Prima PaginaAccademia della VrennaNella cucina del Cilento.... non manca mai!

Nella cucina del Cilento…. non manca mai!

Tuttavia, proprio nella sua forma di diminutivo vezzeggiativo la parola “sartanièddo” rilascia un suo senso particolare e autonomo rispetto al più diffuso “sartània”.

Il cilentano ascolta e pronuncia questa parola con un piccolo carico di pregustazione, fenomeno che non accade invece con “tegamino”, o “padella”. Ad esempio, un conto è dire “mi sono fatto due uova al tegamino”, un altro è dire o sentir dire “m’aggio fatto dòi’òva ìndo nu sartanièeddo ccu’ ddòie pummarulèdde spetuzzàte, e nu poco re arèena”.

“Sartanièddo” è lo strumento da cucina principe per esperimenti e combinazioni di gastronomia spicciola, per improvvisazioni, ricetto di odori e spezie, generatore di sapori concentrati e intensi, laboratorio che trasforma in poco tempo le materie prime, specie ortaggi, in miracoli di gusto.

Nel suo nucleo sensoriale, il “sartanièeddo” si accompagna ad un piatto che è spesso o la mensa solitaria o quella condivisa tra intimi.

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