Cumuli di Posidonia in spiaggia. Ecco perché sono importanti

25 Maggio 2021
2 min. di lettura

Quanti di voi avranno calpestato sulle spiagge del Cilento viscidi o secchi “steli” di foglie di posidonia? Lo sapete che essa è una pianta marina endemica che gioca un ruolo fondamentale nel mitigare l’erosione che vediamo su molte delle nostre spiagge? Vuoi saperne di più? Qui te lo spieghiamo.

Con l’eliminazione delle limitazioni alla mobilità tra regioni, in molti stanno approfittando della stabilità meteorologica di questi giorni per fare il primo tuffo dell’anno nel nostro mare. La presenza di posidonia sulle spiagge ha ravvivato curiosità e domande su questa pianta acquatica. La posidonia (Posidonia oceanica il suo nome scientifico), è una pianta endemica del Mediterraneo, che ha radici, fusto e foglie. Fiorisce in autunno e genera un frutto noto volgarmente come “oliva di mare”. Purtroppo negli ultimi anni le praterie di posidonia stanno vivendo una forte regressione. Sulle spiagge, specie dopo un evento di mareggiata, si trovano cumuli di foglie secche di posidonia che sono state spazzate via e depositate sulla sabbia dal mare in tempesta. Sebbene a molte persone non piacciano l’odore, la consistenza e l’aspetto della posidonia quando si secca e inizia a decomporsi, bisognerebbe sempre ricordare che è un elemento fondamentale affinché le spiagge non scompaiano. Come abbiamo spiegato di recente, molti settori della costa stanno subendo un’allarmante erosione a causa delle azioni umane sul territorio e per gli effetti dell’attuale processo di cambiamento climatico (innalzamento del livello del mare, e, soprattutto, aumento delle tempeste). La posidonia depositata sulle spiagge può risultare sgradevole per chi va a fare il bagno, ma ha un valore enorme.

La Posidonia è una delle poche difese naturali delle nostre spiagge, in grado di mitigare o ridurre questo processo. Quando sono vive, la loro disposizione come barriera aiuta ad evitare che le onde abbiano un impatto altrettanto forte sulla riva. Ma anche le foglie secche spiaggiate formano una favolosa parete vegetale che attutisce gli effetti delle mareggiate e migliora la presa della sabbia impedendo che il mare in tempesta faccia più danni. Se non fosse per la posidonia, ci sarebbe un numero non trascurabile di spiagge in procinto di scomparire.

Una delle più importanti fonti di ossigeno del pianeta si trova nelle praterie di posidonia. Un singolo ettaro di questa pianta acquatica genera cinque volte più ossigeno di quanto faccia un ettaro della foresta pluviale amazzonica. La sua presenza è inoltre indice di acque pulite, ben ossigenate e prive di contaminazioni. A causa della sua lenta decomposizione, impiega inoltre molto tempo a ritornare nell’atmosfera sotto forma di CO2, quindi potremmo dire che “sequestra” la CO2 atmosferica. Senza dimenticare che si tratta, tra le altre cose, di un’importante area di riproduzione e deposizione di diverse specie.

Nei primi due decenni del XXI secolo le praterie di posidonie nel Mediterraneo hanno visto una rapida diminuzione. Il rapido riscaldamento del Mar Mediterraneo, la pesca a strascico, le specie invasive, gli ancoraggi e l’inquinamento provocano un’elevata mortalità di questa pianta, che non può essere compensata dalla crescita, in quanto molto lenta. Quindi, se nella tua prossima visita al mare ti imbatti in questa pianta, ricorda che la posidonia è un elemento fondamentale per l’ossigenazione dell’acqua e che riduce gli effetti dell’erosione della spiaggia durante le forti mareggiate.

Con la collaborazione di Samuel Biener (meteored.it)

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Giuseppe Jodice

Giuseppe Jodice, Laureato in Scienze e tecnologie per la Natura e per l'Ambiente presso l’Università di Napoli Federico II, da poco si è avvicinato al mondo della scrittura come professione. Aspirante blogger, ha collaborato con varie testate giornalistiche online curandone i contenuti. Durante l’università scrive recensioni e interviste sul blog letterario Viaggio nello Scriptorium e, terminati gli studi, si appassiona al mondo del giornalismo, decidendo di sfruttare il grande potere della scrittura per comunicare al mondo i suoi interessi e le notizie più importanti. Ha avuto l’onore di frequentare il Corso di Giornalismo Ambientale Laura Conti organizzato da Legambiente. Appassionato ed attento osservatore delle tematiche prettamente scientifiche ed ambientali, é redattore per Cilento Reporter della rubrica Scienza & Ambiente.

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