Dall’inizio di ottobre sino alla metà di novembre diventano protagoniste, e simbolo del periodo, le castagne e la loro raccolta. La castagna è il frutto, un achenio per la precisione, del castagno o Castanea sativa, un albero originario dell’Asia minore, conosciuto e usato già degli antichi Greci e dei Romani.
Per trovare le castagne bisogna andare nelle zone boschive collinari o montane sino ai 900-1000 metri di altitudine, da metà ottobre a metà novembre.
Indispensabile è accertarsi che l’area scelta per la raccolta non sia un castagneto privato: individuarli è semplice solitamente sono recintati e il terreno sotto gli alberi è pulito e ordinato. La quantità massima di frutti che è possibile raccogliere, senza incappare in multe, è stabilita dalle regioni, generalmente non si possono superare i 2 kg al giorno per persona. Gustare le castagne calde, preparate con esperienza e dal sapore e odore esaltanti, è uno dei grandi piaceri dei mesi freddi dell’anno. In molti non resistono mai alla tentazione di acquistarle in strada, bollenti, ritrovandosi di colpo a percepire il vero spirito autunnale e invernale.
Altri sono invece abituati fin da piccoli a inserire questo meraviglioso frutto nelle proprie abitudini casalinghe. Particolarmente versatili, si può pensare di farne una scorpacciata da sole o inserite in una ricetta più complessa. Finito però il “periodo delle castagne”, che generalmente va da settembre a ottobre, cosa fare?
Come conservare le castagne
La soluzione è quella di conservare le castagne al meglio, che siano crude o cotte. I metodi sono svariati, alcuni moderni e altri della tradizione. Di seguito vi propongo 5 trucchi per potervi concedere questo gustoso spuntino il più a lungo possibile. È importante però ricordare una cosa se si intende tenere in serbo delle castagne crude. Meglio evitare spiacevoli sorprese quando decideremo di proporle a tavola, che sia per noi stessi, famiglia o amici. Occorre verificare che tutte siano buone prima di metterle da parte. In questo caso viene in nostro soccorso un metodo genuinamente antico. Richiede un po’ di tempo e pazienza ma ne vale la pena. Prese tutte le castagne che vogliamo conservare, le poniamo in un contenitore in ammollo in acqua. Resteranno lì per alcuni giorni, sostituendo l’acqua ogni 24 ore. All’ottavo o nono giorno saranno da considerarsi da buttare le castagne rimaste a galla. Scartatele senza pensarci su due volte e custodite preziosamente le altre, che non vi deluderanno quando deciderete di prepararle.
Castagne nel congelatore
Conservare le castagne nel congelatore è un metodo molto usato, a patto d’avere abbastanza spazio. Si tratta di una soluzione raccomandata principalmente perché allunga di molto la vita del frutto, che di fatto resta commestibile anche per dodici mesi. Nessun timore, quindi, nel tenerle al sicuro fino a gennaio, ad esempio, così da avere una scorta per Natale, Capodanno ed Epifania. Dopo averle tenute a mollo per controllarne la bontà, asciugatele con attenzione e incidetele con un coltellino. Si ricorda che questo semplice procedimento non deve essere effettuato con forza. Vogliamo infatti incidere il guscio e non andare in profondità nel frutto. Devono poi essere riposte con cura in un sacchetto ermetico da freezer. È facile trovarne in vendita, così come quei contenitori con valvola sotto vuoto, che fanno di certo al nostro caso.
Castagne in frigorifero
Altro metodo per conservare le castagne crude prevede l’uso del frigorifero. Anche in questo caso seguiamo il metodo della nonna per eliminare dal gruppo le castagne che galleggiano, dunque non buone. Certi d’avere messo da parte solo le più gustose, asciugatele con cura. Non è una buona idea riporle al freddo da bagnate. Stavolta, a differenza del freezer, non è necessario inciderle, considerando il diverso livello di temperatura cui saranno sottoposte. È però fondamentale seguire con attenzione la prossima indicazione, riguardante il contenitore da usare. Proteggiamole all’interno di un sacchetto di juta o, in alternativa, un buon sacchetto alimentare. Evitiamo di tenerle in un piatto o un contenitore aperto. Il sacchetto dovrà poi essere riposto in uno dei cassetti delle verdure, assicurando ulteriore protezione al frutto, con una temperatura del frigo mai superiore ai 3 gradi. Con questo metodo ci si assicura di poterle mangiare anche dopo due mesi (alcuni si spingono fino a un massimo di tre, ma questo è davvero il limite massimo per evitare brutte sorprese).
Castagne essiccate
Frigo e freezer sono i metodi più in voga per conservare le castagne, senza dubbio. Sono rapidi e le nostre vite frenetiche ci spingono spesso a ridurre i tempi il più possibile. Non mancano però le alternative, come l’essiccazione. Anche questa può essere svolta in maniera “moderna”, sfruttando l’apposito elettrodomestico. Se questo però vi manca in casa, vi sono alcuni step da seguire per ottenere un risultato eccellente. La prima cosa da fare sarebbe lessare le castagne. In questo caso la scelta è soggettiva. La tradizione lo consiglia ma resta comunque un passaggio opzionale. Possiamo quindi sbucciarle e lasciarle asciugare per bene. Giunti a questo punto, ecco un’altra fase opzionale del processo. Si consiglia di tagliarle a metà per un risultato ottimale ma in molti preferiscono conservarle intere. Si può passare quindi in forno, dove resteranno per non meno di due ore a 180 gradi (girandole di tanto in tanto). Nel caso in cui abbiate un essiccatore, invece, impostatelo a 60 gradi e lasciatelo lavorare per 5-6 ore.
Conservare le castagne cotte
Conservare le castagne cotte, magari arrostite per ottenere delle squisite caldarroste, è possibile e il sapore non viene intaccato. I tempi però sono differenti a seconda del metodo utilizzato. Il primo caso è quello delle castagne lessate. Dopo aver completato l’operazione, vanno lasciate asciugare correttamente. Come già spiegato, è molto importante non affrettare i tempi. Non vogliamo riporre castagne bagnate o umide. Il secondo caso è quello delle caldarroste. Una volta aver resistito alla tentazione di mangiarle tutte bollenti, dimenticandovi del piano iniziale, procedete a rimuovere la buccia. La parte conclusiva non differisce. Se si opta per il frigorifero, riponiamole in un contenitore ermetico, dove saranno ancora ottime per un mese. Usiamo invece un sacchetto gelo per il freezer, dove poterle lasciare a riposare per un massimo di sei mesi.
Conservare le castagne sotto spirito
I metodi sono diversi, come spiegato, che si tratti di consigli dal passato o di operazioni più moderne. Alcuni sono decisamente particolari, come quello che prevede l’uso di sabbia o segatura. Questi non sono però elementi che tutti noi abbiamo a portata di mano in casa. Per evitare il fastidio di dover acquistare altro, oltre alle castagne stesse, vi parliamo del metodo sotto spirito.
Ecco i passaggi da seguire con attenzione:
Versiamo acqua e zucchero in una casseruola; lasciamo bollire l’acqua e poi cuociamo per 30 minuti circa spezie e buccia d’agrumi aggiungiamo alcool e rum dopo che il tutto si sarà raffreddato; bolliamo le castagne, scoliamole e sbucciamole (alcuni preferiscono preparare le caldarroste prima di sbucciarle); riponiamo le castagne in un contenitore di vetro e ricopriamole di sciroppo alcolico filtrato; Chiudiamo il contenitore e lasciamo riposare per due settimane.