Progettate per resistere a dure condizioni di esercizio e secondo gli standard internazionali fissati per la misura di onde da maremoto fino ad un’altezza massima di 10m e campionabili alla frequenza di un secondo: sono le sei stazioni mareografiche di nuova generazione per il potenziamento della Rete di Sorveglianza operativa, dedicata al monitoraggio del livello del mare a difesa delle aree costiere potenzialmente esposte a maremoti generati da terremoti nel Mar Mediterraneo.
Capo Teulada (Sardegna), Porto Palo (Sicilia), Roccella Ionica (Calabria), Cetraro Lido (Calabria) e sulle piccole isole di Marettimo (Sicilia) e Pantelleria (Sicilia), rappresentano le prime installazioni per il potenziamento della rete di osservazione del livello del mare, con particolare attenzione alle aree costiere caratterizzate da sorgenti sismiche a elevato rischio tsunami, quali il Mar Egeo, il Mar Ionio, il Bacino Algero-Provenzale, il Mar Tirreno, il Canale di Sicilia. La stazione di Capo Teulada, in particolare, segna l’avvio della nuova rete di osservazione del livello del mare nel Mediterraneo, progettata anche per accogliere a bordo ulteriori sensori secondo le esigenze e le indicazioni delle Autorità regionali.
L’ISPRA dai primi di maggio di quest’anno ha reso operative queste sei stazioni mareografiche nell’ambito della Rete di Sorveglianza operativa, parte fondamentale del Sistema di Allertamento nazionale per i Maremoti generati da sisma (SiAM), costituito da ISPRA, INGV con il coordinamento del Dipartimento della Protezione Civile nazionale. Tra le sei stazioni, quella di Capo Teulada è la prima a essere pienamente operativa: la stazione assicura la registrazione di dati mareografici e la trasmissione degli stessi h24, 7 giorni su. I dati di livello del mare, registrati con accuratezza centimetrica, sono trasmessi in tempo reale al Centro Allerta Tsunami (CAT) dell’INGV (http://www.ingv.it/cat) e sono visionabili e scaricabili sulla Piattaforma ISPRA-TAD (tsunami.isprambiente.it/Tad_Server).
Dopo il terremoto e maremoto dell’Oceano Indiano del 2004, uno degli eventi più disastrosi dell’epoca moderna, che ha provocato centinaia di migliaia di morti, la condivisione dei dati mareografici si è notevolmente implementata anche nell’ambito del Sistema di Allertamento Tsunami per il Nord Est Atlantico, il Mediterraneo e i bacini collegati. Per sottolineare le tante e diverse collaborazioni nella tutela e nella gestione del Mare Nostrum, la stazione di Capo Teulada ospiterà la bandiera del Mediterraneo.
A cura di INGV