L’aeroporto di Salerno/Costa d’Amalfi e del Cilento, ubicato in un’area cruciale per i Comuni di Pontecagnano Faiano, Bellizzi e Montecorvino Pugliano, si trova da anni sotto i riflettori, ma non per il suo pieno potenziale infrastrutturale. Invece, è spesso al centro di polemiche politiche locali, che hanno distolto l’attenzione dalle reali opportunità che questa struttura potrebbe offrire al Sud Italia. La sua posizione strategica, incastonata tra le splendide costiere amalfitana e cilentana e la vicinanza alla linea ferroviaria che termina a Villa San Giovanni, rende questo scalo un candidato perfetto per diventare un volano di sviluppo economico e turistico. L’aeroporto, fortemente sostenuto dalla Camera di Commercio di Salerno, era stato concepito per essere un punto nevralgico per i trasporti aerei nella regione. Nonostante ciò, il supporto politico locale è stato, negli anni, sporadico e insufficiente, facendo così stentare il decollo, fino ad oggi, di questa importante infrastruttura. Aperto al traffico civile fin dagli anni ’90 e dotato di aerostazione dal 2007, dimostrando un’evidente capacità operativa, rispettando gli standard di sicurezza prescritti dall’ENAC. Tuttavia, le sue potenzialità rimangono in larga parte inesplorate.
Un primo grande ostacolo è la competitività con lo scalo di Napoli/Capodichino, che ha storicamente assorbito la maggior parte della domanda di trasporto aereo nella regione. Napoli non solo serve la Campania, ma anche parte della Basilicata e della Calabria settentrionale. Questa concentrazione di traffico aereo ha reso difficile per l’aeroporto di Salerno emerge come un’alternativa valida, nonostante le evidenti carenze infrastrutturali del sistema aeroportuale meridionale.
Nonostante le sfide, l’aeroporto di Salerno ha tutti gli elementi necessari per integrarsi in un Sistema Aeroportuale Campano che ruoti attorno ai voli di Napoli. Il suo posizionamento lo rende particolarmente adatto per soddisfare le esigenze di trasporto aereo in uscita verso destinazioni internazionali dai comuni della provincia di Salerno. Inoltre, rappresenta un punto di arrivo strategico per i turisti in visita a luoghi iconici come Paestum, Velia e la Certosa di Padula, tutti inscritte nel patrimonio dell’UNESCO, oltre a estendersi verso il Cilento, noto per le sue eccellenze naturalistiche, archeologiche ed enogastronomiche.
La storia dell’aeroporto di Salerno è ricca e affascinante, risalente al suo utilizzo come campo di aviazione inaugurato da Italo Balbo nel 1926 ma ottenne il riconoscimento ufficiale come aeroporto di interesse nazionale solo nel 2016. Il recente evento che ha visto il cambio di denominazione dell’aeroporto salernitano in “Aeroporto Salerno Costa d’Amalfi e del Cilento” rappresenta non solo un importante passo avanti per la mobilità aerea della Campania, ma anche un momento significativo, ricco di simbolismo e sfide. Nonostante le polemiche accese riguardanti l’integrazione del nuovo nome e la distribuzione dei meriti legati agli investimenti nel settore, l’aeroporto si prepara a diventare un polo strategico per l’attrazione turistica e lo sviluppo economico della regione.
Il cambiamento di denominazione è stato accolto con entusiasmo dalla Gesac, la società di gestione aeroportuale, e dal presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, il quale ha sottolineato come questo riconoscimento possa «ridare dignità a un territorio» caratterizzato da bellezze paesaggistiche e culturali straordinarie. La nuova targa, scoperta durante una cerimonia ufficiale, simboleggia una visione ambiziosa per il futuro dello scalo, mirando a integrare e valorizzare realtà significative. Ma non mancano le critiche: i sottosegretari al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Antonio Iannone e Tullio Ferrante, hanno espresso preoccupazioni sul fatto che alcuni territori possano essere trascurati nella visibilità e negli investimenti. Questo dibattito si è acceso in modo particolare durante la presentazione, dove gli scambi di idee hanno messo in luce tensioni politiche e territoriali. Tuttavia, queste discussioni, sebbene accese, possono anche essere viste come opportunità per migliorare la cooperazione tra le varie entità coinvolte nello sviluppo dell’aeroporto.
Il presidente di Gesac, Carlo Borgomeo, ha tracciato una rotta positiva, citando gli investimenti significativi già realizzati e pianificando ulteriori potenziamenti delle infrastrutture. Uno degli aspetti più critici è il potenziamento dell’accessibilità allo scalo. Borgomeo ha messo in evidenza l’importanza di accelerare progetti come la metropolitana leggera e nuove viabilità. Con il termine fissato per il completamento del prolungamento della metropolitana leggera entro Giugno 2027, si prevede che ciò contribuirà a uno sviluppo integrato del sistema di mobilità locale, garantendo collegamenti rapidi e efficienti. L’investimento complessivo previsto per potenziare l’accessibilità è di circa 250 milioni di euro. Questo investimento non rappresenta solo una spesa, ma un’opportunità fondamentale per la crescita economica e occupazionale della zona. L’aeroporto diventerà un fulcro per attrarre turisti e imprenditori, favorendo un aumento dell’occupazione e un miglioramento delle condizioni di vita per i residenti. Oltre alla metropolitana leggera, ci si aspetta che a gennaio venga inaugurato un secondo terminal dedicato all’aviazione privata. Questo permetterà di ristrutturare completamente l’attuale terminal senza interrompere le attività, garantendo così continuità ai servizi e alle operazioni aeree. La costruzione e l’ampliamento delle infrastrutture sono essenziali per rispondere a una domanda sempre crescente di viaggi e collegamenti.
Il progetto di potenziamento dell’aeroporto non riguarda solo la costruzione di nuove infrastrutture, ma anche la valorizzazione del territorio circostante. Il presidente Di Palma dell’ENAC ha sottolineato l’importanza di investire nella mobilità aeroportuale come motore di sviluppo economico. La presenza di un aeroporto ben collegato non solo facilita il turismo, ma offre anche opportunità di lavoro ai giovani locali, supportando così una transizione verso un’economia più sostenibile e diversificata. Nonostante le prospettive ottimistiche, il cammino verso un completo sfruttamento del potenziale dell’Aeroporto Salerno Costa d’Amalfi e del Cilento è costellato di sfide. Le controversie politiche e le preoccupazioni riguardanti l’integrazione tra le diverse aree della Campania rimangono argomenti delicati. È necessario un dialogo aperto e costruttivo tra le istituzioni per garantire che tutte le regioni siano rappresentate e che gli investimenti siano distribuiti equamente. Solo così è possibile costruire un sistema di mobilità che soddisfi le esigenze di tutti.
In questo contesto, il ruolo della Gesac e delle autorità locali sarà cruciale per assicurare che il potenziamento dell’aeroporto porti benefici tangibili a tutta la popolazione. La collaborazione tra enti pubblici e privati, nonché il coinvolgimento delle comunità locali, saranno fondamentali per creare un modello sostenibile e inclusivo di sviluppo regionale. L’Aeroporto Salerno Costa d’Amalfi e del Cilento si trova quindi all’inizio di una nuova era, ricca di opportunità e sfide. Con investimenti strategici e una visione chiara per il futuro, ci sono tutti i presupposti affinché questo scalo diventi un punto di riferimento non solo per la Campania, ma per l’intero sud Italia. Rimanere attenti e pronti a rispondere alle esigenze emergenti sarà la chiave per trasformare questa nuova denominazione in una vera e propria rinascita per il territorio salernitano. La strada è lunga, e il viaggio è appena iniziato.



