Dopo tanta alta pressione e clima primaverile l’Italia si appresta ad essere interessata da maggiore variabilità associata a piogge sparse e nevicate sui monti e ad essere lambita da aria temporaneamente più fredda. Ci sono segnali di un cambiamento più deciso dello schema circolatorio generale che si dovrebbero gradualmente consolidare con l’inizio della seconda decade di marzo. Ne accenneremo nella parte dedicata al medio e lungo termine.
Nei prossimi giorni già sarà tuttavia già percepibile una modifica del regime meteorologico sull’Italia che andrà nel verso di un calo delle temperature e della possibilità di rivedere qualche locale pioggia a carattere sparso da nord a sud.
Non si tratterà di altro che della graduale transizione dal prepotente dominio anticiclonico che ha caratterizzato il tempo a partire dal 23 febbraio a condizioni di variabilità favorite dal ritorno dei flussi occidentali atlantici. Il cedimento dell’attuale struttura anticiclonica sarà determinato dal transito di un veloce e non certo memorabile fronte proveniente da nordovest che si appresta a raggiungere e scavalcare le Alpi nella giornata di venerdì 5 marzo.
Al suo seguito affluirà temporaneamente aria più fredda che si farà sentire maggiormente sul nord Italia e sulle regioni centrali adriatiche con isoterme negative di 2/6 gradi alla quota di riferimento di 1500 metri circa.
L’ingresso freddo, per quanto veloce e marginale potrà dare luogo ad un incremento dell’instabilità a macchia di leopardo su gran parte delle regioni in tempi diversi tra venerdì ed il week-end.
Week-end più freddo e piogge qua e là
Venerdì arriva il fronte da nordovest e porta dopo molti giorni delle piogge al centronord e su Sardegna e Sicilia, soprattutto tra il pomeriggio e la sera. Sabato peggioramento con piogge sparse e qualche nevicata sui rilievi appenninici sulle regioni del versante adriatico e successivamente, tra pomeriggio e sera, un po’ su tutto il centro sud e Sardegna. Temperature in apprezzabile calo tranne che sull’estremo sud e sulla Sardegna dove i valori si manterranno un po’ più elevati.
Domenica il fronte si allontanerà velocemente ed il tempo sull’Italia migliorerà su tutte le regioni. Su quasi tutte per la verità, una depressione attiva sull’Algeria richiamerà, infatti, deboli correnti meridionali più umide verso le regioni centromeridionali tirreniche favorendo la formazione di nuvolosità nelle zone interne associata a qualche piovasco. Clima più freddo al nord e su parte del centro con possibili gelate notturne nelle valli ed in pianura Padana. Temperature nuovamente in aumento sulle regioni tirreniche e sulla Puglia.
Si rivede Il flusso occidentale atlantico
Accennavo all’inizio ad un possibile cambio di schema circolatorio. È il momento di parlarne: a medio e lungo termine ci sono segnali dai modelli numerici (modello ECMWF) di un generale calo della pressione nel settore compreso tra Islanda, Isole Britanniche, Mare del Nord e Mar Baltico e Finlandia. Questa evoluzione, riscontrabile anche dagli scenari Ensemble, dovrebbe innescare un flusso di correnti occidentali atlantiche destinato a coinvolgere dai giorni 10/11 marzo prima il settentrione e poi le regioni centrali italiane.
Che tipo di tempo ci aspetta nella seconda decade?
Con le condizioni citate direi una classica variabilità primaverile con schiarite ampie alternate a qualche annuvolamento, forse associato a locali e brevi fasi di pioggia. La direttrice delle correnti favorirebbe a tratti venti da nordovest con temperature piuttosto elevate su molte zone pianeggianti del nord e lungo il versante adriatico per effetto catabatico.