolastico. Mentre i piccoli studenti si preparano per il rientro in classe, le difficoltà del sistema educativo regionale rimangono palpabili, evidenziando problematiche storiche che necessitano di essere affrontate con urgenza. Il panorama scolastico campano è composto da 832 istituti, ma purtroppo non tutte queste scuole possono contare su una governance stabile. Infatti, ben 45 scuole sono rimaste senza dirigenti scolastici, costrette dunque a ricorrere a reggenze temporanee. Questa situazione non solo crea incertezze nella leadership degli istituti, ma può anche influenzare negativamente l’intera comunità scolastica, rendendo difficile implementare progetti educativi e gestire efficacemente le risorse.
A questa carenza di dirigenza si aggiunge un altro nodo cruciale: la mancanza di insegnanti. La Uil scuola segnala un incremento preoccupante del numero di insegnanti precari negli ultimi dieci anni. Da 5.540 nel 2013, il numero di docenti precari è salito a quasi 17.000 nel 2023. Questo scenario di incertezza occupazionale non solo destina molti giovani ad un futuro lavorativo instabile, ma influisce anche sulla qualità dell’insegnamento, creando delle disparità nel percorso educativo degli studenti. Le famiglie e gli studenti si trovano quindi in una situazione di precarietà, mentre si attende l’esito delle nomine dei docenti precari, un processo spesso lungo e complesso. Uno degli aspetti più tangibili del rientro in aula è l’onere economico che grava sulle famiglie. Quest’anno, mediamente, ogni famiglia ha speso circa 650 euro per il materiale scolastico, di cui 550 euro solamente per i libri di testo. Si tratta di una spesa considerevole, che può rappresentare una pesante difficoltà per molte famiglie già provate dalla crisi economica. Il caro libri è un problema che affligge non solo i genitori, ma anche gli studenti stessi, costretti a dover scegliere tra diversi materiali didattici, spesso a discapito della qualità e dell’adeguatezza del proprio apprendimento.
Nonostante queste sfide, ci sono anche buone notizie. Per gli studenti napoletani, la riapertura delle stazioni della metropolitana di Piscinola, Chiaiano e Frullone, dopo quasi tre mesi di chiusura, rappresenta un importante segnale di ripresa e un passo verso un rientro a scuola più agevole. Con la linea 1 nuovamente a pieno servizio, gli studenti potranno raggiungere le loro scuole con maggiore comodità, un aspetto non da poco considerando che il trasporto pubblico è un elemento fondamentale per il quotidiano di migliaia di famiglie. Tuttavia, questi miglioramenti infrastrutturali non possono nascondere le problematiche strutturali del sistema scolastico. La Campania si trova di fronte alla necessità di investire in formazione e assunzione di personale docente, nonché nel potenziamento delle dirigenze scolastiche. È fondamentale che le istituzioni locali e nazionali si mobilitino per garantire un percorso educativo di qualità, che possa fornire a tutti gli studenti le competenze necessarie per affrontare un mondo sempre più complesso e competitivo. La scuola deve tornare ad essere un luogo di crescita e opportunità, piuttosto che un campo di battaglia per le risorse e le opportunità lavorative.
Mentre la campanella suonerà nuovamente per segnare l’inizio delle lezioni, è imperativo che tutti coloro che operano nel settore educativo riflettano sulle sfide attuali e future. Solo attraverso un impegno collettivo e una visione lungimirante sarà possibile riequilibrare un sistema che, nonostante le sue difficoltà, ha ancora il potenziale per crescere e migliorare. La responsabilità ricade su tutti noi: istituzioni, insegnanti, famiglie e studenti. Dobbiamo lavorare insieme affinché la nuova campanella possa suonare non solo come simbolo di inizio, ma anche come promemoria della nostra responsabilità condivisa nel costruire un futuro migliore per le generazioni a venire.



