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La festa di San Valentino al tempo del Covid

Anno 2021, il coronavirus ha avuto la meglio sulla festa di San Valentino, così come l’avrà anche sul Carnevale, due eventi molto sentiti . L’anno scorso, il 14 febbraio si erano entrambe salvati, difatti, il lockdown che ha visto l’Italia per la prima volta alle prese con le restrizioni anti-contagio è iniziato solo i primi di marzo.

Quest’anno, invece, ci siamo dentro in pieno. Non in lockdown, ma comunque con forti limiti alla socialità. Che fare, dunque, per celebrare al meglio ma nel rispetto delle regole la festa dell’amore? Diverse opzioni sono possibili, seppure in emergenza sanitaria.

Spostamenti


La gita fuori porta è limitata, ma possibile. Fino al 15 febbraio, niente spostamenti fuori regione (salvo i classici motivi per cui sono ancora ammessi, con autocertificazione: lavoro, salute, necessità e ritorno alla propria residenza, abitazione o domicilio), ma il blocco della mobilità sarà al 99,9% prorogato, dato che c’è l’accordo tra Governo e Regioni.

Il 14 febbraio sarà domenica, dunque è plausibile che molte coppie non lavorino e abbiano l’intera giornata da poter trascorrere insieme. Gli innamorati campani, che al momento risiedono in zona gialla potranno spostarsi ovunque vorranno, restando nel perimetro della propria regione. Questo vuol dire poter andare a visitare una città d’arte o fare una passeggiata in un Comune vicino, meteo permettendo.

Se si ha una seconda casa fuori regione, ad esempio al mare, si può andare a passare il weekend lì, purché la casa sia di proprietà di uno dei due fidanzati o comunque da uno dei due presa in affitto (gli spostamenti extraregionali nelle seconde case di parenti/amici non sono permessi).
Chi ha ormai superato la fase del San Valentino romantico, rigorosamente in due, può anche andare a trovare gli amici (purché la pensino allo stesso modo al riguardo, si intende).

In zona gialla, infatti, ci si può spostare al massimo in due verso un’abitazione privata, all’interno della propria Regione, una volta al giorno, naturalmente fra le 5 e le 22, ora in cui scatta il coprifuoco. Si possono anche portare con sé eventuali figli under 14, parenti conviventi non autosufficienti o disabili.

Pranzi e cene


Il pranzo al ristorante è assolutamente fattibile per una coppia in zona gialla, magari prenotando con un po’ di anticipo, considerando che è domenica e che, ultimamente, i ristoranti aperti sono letteralmente presi d’assalto, oltre a dover rimodulare gli spazi per garantire il distanziamento, ma si può ovviare al problema con asporto e delivery.

Tempo libero

Niente centro commerciale, perché nei festivi e prefestivi sono chiusi anche nelle regioni a minor rischio contagio. Men che meno si potrà andare a un concerto, a vedere un film al cinema o uno spettacolo a teatro: i luoghi della cultura, come i musei, sono chiusi il sabato e la domenica. Le possibilità, dunque, da questo punto di vista sono piuttosto limitate.
Per i regali, se non volete presentarvi con la solita scatola di cioccolatini presa al supermercato anche in extremis, domenica stessa, basta organizzarsi con un po’ di anticipo. I negozi sono aperti in zona gialla, dunque non avete scuse.

Quali sono le origini di questa festa


La festa di San Valentino ha origini molto lontane. Nella Roma imperiale il 15 Febbraio si festeggiavano i Lupercalia in onore del dio Lupercus protettore delle messi e del bestiame. Alla vigilia di questa festa, era abitudine che le ragazze da marito mettessero in una giara un bigliettino con scritto il loro nome che poi veniva estratto da giovani ragazzi. Avrebbero fatto coppia durante tutto il tempo dei Lupercalia, ballando e cantando. Nonostante siano passati tanti secoli, questa festa ha sempre mantenuto il suo significato di celebrare il Vero Amore. Anche nella Marca c’è un particolare affetto per questo santo: San Valentino è santo patrono di Trevignano, Quinto di Treviso, Monastier e Altivole.

La Festa di San Valentino venne istituita dalla Chiesa, per contrastare la più antica festa della fertilità di tradizione romana, durante la quale veniva invocata la divinità Lupercus a protezione della fertilità. La festa prevedeva anche che le matrone in gravidanza, o le donne non ancora diventate madri, si faccessero “colpire” da delle verghe, poiché si diceva che questo gesto proteggesse i nascituri e concedesse la fertiilità. Con l’avvento dell’età cristiana, però, la Chiesa iniziò a non vedere di buon occhio questa festa pagana, fu così che nel V secolo d.C. Papa Gelasio I decise di trasformare i cosiddetti Lupercalia in una festa cristiana. E la divinità di Lupercus fu sostituita dal santo e martire Valentino, decapitato il 14 febbraio del 274 d.C.

Nel 496 d.C. papa Gelasio annullò questa festa pagana sostituendola con quella di San Valentino Vescovo, martirizzato dall’imperatore Claudio II in quanto univa in matrimonio giovani coppie alle quali l’Imperatore aveva negato il consenso. Prima della sua esecuzione, Valentino che si era innamorato della figlia del suo carceriere, le scrisse una ultima lettera firmandola “dal tuo Valentino” frase che è arrivata fino ai nostri giorni. Si racconta che San Valentino fosse nato a Terni in una famiglia benestante, per poi convertirsi al cristianesimo ed essere consacrato vescovo di Terni a 21 anni.


Usava regalare fiori alle coppie di innamorati, si dice che mettesse pace tra i fidanzati e li incitasse a sposarsi e ad avere figli. San Valentino è infatti noto come il protettore degli innamorati. Ci sono più teorie sulla vita di San Valentino, ma si racconta che il santo martire sia morto proprio il 14 febbraio.

Secondo la leggenda il vescovo di Terni, decapitato sotto l’Imperatore Aureliano a Roma il 14 febbraio 273, era amante dei fiori che regalava alle coppie di fidanzati per augurare loro un’unione felice. Oggi è festeggiato in tutto il mondo come il “Santo dell’amore”.

La leggenda dell’Amore Sublime


Questa leggenda narra di un giovane centurione romano di nome Sabino che, passeggiando per una piazza di Terni, vide una bella ragazza di nome Serapia e se ne innamorò follemente.
Sabino chiese ai genitori di Serapia di poterla sposare ma ricevette un secco rifiuto: Sabino era pagano mentre la famiglia di Serapia era di religione cristiana. Per superare questo ostacolo, la bella Serapia suggerì al suo amato di andare dal loro Vescovo Valentino per avvicinarsi alla religione della sua famiglia e ricevere il battesimo, cosa che lui fece in nome del suo amore.

Purtroppo, proprio mentre si preparavano i festeggiamenti per il battesimo di Sabino ( e per le prossime nozze), Serapia si ammalò di tisi. Valentino fu chiamato al capezzale della ragazza oramai moribonda. Sabino supplicò Valentino affinché non fosse separato dalla sua amata: la vita senza di lei sarebbe stata solo una lunga sofferenza. Valentino battezzò il giovane, ed unì i due in matrimonio e mentre levò le mani in alto per la benedizione, un sonno beatificante avvolse quei due cuori per l’eternità.

Alcune notizie tratte da: TgTourist.it

foto di copertina: il Murales dello street artist palermitano  Salvatore Benintende (TV BOY)

© Diritti Riservati

Roberta Martucci
Roberta Martucci
Redattrice e responsabile della pagina Magazine di Cilento Reporter, esperta di marketing, è impegnata da anni a valorizzare le tante eccellenze, e gli eventi del territorio. Giornalista eclettica, vanta diverse collaborazioni con giornali, riviste e televisioni, e da cronista ama raccontare storie di persone, vicende e curiosità. Il suo sguardo del Cilento, terra che definisce “maledettamente bella”, è visibilmente innamorata di tutto ciò che descrive e che tocca le corde dei sensi.

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