E’ uno degli emblemi della tradizione “pasticciera” cilentana, è un semplice dolce che fonda le sue origini al periodo della “Magna Grecia”, precisamente tra il VII e il VI secolo a.C., quando in quei luoghi si stabilirono i coloni Greci fondatori di Posidonia, divenuta poi Paestum in epoca romana.
Queste singolari ciambelle non hanno mai mutato la loro antica forma iniziale, ovvero quella della lettera Alfa e della lettera Omega, prima e ultima dell’alfabeto greco. La loro forma, infatti, rievoca proprio la simbologia attribuita a queste due lettere nelle famose parole pronunciate da Gesù Cristo: “Io sono l’Alfa e l’Omega, colui che è, che era, che viene, Io sono il principio e la fine, l’Onnipotente”, ecco perché vengono solitamente preparate nei giorni che precedono il Natale o addirittura nella notte Santa, la loro preparazione individua infatti quell’attimo, la fine e l’inizio di un tempo ciclico.
Ingredienti :
- 1Lt acqua
- farina 00 circa 800 gr dipende dalla sua umidità
- buccia di un limone
- buccia di un mandarino,
- 30 gr di sale
- un rametto di rosmarino appena raccolto,
- 2 cucchiai di limoncello
- olio di oliva circa 0,20 dl
- olio di semi di girasole per friggere
- 200 gr di miele di Castagno
buccia grattata di 1 limone
Procedimento
Lavare e sbucciare sia il limone che il mandarino,cercate di prendere solo la buccia priva della parte bianca (e’ molto amara ), lavate il rametto di rosmarino. Mettere questi tre ingredienti in pezzetto di tela bianca,legate a formare un sacchetto. Mettere 1 L di acqua in una casseruola capiente ed unitevi il sacchetto degli odori con il limoncello.
Portate ad ebollizione in maniera molto lenta in modo che gli aromi possano rilasciare con calma i loro profumi. Lasciate sobbollire per circa 5 minuti,togliete il sacchetto ed aggiungete il sale. Ora versatevi la farina setacciata un po’ per volta,all’incirca dovremmo raggiungere la consistenza di una pasta all’uovo. Dovrete imparare a dosare la farina in base alla sua umidità,girate sempre finche la pasta non sarà compatta ed omogenea,se si formano dei grumi e’ normale succede poi andranno via dopo.Versate l’ impasto sul tavolo unto con abbondante olio di oliva,lavorate con le mani o altro attrezzo finche la pasta e ancora bollente,con questa operazione eventuali grumi andranno via.
Lavorare finche l’ impasto non sarà liscio e compatto,adagiarvi sopra un canovaccio,lasciate riposare 10 minuti,allo stesso tempo preparare l’olio per la frittura,con la pasta dovete procedere come se voleste fare degli gnocchi,ora invece di tagliali a pezzi formate delle maschere. Se nella stesura della pasta dovesse attaccare al tavolo da lavoro non usate farina mare olio per ungere il bianco stesso.
Friggetele in abbondante olio. Potra’ capitare che in cottura scoppino delle bolle d’aria presenti nell’impasto,vorrà dire che non e’ stato ben lavorato l’impasto. In un padellino scaldate il miele con pochissima acqua,la buccia grattugiata del limone,passatevi dentro le zeppole. Disporle su un piatto di portata e servire tiepide o poco più calde.