È transitato ieri al nord e al centro un vivace fronte freddo con precipitazioni al sud, con neve a bassa quota sull’Appennino centro meridionale. Al seguito della perturbazione affluisce aria fredda e le mattine si fanno sentire col classico freddo di gennaio proprio in vista dei giorni della Merla. Esistono diverse versioni della tradizione legata alla merla e al grande freddo di fine gennaio. Una versione affascinante narra che in passato i merli originariamente erano bianchi. Gennaio in quel tempo era il mese più breve, composto da soli 28 giorni e caratterizzato da un freddo estremo. Una graziosa merla bianca fece provvista di cibo e si rifugiò nel suo nido per l’intero mese. Al suo ritorno, notando una temperatura meno rigida del previsto, si mise a cantare, beffeggiando l’inverno.Offeso dalla Merla, gennaio chiese tre giorni in prestito a febbraio, scatenando così freddo, tempeste di neve e venti gelidi. La merla, costretta a cercare riparo in un camino, uscì successivamente completamente nera a causa della fuliggine. Da quel momento, i merli assunsero il loro colore nero distintivo, e gennaio ottenne 31 giorni, mentre febbraio divenne il mese più corto. Nonostante la suggestiva leggenda, la climatologia non conferma la tradizione. Statisticamente, nella maggior parte d’Italia, i giorni più freddi dell’anno si verificano attorno all’8-12 gennaio.
L’aria fredda, di tipo polare invecchiata su continenti, è affluita grazie all’espansione verso il Mare del nord dell’anticiclone con massimo ieri fra Francia e Regno Unito. L’ondulazione della corrente a getto polare ora attraversa la nostra penisola con flusso secco settentrionale. Nei prossimi giorni si rinforza un vasto e robusto campo di alta pressione. A parte una scalfittura martedì per la coda di una perturbazione atlantica, il mese si concluderà dunque pienamente anticiclonico. Lunedì inizia come bella giornata invernale, ancora fredda con gelate intense al nord e in parte nelle conche del centro, maggiormente soleggiato anche al sud. Nel pomeriggio nubi medio alte in aumento al nord e alta Toscana. Fra sera di lunedì e notte verso martedì mattina, qualche nevicata sulla cresta alpina di confine e sulle Alpi orientali, rialzo termico in Appennino settentrionale, con piogge, neve solo sulle cime e vento. Migliora martedì stesso in giornata, al nord schiarite, al centro sud variabile, tempo buono al sud.
Il tempo della seconda metà settimana e del weekend 27-28 gennaio si sintetizza in breve: tempo stabile, assenza di precipitazioni, prevalenza di sole specie sulle Alpi e Appennino e al centro sud. Cielo che si ingrigisce di smog e foschia al nord, con probabile ritorno di nebbia. Temperature in aumento specie in montagna, con zero termico in rialzo a 3000-3500 m, nonostante questo belle giornate per le attività sportive invernali. Scarse le gelate anche al nord, anche se a tratti presenti. Temperature miti giovedì anche al nord per lieve föhn, aria di primavera al centro sud e in parte anche in montagna. Come contraltare, alte concentrazioni di inquinanti nelle aree urbane e in tutta la pianura padana.
Nel dettaglio, i giorni della Merla sono il 29, 30, 31 gennaio. Le tendenze per questi giorni di fine mese sembrano improntate all’alta pressione. Lo spostamento del massimo sull’Est Europa potrebbe però riportare aria fredda. Non sembra una massiccia irruzione, e non vi sono al momento premesse di nevicate significative. Quanto meno però il freddo potrebbe essere quello tipico di gennaio, così da ricordarci che la Merla deve ancora stare al riparo dal freddo!