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sabato, 27 Luglio 2024
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Campi Flegrei, Musumeci: “Prepararsi verso un’allerta superiore”

“Alla fine di settembre il dipartimento di Protezione civile ha richiesto alla commissione per la Previsione e la Prevenzione dei Grandi rischi, composta da scienziati di riconosciuta competenza, di esprimere il proprio parere rispetto allo stato del vulcano e all’attuale livello di allerta giallo, dichiarato nel 2012 e progressivamente confermato negli anni successivi”. Lo ha ricordato, nel corso di un’audizione in commissione Ambiente alla Camera, il ministro per la Protezione civile Nello Musumeci, evidenziando quanto emerso nel corso di una riunione della commissione del 27 e 28 ottobre.
In quell’occasione, la commissione “ha ritenuto opportuno che sia le attività di monitoraggio che le attività di prevenzione si intensifichino ulteriormente, così dice la commissione, e – le parole del ministro – si preparino all’eventuale necessità di passare rapidamente verso un livello di allerta superiore rispetto all’attuale giallo. Questo è quanto dice la commissione grandi rischi”. Nel corso della riunione del 27 e 28 ottobre, la commissione Grandi rischi “ha dato avvio anche all’audizione di esperti, italiani e stranieri, soprattutto con coloro che hanno una specifica competenza sui Campi Flegrei.

In base a quanto emerso e alle valutazioni compiute – ha detto Musumeci – la commissione ha rilevato che l’insieme dei risultati scientifici rafforza l’evidenza del coinvolgimento di magma nell’attuale processo bradisismico di sollevamento del suolo, coinvolgimento del magma che, ci hanno spiegato gli esperti, non significa la sua presenza in superficie, per la quale non ci sarebbero evidenze, ma il suo ruolo nella dinamica del bradisismo, che va dunque continuamente monitorato, come si sta facendo. In particolare, la commissione ha ritenuto che il quadro complessivo, pur se non di univoca interpretazione, faccia comunque emergere la possibilità che i processi in atto possano evolvere ulteriormente”.

Le affermazioni della commissione Grandi rischi non sono “in contrasto – ha precisato il ministro – con quanto riportato dall’ultimo bollettino dell’Osservatorio vesuviano dell’Ingv, secondo il quale, sulla base dell’attuale quadro dell’attività vulcanica, non si evidenziano elementi tali da suggerire significative evoluzioni a breve termine. Il bollettino si esprime sul medio termine, mentre la commissione Grandi rischi, nei limiti delle possibilità di previsione della scienza, delinea possibili scenari in prospettiva, che servono a meglio indirizzare l’azione di prevenzione da parte del governo, e, quindi, del servizio nazionale della Protezione civile”.

“Se la commissione avesse ritenuto di dover raccomandare alla Protezione civile un’allerta arancione, lo avrebbe fatto”. Lo ha detto Eugenio Coccia, presidente della Commissione nazionale per la previsione e la prevenzione dei grandi rischi, nel corso della sua audizione alla Camera in Commissione Ambiente sul dl recante misure urgenti di prevenzione del rischio sismico connesso al fenomeno bradisismico nell’area dei Campi Flegrei. “Fare previsioni – ha proseguito – è difficile. Se ci sono elementi per dire oggi che il livello giallo sicuramente andrà a livello arancione, non è così. Che ci sono elementi per intensificare la preparazione ci è sembrato onesto dirlo”.
Coccia ha rimarcato: “Ragionando sul lungo termine c’è abbastanza per poter dire di intensificare il monitoraggio e la preparazione. C’è qualcosa che ci ha fatto alzare il sopracciglio e ci ha fatto dire attenzione monitoriamo più spesso, monitoriamo tutti i parametri e andiamo a prepararci”.

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Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno, non è pertanto un articolo prodotto dalla nostra redazione ma è a cura di "Agenzia Dire"

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