Alcuni giorni fa, avevamo riportato un’intervista al Prof. Gerardo Botti riguardo ad un nuovo tipo di vaccino, il “Takis”, elaborato dall’IRCCS Pascale con l’ospedale San Gerardo di Monza e all’Istituto nazionale Malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma.
Il prof. Botti accennava di come il comitato scientifico dell’Istituto, di cui lui stesso fa parte insieme ai proff.ri Ascierto e Buonaguro, sia garante della produzione di questo vaccino. Il “Pascale” in questa iniziativa c’è sia come proponente che come fautore, è in prima linea. Nel nostro caso,- commentava Botti – si tratta di un frammento di dna, che una volta penetrato all’interno dell’organismo, produce un facsimile della proteina “spike”, quella che il virus utilizza per entrare nelle cellule del nostro organismo. Una volta prodotta, si ha una risposta immunitaria che, rispetto agli altri vaccini, è molto forte. Questo facsimile è costituito da anticorpi neutralizzanti e linfociti specifici che, in genere, rappresentano la cosiddetta risposta cellulomediata. E’ una risposta più spiccata degli altri vaccini fino ad oggi impiegati. Ma ci saranno anche molti altri vantaggi».
Ed è così che la sperimentazione arrivata in direttiva finale ha bisogno volontari per la fase 1, ma anche per la successiva fase 2. Così si legge sul sito dell’Istituto Pascale: “L’IRCCS Fondazione G. Pascale sta per attivare la sperimentazione clinica COVID-eVAX per cui stiamo procedendo ad individuare soggetti volontari sani che vogliono aderire sia per la fase I ma anche per la fase II che garantirà ulteriori posti disponibili. Nel caso Lei fosse interessato a candidarsi può inviare la sua candidatura alla seguente email: covid.evax@istitutotumori.na.it riportando i propri contatti personali”.