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Chiacchiere o Bugie di Carnevale

Facili, golosi e fritti: sono i dolci di Carnevale con i quali si festeggia una delle ricorrenze più amate non solo dai più piccoli. Oggi prepariamo le “chiacchiere” .

Le chiacchiere, chiamate con nomi diversi a seconda delle regioni d’Italia (frappe, cenci, bugie), sono dolci tipici della tradizione carnevalesca generalmente fritti ma ne esiste anche una variante cotta al forno. L’origine delle chiacchiere è da ricercarsi in tempi molto remoti.
Già gli antichi romani erano soliti preparare dolci fritti per festeggiare i saturnali (festività corrispondenti all’odierno carnevale). Tali dolci prendevano il nome generico di frictilia e, durante i festeggiamenti venivano distribuiti alla folla che in massa si riversava per le strade.

Grazie alla facilità di preparazione era possibile cuocerne grandi quantità in breve tempo così da non lasciare nessuno a bocca asciutta. (tratto da sapere.it)

 La Ricetta 

  • 500 gr. di farina
  • 3 uova
  • 50 gr. di burro
  • ½ bicchiere di vino bianco
  • un pizzico di sale
  • 1 bustina di pane angeli

Procedimento

Impastate tutti gli ingredienti insieme, dovrete ottenere una pasta omogenea e consistente.

Per stenderla se non volete usare il matterello potete usare la macchina “ nonna papera” per pasta fresca, usate i rulli per sfoglia e tiratela molto sottile, tagliate la pasta della forma che più vi piace e friggete in abbondante olio di semi di girasole. Prima di servire spolverate con dello zucchero a velo o un po’ di cioccolata liquida.

© Diritti Riservati
Gerardo Del Duca
Gerardo Del Duca
Chef cilentano di nascita, gran parte della mia carriera lavorativa l’ho trascorsa in Cilento lavorando presso molte strutture ricettive di medio alto livello,molte sono state le esperienze anche al di fuori del Cilento, in Italia ed in paesi esteri. Dopo tanto girovagare ho capito che niente per me e’ paragonabile alla nostra cucina tipica cilentana, senza togliere niente a nessuno. da ormai molto tempo mi dedico alla valorizzazione della cucina tipica cilentana, non con il semplice divulgare orale ma con una mia messa in opera concreta; cosa voglio dire? prendo delle vecchie ricette tradizionali e le porto nei menu’ dei ristoranti nei quali presto servizio, dono nuovo splendore a quei piatti che ci hanno fatto crescere in modo sano. Mangia sano e vivi meglio, noi siamo quello che mangiamo

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