Ho già espresso, alle prime luci di questa mattina, il mio plauso e l’augurio di buon lavoro e di proficua attività al prof. Gerardo Botti, eletto primo cittadino di Sessa Cilento, nella tornata elettorale del 3 e 4 Ottobre 2021, a tutto ciò accomuno il buon lavoro ai consiglieri eletti che andranno a ricoprire gli scranni dell’opposizione ed avranno democraticamente il compito di vigilare sull’operato di questa consiliatura. Ma guardando già da ieri i dati che hanno interessato il Comune nel quale io risiedo (votanti 2021 59,70% – contro il 65,27% del 2016) , mi sento di affermare che ha stravinto l’astensione. L’astensione dal voto di una popolazione che ha, palesemente, dimostrato la completa disaffezione alla cosa pubblica. L’astensionismo ha urlato, con un silenzio assordante sentito fin nelle viscere più profonde: “ Non Mi fido delle Istituzioni e della Politica”!
Mi assolveranno i candidati all’ultima tornata elettorale a Sessa Cilento, se faccio notare, con una critica politica da mero cittadino, che la tematica alla quale Voi, oggi, insieme a tutti i consiglieri di maggioranza e minoranza dovreste prestare molta attenzione e fare una attenta riflessione, non è il mero dato della vittoria o sconfitta – inconfutabile – ma il GRANDE dato della disaffezione dei cittadini al voto. Come scriveva Piero Gobetti nell’articolo “La nostra fede” (1919): “Guardate la vita politica da un punto di vista di onestà illimitata: ne provate disgusto; e il disgusto degenera in astensionismo, scherno, indifferenza per i supremi interessi”. L’Astensionismo è diventato il primo partito a Sessa Cilento ed è un dato sul quale iniziare a ragionare. I motivi per cui, i candidati più navigati o tronfi della loro posizione nella comunità, non si impegnano per combattere l’astensionismo sono diversi. In primo luogo, l’orientamento di un elettore riluttante e disaffezionato è, per definizione, quantomeno critico nei confronti dell’establishment, e perciò anche meno prevedibile perfino quando lo si riesca a recuperare. Ogni azione tesa a rimotivare elettori scontenti, che in passato abbiano rinunciato al voto, presenta più rischi che opportunità per le organizzazioni già posizionate nell’agone politico. E’ più che verosimile che le energie investite in costose politiche atte a promuovere la partecipazione si rivelino un boomerang per chiunque.
Ci sono molti modi per definire l’astensionismo; chi lo definisce apatico, chi tecnico, chi fisiologico; io ho trovato la mia definizione: bipolare. Questa raggruppa:
- Chi non trova più un candidato che ne rappresenti le istanze
- Chi sceglie di non votare come ritorsione contro la mala gestione della cosa pubblica, per sfiducia verso il ruolo della politica o perché, secondo lui, gli è stato fatto un torto.
Dati che secondo me che determinano la crescita esponenziale del fenomeno.
Ed è questa la prima analisi di cui dovranno farsi carico i candidati eletti, sia di maggioranza che di opposizione. Da oggi in poi il lavoro inizia per la nuova amministrazione retta da Botti, il riportare chi è ormai disilluso al voto dovrà far parte del programma, ma anche placare gli animi dopo le concitate giornate è d’obbligo. Iniziare ad operare per il bene della comunità è essenziale, cercare di non scompaginare il lavoro fin qui fatto (evitando di far comparire alle spalle personaggi indesiderabili e non richiesti) è perentorio se si vuole bene a questa comunità.
Io, noi poniamo le nostre “vite” nelle Vostre mani ed a Voi garantiamo rispetto e democratica partecipazione! Il “mestiere” dell’amministratore è la fatica più grande, ma anche l’onore più grande per ogni singolo candidato, anche se non eletto. Significa rappresentare tutti. Significa essere depositario dei sogni di una intera comunità e di concentrarsi sulle proprie proposte anziché sulle altrui accuse…e di ricordarsi sempre che è un grande privilegio vivere in una stagione di democrazia e partecipazione così bella. Per alcuni sarà una nuova e bellissima esperienza per altri potrà essere una conferma ma per tutti sarà certamente una gioia e soddisfazione essere parte integrante, essenziale della propria comunità. Cogliete e vivete intensamente l’esultanza della “nomina” perché non sarete solo garanti del vostro “orticello”, ma garanti di un grande e complesso territorio come Sessa Cilento che ha bisogno della Vostra costante collaborazione, impegno costante, onestà intellettuale e sinergia con i cittadini per crescere e migliorare tutti insieme.