L’avrebbe uccisa con una grossa pietra colpendola alla testa. Poi ha diretto la sua furia sui figli, con la stessa arma. È l’ennesima strage familiare, avvenuta a Paupisi, in provincia di Benevento. Le vittime sono Elisa Polcino, 49 anni, e il figlio 15 enne, mentre ancora si spera che la figlia 17enne- ridotta in fin di vita- si salvi. A compiere il duplice omicidio e il tentato omicidio è stato il marito e padre. Il suo nome è Salvatore Ocone, 58 anni, e ha ammesso le sue responsabilità durante l’interrogatorio della notte scorsa con il procuratore di Benevento, Gianfranco Scarfò, nella caserma dei carabinieri di Campobasso, dove era stato portato dopo essere stato fermato nelle campagne di Ferrazzano. L’uomo infatti, subito dopo la strage, è scappato, portando con sé due dei tre figli, di 15 e 17 anni, che pure aveva aggredito a pietrate poco prima in casa. Una fuga disperata e senza senso.
È stato fermato nel comune di Ferrazzano, in provincia di Campobasso, in serata, i ragazzi erano con lui. Il 15enne era già morto, la sorella di 17 era ferita gravemente e ridotta in fin di vita. La ragazza è stata prima ricoverata all’ospedale di Campobasso, poi trasferita all’istituto Neuromed .di Pozzilli, in provincia di Isernia, per essere sottoposta a un delicato intervento chirurgico alla testa, a causa di una frattura cranica, conseguenza dell’aggressione del padre.
Il padre durante l’interrogatorio si trovava in uno stato confusionale: ha sì ammesso le sue responsabilità davanti al Pm, ma non ha fornito il movente che ha scatenato l’aggressione omicida. Ora si trova recluso nel carcere di Benevento, osservato a vista per il timore di gesti autolesionisti. L’accusa nei suoi confronti è di duplice omicidio aggravato, tentato omicidio e sequestro di persona. Il corpo della donna era all’interno dell’abitazione, potrebbe essere stata colpita quando era ancora a letto, oppure potrebbe essere stata uccisa nel corso di una lite. Qualcuno ha detto di aver visto l’auto dell’uomo, una Opel Mokka nera, in giro per il paese questa mattina alle 6.
I due ragazzi, la femmina di 16 e il ragazzo di 15, questa mattina non sono entrati a scuola. Un altro figlio, da poco maggiorenne si trova invece fuori regione, a Rimini, per lavoro. E il timore maggiore, fin dai primi momenti, è stato quello di un eventuale gesto suicida che coinvolgesse anche i ragazzi.
Antonia Ocone, la figlia 17enne figlia di Elisabetta Polcino che ieri è stata trovata ferita nell’auto del padre in fuga da Paupisi, Benevento, dopo il femminicidio della moglie e madre della ragazza, è stata operata nella notte. La ragazza aveva un grave trauma cranico. L’intervento chirurgico è durato diverse ore, come rende noto la direzione sanitaria del Neuromed, che ha sede a Pozzilli (Isernia) . “Ora è monitorata h24 nel reparto di terapia intensiva.
La prognosi è riservata“. La ragazza era stata colpita alla testa ed è rimasta gravemente ferita, mentre l’altro figlio, di 15 anni, Cosimo, è morto. Anche lui, sembrerebbe, colpito con una pietra come quella usata per aggredire la madre che ha ucciso la madre.La fuga di Salvatore Ocone, iniziata da Paupisi, in provincia di Benevento, è terminata ieri nel tardo pomeriggio nella zona di Ferrazzano (Campobasso): l’uomo è stato portato nel carcere di Campobasso, gli vengono contestati i reati di duplice omicidio pluriaggravato, tentato omicidio pluriaggravato e sequestro di persona. Gli inquirenti pensano che i figli siano stati colpiti subito dopo l’uccisione della moglie e non in un secondo momento: dopo averli colpiti, Salvatore Ocone li avrebbe caricati in auto e portati con sè nella fuga. Telemolise ha mostrato le immagini dell’arrivo in caserma, accompagnato dai Carabinieri, di Ocone, 58enne. [di Marcella Piretti]