Raffaela ha trovato il suo percorso nel cuore del Cilento, tra le mura della sua casa e con il grande dono di poter crescere suo figlio coltivando il suo sogno. Ela’s Sweets è un brand ormai conosciuto nella zona: da anni lavora per diverse pasticcerie ed ora è anche operativa in completa autonomia grazie alla IAD, un regolamento europeo che le ha permesso di costruire un vero e proprio laboratorio alimentare tra le mura di casa, una pasticceria a tutti gli effetti, che le ha dato l’opportunità di lavorare vivendo la maternità. La sua specialità è irripetibile perché prepara dolci letteralmente unici, e lo fa usando solo materie prime del territorio dove ha scelto di costruire la sua vita, il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, che le ha anche concesso il marchio per i suoi prodotti: Ela’s Sweets è la prima IAD nella storia a ottenere questo privilegio.
IN GIRO PER IL MONDO – “Fino a 12 anni ho vissuto nella Bassa Sassonia, in una cittadina di 50.000 abitanti, Braunschweig, però mi capitava di viaggiare all’estero perché mio padre, ingegnere, doveva spostarsi per lavoro. Così ho imparato a conoscere diverse culture e ho potuto prendere ispirazione dalla Pasticceria degli altri paesi.” Ma prima di trovare la sua strada, Raffaela si è dilettata in diversi lavori e passioni: “Ero venuta in italia perché c’erano i miei nonni a Lagonegro. Il fatto di conoscere altre lingue mi ha aiutata sin da subito a trovare lavoro come receptionist negli hotel. Poi mi sono dovuta avvicinare ai miei nonni, e ho lavorato in uno studio di tatuaggi come Shop Manager.” Dell’Italia, poi, si è innamorata: “Il Sud mi piace tutto, hai sia le montagne che il mare e l’atmosfera che si respira nei paesini dove tutti si conoscono. Penso sia il posto ideale per crescere un figlio.”
IL VIAGGIO A LONDRA – “15 anni fa a un festival di cibo biologico a Londra, vidi dei cupcake e delle torte vegane, meravigliosi da guardare ma, soprattutto, buonissimi. Non avevo mai visto realizzare dolci così, usando esclusivamente ingredienti vegetali, e ho voluto provarci anche io. Così ho fatto un po’ di domande. Mi sono avvicinata a questo mondo, parlando con chi era vegano per etica o chi per salute. Ero consapevole delle sfide di questo percorso ma ho sempre avuto grandi soddisfazioni. A volte faccio assaggiare i miei dolci senza dire che sono vegan, e quando ti dicono che sono buoni è ancora più bello. Non hanno nulla che manca rispetto alla ricetta tradizionale, anzi a volte gli ingredienti vengono sostituiti con altri più buoni, per esempio preferisco usare l’olio anziché il burro. Prima non c’erano tutti gli ingredienti che si trovano ora, quindi li acquistavo online e ho iniziato a fare le prime torte per gli amici. C’erano quelli intolleranti al latte, quelli che erano allergici alle uova, così il dolce vegan ha iniziato a spopolare.”
DOLCI E CREAZIONI – L’arte appassiona Raffaela, da sempre amante del disegno e della modellazione: “Creavo oggetti come lampade e orologi, e li dipingevo, li coloravo, ci disegnavo sopra i motivi dei tatuaggi. Però ho sempre bisogno di nuovi stimoli, così mi sono appassionata ai dolci.” Raffaela è anche figlia d’arte, da parte della mamma pasticcera, così decide di creare e modellare dolci con l’arte del cake design. Poi la svolta verso prodotti unici, che puntassero più al gusto che alla forma, perché “L’emozione più grande che può darti un dolce è quando ricordi dove lo hai assaggiato la prima volta, respiri di nuovo l’atmosfera di quel momento, ricordi gli odori. La mia soddisfazione più grande è quando un cliente mi dice che il mio dolce è davvero buono”.
IMPRESA ALIMENTARE DOMESTICA – Raffaela era a un bivio: continuare a collaborare con le pasticcerie da esterna, o provare a mettersi in proprio. E finalmente vede concretizzarsi l’opportunità che aspettava da una vita: “Dal 2004, un regolamento europeo dà la possibilità di aprire Imprese Alimentari Domestiche (IAD) all’interno della propria cucina, anche se in Italia è stato possibile solo successivamente: ho sempre guardato con interesse alla IAD, tuttavia in Campania non era possibile per degli ostacoli burocratici. A febbraio 2020, poco prima del Covid, la situazione si è sbloccata, e solo pochi mesi prima ero diventata mamma: la IAD per una mamma è un’opportunità importante poiché ti permette di autogestire il tempo. Infatti, nonostante sia sempre piena di lavoro, riesco a crescere mio figlio e a dedicargli del tempo, con un po’ di organizzazione.”
UNA VERA PASTICCERIA – Se vi state chiedendo come sia fatta una IAD, è tanto semplice quanto interessante: l’ambiente domestico, nella propria casa, può essere adottato per un uso esclusivamente professionale. Con l’attrezzatura necessaria a preparare dolci e cuocerli, tenendola opportunamente separata da quella per l’uso quotidiano, si possono creare prodotti e venderli a privati o altre aziende, come negozi e bar. “Quando il prodotto è pronto, il cliente può venire a ritirarlo.” Una soluzione che permette anche di conciliare diverse priorità: “Il problema di questo lavoro è che devi stare in laboratorio 6 giorni su 7 e, per come sono io che ci dedico anima e cuore, non mi sarei ritagliata abbastanza tempo per la famiglia.”
PROPOSTE ALTERNATIVE – Realizzare i dolci tradizionali e dedicarsi al cake design sarebbe stato anche semplice per il bagaglio tecnico acquisito, ma Raffaela punta a qualcosa di diverso: “La differenza tra la mia attività e la pasticceria è che loro lavorano con ricette predefinite, spesso tradizionali. Quando qualcuno mi contatta per una torta, chiedo che gusti preferisce e creo un dolce su misura, personalizzato. Per questo non ho una vetrina: preparo tutto prima della consegna, su ordinazione”. Qualche idea su cosa potreste chiederle? Da una semplice cheesecake al burro d’arachidi ai pancake, Raffaela ne ha per tutti i gusti: Devil’s Food Cake, Laugenbrezeln, La Mia Frangipane, Cupcakes, Pies and tarts, biscotti e crostate con grani antichi vari, dolci e biscotti tradizionali del nord Europa.
DALLA TERRA ALLA TAVOLA – I dolci personalizzati hanno sicuramente contribuito alla popolarità di Ela’s Sweets, ma anche la scelta e la preparazione degli ingredienti è del massimo calibro: “Il caramello lo faccio in casa, i preparati ti fanno lavorare velocemente e abbassi i costi, ma io preparati non ne uso: prendo tutti gli ingredienti a km0, nella mia zona, quando posso, e se non riesco, li prendo comunque il più vicino possibile, magari nella loro terra di origine. I pistacchi li faccio arrivare dalla Sicilia, così come le mandorle. Preparando poche torte, posso dedicarci più attenzione, e posso usare ingredienti che non sono di produzione industriale perché non ne necessito in grandissime quantità”.
BISCOTTI DAL SAPORE ANTICO – Raffaela però ha lanciato da poco un progetto con qualcosa di “già pronto”: la sua linea di biscotti. Prodotta con grani antichi coltivati nella Valle delle Orchidee di Sassano e moliti a pietra. Li propone in 5 varianti: Lo Jurmano, L’Orzo e la Nocciola, Il Fondente, La Mela Cotogna e Il Granoturco Bianco, e sono già disponibili in diversi negozi della zona. Però se siete lontani da lei, l’occasione è buona per assaggiare l’arte di Raffaela: potete contattarla su Facebook (https://www.facebook.com/elassweetsinfo) o Instagram (https://www.instagram.com/elas_sweets/) e ordinarli, per riceverli direttamente a casa.