Come ogni mese andiamo a vedere cosa dicono i principali modelli meteorologici internazionali con le previsioni stagionali e mensili. Le previsioni stagionali, o meglio “linee di tendenza”, sono sperimentali e presentano un’enorme incertezza, quest’anno accentuata dalle discrepanze tra i modelli di riferimento. Eppure rappresentano quello che sarà il futuro della meteorologia.
Oggi conoscere il tipo di inquadramento barico che si potrebbe venire a determinare può aiutare l’uomo a pianificare le proprie attività. Per esempio, in campo agricolo, una corretta previsione su scala stagionale permetterebbe una più oculata scelta delle colture agricole in accordo al tipo di stagione in arrivo, unita ad una migliore pianificazione delle attività in campo.
L’introduzione delle previsioni stagionali all’interno di modelli di bilancio idrico permetterebbe una migliore pianificazione dell’utilizzo delle risorse idriche.
Come inizierà febbraio?
La prima decade del mese dovrebbe essere ancora caratterizzata dalle tiepide correnti oceaniche che spingendo masse d’aria molto miti fino alla media troposfera favoriranno lo sviluppo di significative anomalie positive di geopotenziale e di pressione lungo buona parte dell’area mediterranea.
Ciò favorirà, nel corso della settimana, la risalita di un promontorio anticiclonico, di matrice subtropicale, che renderà le condizioni meteorologiche decisamente più stabili e asciutte sulle regioni del centro-sud, e sulle due Isole Maggiori.
Sulle regioni settentrionali e sulle coste dell’alto Tirreno, l’arrivo delle più tiepide, ma umide, masse d’aria dai quadranti meridionali, renderà i cieli nuvolosi, per nubi basse, e possibili deboli precipitazioni.
Rischio di rimonte calde
La persistenza di queste anomalie, fino alla seconda decade del mese, in accordo con la linea di tendenza del centro europeo ECMWF, rischia di esporre gran parte del territorio nazionale a importanti avvezioni di aria calda, di tipo sub-tropicale, che spingeranno le temperature su valori di gran lunga superiori alle medie del periodo, specialmente al Sud e Isole, dove le anomalie potranno superare la soglia dei +1,5°C +2,0°C.
Dovrebbero risultare meno marcate le anomalie termiche positive registrate sulle regioni settentrionali e lungo l’area alpina. Mentre il modello americano CFSv2, nella sua analisi, prospetta anomalie superiori ai +1,0°C anche al nord.
Novità in vista della terza decade?
Dopo la metà del mese, vuoi anche per un contributo indotto dai flussi di calore in troposfera, direttamente correlati all’attività convettiva della Madden-Julian Oscillation (MJO), un aumento della pressione, e di conseguenza importanti anomalie positive di geopotenziale, si potrebbero verificare fra il nord Atlantico e l’Europa centro-settentrionale.
In sostanza, questi contributi di calore prodotti dall’intensa attività convettiva in area tropicale della MJO, agevoleranno lo sviluppo di robusti blocchi anticiclonici, disposti lungo i meridiani, i quali oltre ad arrestare l’impeto delle impetuose correnti occidentali in uscita dal nord America, potranno favorire pure la discesa di ampi blocchi di aria fredda, che dal mar Glaciale Artico si versano verso le medie latitudini, fino al Mediterraneo (oggi è impossibile sapere dove di preciso).
Febbraio dal punto di vista pluviometrico
Su molte regioni, soprattutto al sud, e sui settori ionici e adriatici, il mese di febbraio rischia di risultare più secco, con precipitazioni al di sotto delle medie del periodo, salvo qualche “locale” eccezione. Dovrebbe andare meglio sui settori tirrenici, mentre all’estremo nord-ovest l’andamento delle precipitazioni potrebbe risultare anche di poco superiore alle medie.