Di fronte agli incendi giunti anche in questa stagione la prevenzione punta sulla tecnologia con droni e nuovi posti di lavoro. La scelta virtuosa della Comunità montana Gelbison e Cervati sulla prevenzione dei roghi, ma non solo, porta alla tecnologia con droni e nuovi opportunità di lavoro, spiega il presidente dell’ente montano Carmine Laurito. «Un’azione di monitoraggio per tutto l’anno è richiesta dall’Europa e dalla Strategia italiana della biodiversità- chiarisce il presidente cercando di fare di necessità virtù – .
La mancanza di personale della Comunità montana ci ha indotti ad utilizzare la tecnologia ad alta efficienza per la prevenzione e il contrasto agli incendi boschivi, ma allo stesso tempo crediamo che tutto questo dovrà permettere di avere squadre operative professionalizzate grazie alla formazione specialistica”, evidenziando da una parte una carenza di personale prezioso per contenere i pericoli affidandosi quindi ai progressi della tecnologia.
La scelta inoltre mira a operare a stretto contatto con il Parco nazionale del Cilento, Valle di Diano e Alburni per i monitoraggi ambientali e le modificazioni vegetazionali per contenere la perdita di biodiversità. “In questo momento un’azione di monitoraggio per tutto l’anno è richiesta dall’Europa e dalla Strategia italiana della biodiversità recentemente approvata al ministero dell’Ambiente, anche per ottimizzare e operare nella direzione di una sicurezza energetica del nostro territorio con impianti a biomassa sempre più diffusi», chiosa Laurito. Sinora il numero dei roghi è inferiore agli altri anni, ma l’aumento delle temperature non invita a rilassarsi troppo.
Gli incendi fanno aumentare l’emissione di anidride carbonica, velocizzando il riscaldamento del pianeta. In Italia a partire dall’inizio dell’anno sono andati in fumo 51.386 ettari senza contare gli incendi dal 25 al 27 luglio che hanno devastato 31.078 ettari di vegetazione e quelli non ancora quantificati in agosto, come risulta dal report di Legambiente.