Giornata speciale quella vissuta l’8 Marzo a Vatolla in occasione della visita del prefetto di Salerno, Francesco Esposito. Nello splendido scenario di Palazzo Vargas a Vatolla, accompagnato dal commissario prefettizio Roberto Amantea, il rappresentante del Governo è stato accolto dall’Inno di Mameli cantato dagli alunni della Primaria e Secondaria di I grado di Perdifumo. A guidarlo nel castello vichiano c’erano il presidente onorario della Fondazione Vico, Vincenzo Pepe, il direttore del Museo Elena Foccillo e la dirigente scolastica dell’IC Castellabate Gina Amoriello.
«Per essere liberi c’è bisogno di cultura – ha detto il prefetto Esposito ai bambini e ai ragazzi – Non rinunciate mai a studiare, a confrontarvi e ad esprimere il vostro pensiero. La cultura che non è solo ciò che è stato, ma anche ciò che ci fa vivere, ci orienta al futuro, ci consente di coltivare la nostra umanità, crea il senso di comunità ed è una ricchezza per il territorio».
«La visita del Prefetto ci riempie di gioia e di soddisfazione – ha commentato il presidente Pepe – in un momento in cui la Fondazione Vico consolida con le scuole un rapporto che è destinato ad avere sviluppo e vuole rendere protagonisti i giovani. La figura di Giambattista Vico è fortemente legata a quella dei giovani: era poco più di un ragazzo quando giunse a Vatolla per fare da precettore ai quattro figli del marchese Rocca e, quando tornò a Napoli e gli fu assegnata la cattedra di Retorica alla facoltà di Giurisprudenza, nelle orazioni inaugurali dell’anno accademico volle parlare proprio del rapporto con i giovani e del metodo di insegnamento».
La dirigente Amoriello si è soffermata sulla realtà scolastica locale: «Tra le ricchezze di questo territorio ci sono le scuole che, seppur piccole, sono preziose. Dal prossimo anno, col dimensionamento scolastico, il nostro Istituto comprenderà 26 plessi, dislocati su 3 Comuni con frazioni isolate, difficoltà nei collegamenti e nei trasporti, continuamente esposti al rischio di chiusura a causa del calo demografico. Per queste piccole realtà c’è bisogno del lavoro di tutti affinché si mantenga il presidio educativo, culturale e di legalità rappresentato dalle scuole». Anche gli alunni hanno rivolto all’alto esponente istituzionale la loro preoccupazione: «Vorremmo non essere costretti a lasciare questa nostra terra che amiamo».
A questi appelli il prefetto Esposito ha risposto: «Come rappresentante delle istituzioni sento la responsabilità di fare qualcosa perché si possa arrestare il processo di spopolamento. È un diritto sacrosanto quello di vivere ed avere un futuro nel proprio territorio. Qui ci sono opportunità straordinarie. Dalla ricchezza di ciò che vi circonda e dall’esempio dei vostri insegnanti, genitori, associazioni, cercate di trarre il meglio per avere fiducia in voi stessi e nel vostro futuro. Lo Stato c’è. La mia presenza qui oggi rappresenta la vicinanza delle istituzioni».
Al termine dell’incontro, il presidente Pepe ha consegnato al Prefetto Esposito le chiavi del castello vichiano. Agli alunni, invece, sono stati consegnati gli attestati di partecipazione al progetto “La filosofia vichiana e i giovani: conoscere per valorizzare”, che nelle ultime settimane ha visto l’impegno attivo di bambini e ragazzi per realizzare elaborati grafici e temi, dopo la presentazione svoltasi a scuola con il direttore Elena Foccillo ed il progettista Carmelo Infante.