L’aria gelida in discesa dalla Russia europea nel weekend piomberà sull’Italia, portando tanto freddo, venti intensi e persino nevicate sino ai litorali. Ecco dove potrebbe nevicare nei prossimi giorni. La vasta circolazione di aria molto fredda che ormai, da molti giorni, interessa buona parte del continente, con neve e gelo dalla Russia europea fino all’Olanda e le aree più orientali delle Isole Britanniche, continua a scendere ulteriormente di latitudine, fino ad avvicinarsi all’area carpatico danubiana e ai vicini Balcani.
Il gelo in queste ore sta diventando intenso in gran parte della Siberia, fra il bassopiano della Siberia occidentale e l’altopiano della Siberia centrale, così come sul nord della Russia. In questi giorni il polo del gelo si è spostato ad ovest della Repubblica di Jacuzia, stabilendosi fra l’altopiano della Siberia centrale e il settore più orientale del bassopiano della Siberia occidentale.
Proprio qui i termometri, grazie all’intenso irraggiamento notturno e all’afflusso in quota di un nocciolo di aria gelida (isoterme sotto i -40°C a 5100 metri) legata al “lobo siberiano”, sono sprofondati sotto il fatidico muro dei -49°C -50°C.
Proprio in questo periodo dell’anno entra nel vivo il periodo in cui statisticamente si raggiungono i grandi minimi termici annui sulle sterminate distese continentali dell’Eurasia, per effetto del minimo di soleggiamento.
Cosa accadrà nelle prossime ore?
A partire dalle prossime ore questa massa d’aria molto gelida, attualmente posizionata sulla Russia, comincerà a scivolare verso sud-ovest, a causa di un brusco rialzo della pressione atmosferica fra l’Europa centro-occidentale e la regione scandinava, dove si andrà a sviluppare un anticiclone disteso lungo i meridiani, con una struttura parecchio complessa, simile a una “L”.
Questo anticiclone scandinavo, appena menzionato, entro il prossimo weekend, avrà il merito di risucchiare verso latitudini più meridionali quell’aria gelida, di tipo artica continentale, fino in direzione delle Repubbliche Baltiche, del mar Baltico, della Bielorussia e della Polonia.
Giunta attraverso la Bielorussia, dall’ovest dell’Ucraina e sulla Polonia la massa d’aria gelida, artica continentale, caratterizzata da isoterme stimate al di sotto dei -22°C -24°C a 850 hPa, si incanalerà molto velocemente sul bassopiano danubiano e raggiungere i Balcani, addossandosi sopravento alle Alpi Dinariche.
Poi sfonderà, nel pomeriggio di sabato 13 febbraio, in direzione delle nostre regioni, a cominciare proprio dalle regioni di nord-est e coste adriatiche, le più esposte, dove l’arrivo di queste masse d’aria comporterà un forte calo delle temperature, accompagnati da gelidi venti settentrionali.
Fra domenica 14 e lunedì 15 febbraio si sposterà verso la Grecia e il mar Egeo, favorendo un allungamento di questa figura depressionaria fino alla Ionio.
Questo minimo in quota favorirà un ulteriore intensificazione del flusso freddo nord-orientale su tutte le regioni centro-meridionali, dalle Marche alla Sicilia, dove l’interazione fra il flusso gelido con il mare più tiepido, e l’orografia appenninica, favorirà anche delle precipitazioni a carattere sparso, che viste le isoterme assumeranno carattere nevoso sino ai litorali del medio-basso versante adriatico e estremo sud.
Dove saranno maggiormente probabili le nevicate?
Al momento, visto anche le caratteristiche estremamente secche della massa d’aria in questione, soprattutto in quota, con dew point negativi, le uniche aree dove, entro lunedì 15, si potranno verificare fenomeni nevosi per “stau” (forcing orografici), prevalentemente di debole intensità, saranno quelle esposte del medio-basso Adriatico e le aree interne di Campania e Basilicata.