Nelle regioni che rientrano nella cosiddetta “zona rossa” le norme dettate dal Dpcm del 3 novembre, in vigore fino al 3 dicembre, viene vietato qualsiasi spostamento a meno che non sia per salute, lavoro o necessità.
Il Governo ha però chiarito che in alcuni casi è possibile fare la spesa anche fuori dal proprio Comune, aggiornando le risposte alle domande frequenti sull’emergenza coronavirus e le misure restrittive in vigore, specificando che una “maggiore convenienza economica” è un valido motivo per spostarsi al di fuori del proprio Comune nella zona rossa.
Non solo è possibile recarsi in un altro Comune se in quello di domicilio o residenza non è presente un supermercato o un negozio di alimentari, ma si può uscire dal comune anche nel caso in cui il proprio non disponga di esercizi commerciali adeguati o troppo costosi. Se nel Comune confinante, ad esempio, è possibile trovare prezzi più convenienti di quelli dei negozi situati all’interno dei confini comunali, allora è legittimo spostarsi.
Fare la spesa rientra sempre fra le cause giustificative degli spostamenti. In conclusione: se il supermercato che si trova lontano qualche chilometro consente di risparmiare rispetto a quello che si trova vicino a casa, è consentito andare a fare la spesa fuori Comune, purché, oltre ai sacchetti della spesa, si porti dietro anche l’autocertificazione.