11.1 C
Sessa Cilento
domenica, 5 Maggio 2024
Prima PaginaCilento MagazineScienza e AmbienteCampi Flegrei. Dal “rumore” ricostruiti in real time la struttura e i...

Campi Flegrei. Dal “rumore” ricostruiti in real time la struttura e i processi profondi della caldera

Analizzando il “rumore” acquisito dalle stazioni sismiche in superficie si è giunti ad una migliore interpretazione dei processi vulcanici che interessano i Campi Flegrei

Questo risultato si è raggiunto utilizzando una nuova tecnica di imaging messa a punto da un team internazionale di ricercatori dell’Osservatorio Vesuviano dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV-OV) e della Johannes Gutenberg University di Magonza (Germania). Lo studio Fluid migrations and volcanic earthquakes from depolarized ambient noise è stato appena pubblicato sulla rivista ‘Nature: Communications’. 

“I fluidi profondi”, spiega Simona Petrosino, ricercatrice INGV, “possono indurre terremoti e per comprendere meglio i loro processi di migrazione il team di studio ha messo a punto un nuovo metodo applicato ai Campi Flegrei. Questa tecnica ha permesso di “seguire” i fluidi impiegando diversi intervalli temporali (da poche ore ad anni) di registrazioni del rumore sismico”.

I ricercatori hanno utilizzato il “disturbo” che questi processi causano sul rumore generato dagli oceani e dall’attività atmosferica, continuamente registrato in ambienti vulcanici.

“Mare e vento”, aggiunge la ricercatrice, “interagiscono costantemente con la caldera, producendo onde che scandagliano le sue profondità. Le strutture della caldera sono sottoposte a forti pressioni laterali causate dall’estensione della crosta, dalla pressione del magma in profondità e dalla complessa interazione tra i fluidi prodotti dal magma, dalle piogge e dalle fratture superficiali del vulcano”. 

“Le onde di rumore che penetrano nella caldera”, continua Petrosino, “cambiano direzione quando vengono registrate sopra le faglie e sopra i sistemi di alimentazione del vulcano. Con la nostra ricerca abbiamo dimostrato che mentre il cambiamento di direzione è importante per ricostruire le strutture del vulcano, la perdita di qualunque direzionalità è un segnale della loro attivazione. Il rilascio di energia, infatti, è seguito da una migrazione di fluidi che producono ulteriori sorgenti di rumore, corrompendo la nostra capacità di ricostruire direzionalità. Proprio la mancanza di direzionalità ci permette di tracciare le migrazioni prima che i fluidi arrivino in superficie”.

I ricercatori hanno analizzato i dati del rumore registrati nell’ultimo decennio osservando una perdita di direzionalità a partire dal 2018, quando fluidi profondi hanno raggiunto il sistema idrotermale superficiale. Queste migrazioni, secondo gli autori, sono state la probabile causa dei terremoti che hanno colpito la caldera dalla fine del 2019.

“Abbiamo creato un modello del rumore registrato e mappato nel tempo”, aggiunge il professor Luca De Siena della Johannes Gutenberg University di Magonza. “Grazie all’aiuto di TeMaS, il consorzio finanziato dal Ministero di Scienza e Salute della regione Reno-Palatinato per trovare aree ad alto potenziale di ricerca, è stato messo a punto un modello computerizzato del vulcano all’interno del quale abbiamo fatto propagare “onde di rumore sintetico” generate nel mezzo del mare Tirreno. Questo modello propagativo, combinato con l’enorme mole di conoscenza accumulata dalla comunità internazionale, ci ha permesso di interpretare quantitativamente la perdita di direzionalità spaziale nel tempo”. 

Il vulcano”, prosegue De Siena, “scarica stress attraverso migrazioni di fluidi che seguono percorsi che sono stati aperti durante l’intensa attività negli anni 1983-84. La migrazione di fluidi profondi, quando unita a piogge che rendono la parte superficiale del vulcano più permeabile, produce forte sismicità, come quella registrata nel 2019-20. Con le nostre immagini nel tempo siamo in grado di vedere la progressiva migrazione di fluidi verso la parte est della caldera, la cui struttura sostiene una buona parte dello stress vulcanico e che agisce da barriera per l’ulteriore migrazione di fluidi verso est”. 

“I cambiamenti nelle mappe temporali”, conclude il professore, “illustrano l’incremento di stress prima dei terremoti e il suo successivo rilascio, concomitante con ulteriori migrazioni di fluidi. Questo quadro coincide con lo spostamento dell’attività del vulcano verso est, osservato negli ultimi decenni”.

Un contributo che potrà essere utile in futuro per affinare gli strumenti di previsione e prevenzione di protezione civile ma che al momento non ha alcuna implicazione diretta su misure che riguardano la sicurezza della popolazione.

© Diritti Riservati

Redazione
Redazione
Nota - Questo articolo viene riportato integralmente come inviatoci. La Redazione ed il Direttore Editoriale non si assumo responsabilità derivanti da notizie o fatti inesatti o non veritieri.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Ultimi Articoli

Caldo poi freddo e poi di nuovo caldo, anche se per pochi giorni: questo in sintesi il mese di aprile in stile “montagne russe” che comunque alla fine si è chiuso con una contenuta anomalia termica positiva in molte regioni.
Bloccata la la strada provinciale SP 448, ex 46/b che collega il paese con il bivio di Serramezzana e Mercato Cilento e consente di raggiungere agevolmente e rapidamente Agropoli e le grosse arterie stradali
Da oggi, grazie all'accordo tra EasyPark e FS PARK, società del Polo Urbano del Gruppo FS, i viaggiatori delle stazioni ferroviarie di Cagliari, Padova, Varese, Salerno e Napoli Centrale P1 e P2 

Articoli correlati

I Campi Flegrei sono la più grande caldera urbanizzata attiva nel cuore del continente europeo. A partire dal 2005 è interessata dal fenomeno bradisismico che ..... 
Da giovedì 25 a sabato 27 gennaio preparatevi a un'esperienza straordinaria con l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). Vulcanologi, sismologi, esperti di ambiente…. vi aspettano alla 5° edizione di "Parole per la Terra", la manifestazione che si svolge in tutta Italia, in varie sedi dell’Istituto. 
Secondo un nuovo studio condotto da ricercatori dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e dell'University College of London (UCL), la presenza di due livelli poco permeabili nella crosta dei Campi Flegrei regolerebbe i movimenti verticali e la sismicità osservati negli ultimi 40 anni.

Dallo stesso Autore

Da oggi, grazie all'accordo tra EasyPark e FS PARK, società del Polo Urbano del Gruppo FS, i viaggiatori delle stazioni ferroviarie di Cagliari, Padova, Varese, Salerno e Napoli Centrale P1 e P2 
Accade all’Istituito Comprensivo Castellabate, dove circa 100 alunni delle classi terze della Scuola secondaria di I grado hanno avuto l’occasione di incontrare in diversi momenti dell’anno scolastico i militari del Nucleo Carabinieri Parco di Castellabate
Il successo di presenze registrato è la naturale conseguenza delle iniziative messe in campo dalla struttura gestita dalla Fondazione FS Italiane che ha puntato su un’offerta destinata ai giovani, alle famiglie e ai bambini