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mercoledì, 3 Settembre 2025

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Ariano Irpino, sangue e violenza in carcere: cella a fuoco, poliziotto aggredito da detenuti

Nella giornata di ieri, presso la Casa Circondariale di Ariano Irpino, si sono verificati gravi episodi di disordine che hanno messo a dura prova la sicurezza dell’Istituto e l’incolumità del personale di Polizia Penitenziaria. Lo denuncia Marcello Bosco segretario locale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria. A seguito dei consigli di disciplina, alcuni detenuti sono stati trasferiti nel reparto ex art. 32 O.P. Uno di essi, in segno di protesta, si è barricato all’interno della propria cella, appiccando un incendio e distruggendo arredi e suppellettili. Contestualmente, altri detenuti hanno aggredito con violenza un appartenente al Corpo di Polizia Penitenziaria, colpendolo ripetutamente al volto e alla testa con degli schiaffi. L’agente ferito è stato prontamente soccorso dai colleghi e successivamente accompagnato presso il pronto soccorso ospedaliero per le cure necessarie.

Tali eventi, purtroppo non isolati, dimostrano ancora una volta la situazione di forte criticità che si vive quotidianamente all’interno degli istituti penitenziari, con gravi ripercussioni sul lavoro e sulla sicurezza del personale, costretto a fronteggiare continue emergenze con organici insufficienti e risorse limitate, aggiunge Rocco Caroscio componente segreteria locale SAPPE. La segreteria locale del Sappe di Ariano esprime piena solidarietà al collega ferito, augurandogli una pronta guarigione, e richiama con forza l’attenzione delle autorità competenti affinché vengano assunti immediati provvedimenti volti a garantire condizioni di lavoro più sicure e dignitose per tutti gli operatori della Polizia Penitenziaria.

Solidarietà al personale di Polizia Penitenziaria del Reparto di Ariano Irpino arriva anche da parte di Donato Capece, segretario generale del SAPPE, “questo è lo scenario quotidiano in cui opera il Corpo di Polizia Penitenzia. Così non si può andare più avanti: è uno stillicidio continuo e quotidiano. Le carceri sono in mano ai delinquenti e dunque serve forte ed evidente la presenza dello Stato, che non può tollerare questa diffusa impunità, e servono provvedimenti urgenti ed efficaci!”, prosegue il leader del SAPPE. Che torna a fare appello ai vertici campani e nazionali dell’Amministrazione penitenziaria per un incontro urgente:“perristabilire ordine e sicurezza, attuando davvero quella tolleranza zero verso quei detenuti violenti che, anche in carcere, sono convinti di poter continuare a delinquere nella impunità assoluta, maanche per programmare urgentiriforme strutturali non più rinviabili come l’espulsione dei detenuti stranieri, la riapertura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, la previsione che i tossicodipendenti scontino la pena in comunitàe, soprattutto, il potenziamo dell’organico del Corpo di Polizia Penitenziariaalla luce dei prossimi annunciati pensionamenti”. “Servono”, conclude il leader nazionale del SAPPE, “tutele, garanzie funzionali e nuovi strumenti che migliorino il nostro servizio, come le bodycam ed il taser per potersi difendere dai detenuti violentiadeguate tutele legali”.

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