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Sessa Cilento: l’ex asilo in comodato all’ASL vedrà la presenza anche dell’Infermiere di comunità

Un importante tassello, riguardo ai fabbisogni in materia di sanità, è stato aggiunto al territorio di Sessa Cilento, naturalmente esteso anche ai Comuni limitrofi che ne beneficeranno. L’Asl di Salerno ha accolto la richiesta dell’amministrazione Comunale di Sessa Cilento, retta dall’Avv. Giovanni Chirico,  nel dotare la comunità di locali idonei ad essere adibiti a studio medico ed identificati nella ex struttura dell’asilo materno. La struttura che già ospita da qualche mese il medico di famiglia territoriale, vedrà anche la presenza costante dell’Infermiere di famiglia e di comunità  che come in altre parti di Italia è stata già attuata.

Tale strategia segue la strada tracciata dal piano triennale di sviluppo e  riqualificazione della Regione Campania nell’assistenza sanitaria territoriale. In generale, l’obiettivo è quello di fornire il massimo livello di assistenza sanitaria e sociosanitaria alla popolazione, in particolare alle persone che presentano le maggiori fragilità.  Così il Vicesindaco Gabriele Falcione: “Da una medicina di ‘attesa’, con il medico a disposizione del cittadino, pronto ad affrontare gli eventi al loro verificarsi, passeremo  sempre più a una medicina di opportunità e di iniziativa più moderna, dinamica, attiva nel campo della gestione delle malattie croniche e della prevenzione , un risultato di importanza vitale per la nostra comunità e per i Comuni limitrofi.”

Ma chi è l’infermiere di famiglia e comunità?

Egli è  un professionista appositamente formato, in possesso di conoscenze e competenze specialistiche nell’area infermieristica delle cure primarie e sanità pubblica. Si tratta di una figura che deve avere un forte orientamento alla gestione proattiva della salute e che opera per rispondere in modo efficace ai bisogni di salute della popolazione di uno specifico ambito territoriale e comunitario, favorendo inoltre l’integrazione sanitaria e sociale dei servizi. Il numero previsto di infermieri di famiglia e comunità è di 8 ogni 50.000 abitanti: essi si rivolgono all’intera popolazione (soggetti anziani, pazienti cronici, istituti scolastici ed educativi, strutture residenziali non autosufficienti, ecc.), con particolare riguardo alle fasce che presentano maggiori fragilità (e che quindi necessitano di un intervento precoce, integrato e multi-professionale).

Inoltre, in una situazione particolare come quale quella attuale da COVID-19, l’intervento dell’IF/C può essere orientato anche alla gestione di un target di popolazione specifica, ad esempio per il tracciamento e monitoraggio dei casi di Coronavirus (coadiuvando le USCA e collaborando con medici di medicina generale e Igiene Pubblica e nelle campagne vaccinali). L’IF/C non è l’infermiere di studio del medico: non garantisce solo prestazioni erogate a fronte di un bisogno, ma collabora con tutti e può agire in modo preventivo, proattivo e partecipativo rispetto al paziente.

Competenze e formazione dell’IF/C

Le competenze richieste all’infermiere di famiglia/comunità sono di natura clinico assistenziale e di tipo comunicativo-relazionale. Tra le principali, ad esempio, vi sono:

  • valutazione dei bisogni di salute della persona;
  • promozione della salute e la prevenzione primaria, secondaria e terziaria;
  • conoscenza dei fattori di rischio prevalenti nel territorio di riferimento;
  • sviluppo dell’educazione sanitaria in ambito scolastico;
  • relazione d’aiuto ed educazione terapeutica;
  • definizione di piani assistenziali infermieristici;
  • monitoraggio aderenza terapeutica;
  • attivazione di consulenze infermieristiche, formazione dei caregiver e delle persone di riferimento.

Tale figura, inoltre, deve saper leggere i dati epidemiologici e del sistema-contesto, collaborando con la Rete dei Servizi sanitari e sociali per creare connessioni e attivare azioni di integrazione tra servizi e professionisti. L’infermiere di famiglia e comunità può rappresentare senza dubbio un’innovazione importante, che potrà fornire un aiuto prezioso per creare e attivare reti di sostegno sul territorio.

(notizie sull’Infermiere di comunità: Sanità.it)

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