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“Inneggiamento all’uso di marijuana” tre musicisti cilentani banditi dal comune di Valle dell’Angelo

Mentre nel resto del mondo l’uso di marijuana e suoi derivati viene progressivamente depenalizzato, in Italia questo viene considerato ancora reato. In alcuni casi, a quanto pare, anche quando si parla di marijuana light, è cioè quella marijuana contenente una quantità blanda di THC, la sostanza che provoca “lo sballo”, spesso utilizzata anche in varie terapie farmacologiche. E così accade che, a seguito di un concerto, a una band cilentana, la Only Smoke Crew, viene dato il divieto di rientro nel Comune di Valle dell’Angelo (SA) per un anno, per “Inneggiamento all’uso di marijuana”. I tre (Aldo Matrone, Gerardo Chiavazzo e Cosimo Panico), a seguito di un loro show dove mostravano uno spinello gonfiabile e regalavano al pubblico bustine contenenti della carta velina verde, ad emulare la marijuana, sono stati identificati come “soggetti socialmente pericolosi”, a seguito del sequestro di una delle bustine

Di seguito, la missiva scritta dalla band:

Ciao a tutti: siamo la Only Smoke Crew. Facciamo musica rap da molti anni e siamo cilentani. Ci è accaduta una cosa alquanto strana cui intendo segnalare, anche perché, nonostante il nostro show lo abbiamo proposto un po’ ovunque, è la prima volta che ci accade una cosa del genere. Il giorno 29 aprile siamo stati ospiti al VdA, un festival musicale, patrocinato dal comune di Valle dell’Angelo, in provincia di Salerno. Come tutte le altre band abbiamo preparato una esibizione live di circa 20 minuti cui all’interno erano presenti i brani “Fatti dei fatti” e “Welcome to my paradise”. Entrambi i brani sono stati eseguiti accompagnandoci con delle scenette, così come è nostro solito fare, tra il comico e il teatrale. Nel primo brano si dava vita ad una scenetta con presenti tre personaggi: un pusher (spacciatore, ndr), un goffo acquirente e un poliziotto; la scenetta si conclude con loro che alla fine, finiscono per fare pace; durante questa parte di show abbiamo, inoltre, regalato al pubblico delle bustine di cellophane con all’interno un nostro adesivo col logo, un QR code che riconduce ai nostri social e della carta velina verde che serviva a fare scena, ad emulare della marijuana. Nel secondo brano, invece, si brandiva un gadget gentilmente datoci dal nostro grow shop di Capaccio: uno spinello gigante gonfiabile, prodotto da un noto marchio di marijuana light.

Finita l’esibizione veniamo chiamati a parlare con il maresciallo dei carabinieri di Valle dell’Angelo, che nel frattempo aveva requisito una delle bustine prendendo i nostri nominativi e controllando i nostri documenti d’identità. Qualche settimana dopo ci arriva una comunicazione dalla caserma di Piaggine (SA) che ci intima di presentarci lì. Ci andiamo col nostro legale e ci riconsegnano la bustina con una carta del tribunale di Vallo Della Lucania che dice che è stato effettuato il dissequestro poiché non c’è alcun reato, come si può leggere dall’allegato.


Il giorno 6 giugno ci viene data una seconda carta, questa volta dalla questura di Salerno, secondo cui, per i fatti elencati, venendo identificati come “soggetti socialmente pericolosi”, ci è fatto divieto di rientro nel Comune di Valle dell’Angelo per un anno, pena da 1 a 6 mesi di arresto. Allo stato attuale abbiamo presentato ricorso, ma nonostante le due comunicazioni si invalidino tra loro, questo ci è stato rigettato per silenzio rigetto del Prefetto in data 3/10/2023. Noi rimaniamo basiti, anche perché riteniamo che si sia calcata la mano e si sia creato un caso di censura evidente. Proseguire nell’azione legale richiede dei costi non indifferenti e onestamente, non ci va giù venire trattati come dei criminali, per non aver fatto altro che uno show.

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