Entrerà in vigore nelle prossime ore il nuovo Dpcm anti-Covid. L’ipotesi è di un’Italia quasi tutta in zona arancione, secondo quanto si legge sul sito del Corriere della Sera – con Lombardia e Sicilia che da domenica potrebbero essere le prime zone rosse del 2021.
La Campania, invece, dovrebbe restare tra le 6 regioni in zona gialla: “In base all’ultimo monitoraggio dell’Iss, con le modifiche introdotte dal decreto, solo 6 regioni rimarrebbero gialle: Abruzzo, Basilicata, Campania, Sardegna, Toscana e Valle d’Aosta” si legge sul portale.
Tre regioni vanno in area rossa e 9 in arancione. Il Ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia, firmerà nelle prossime ore una nuova ordinanza che andrà in vigore a partire da domenica 17 gennaio. Passano in area rossa la provincia autonoma di Bolzano e le Regioni Lombardia e Sicilia. Passano in area arancione le Regioni Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Puglia, Umbria e Valle D’Aosta. Restano in area arancione Calabria, Emilia-Romagna e Veneto.
Se il tutto verrà confermato ecco le regole da rispettare: Mobilità libera nelle province e tra le province, ma non oltre i confini regionali. Vietato circolare dalle ore 22 alle ore 5 del mattino, salvo comprovati motivi di lavoro, necessità e salute. Sono aperti bar e ristoranti, ma solo fino alle ore 18. L’asporto è consentito fino alle ore 22. Per la consegna a domicilio non ci sono restrizioni.
Negozi al dettaglio aperti. Sono consentite le attività nei centri sportivi. Restano chiusi musei e mostre. Chiusi anche teatri, cinema, palestre, attività di sale giochi, sale scommesse, bingo, anche nei bar e nelle tabaccherie. Per i mezzi di trasporto pubblico è consentito l’affollamento solo fino al 50%.
In classe solo la prima e la seconda elementare, oltre agli asili. L’Unità di crisi sta vagliando un percorso progressivo di rientro nelle aule. Il 18 gennaio potrebbero tornare tutti gli alunni della primaria e dal 25 gli studenti delle secondarie di primo e secondo grado. Ma dipenderà dalla situazione epidemiologica.