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venerdì, 26 Aprile 2024
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Meteo. Dai tepori primaverili all’irruzione fredda

Prima di riparlare di freddo è bene ricordare che anche il mese di marzo si chiuderà termicamente sopra la media in molte zone del paese, soprattutto al nord. Lo scrivo perché a furia di annunciare il freddo si rischia di dimenticare che nella realtà le temperature continuano a mantenersi per lunghi periodi al di sopra delle medie salvo brevi puntate al di sotto. Detto questo appare chiaro dalle carte meteorologiche odierne che i primi giorni d’aprile saranno caratterizzati da una di quelle puntate al di sotto della media per l’arrivo di correnti fredde nordorientali.

Ci sono rischi per l’agricoltura? Da diversi anni i cicli vegetativi, proprio a causa delle temperature più miti, tendono a partire in anticipo e quindi qualche rischio legato ad eventuali gelate tardive c’è. Solitamente i rischi sono più elevati quando queste improvvise raffreddate accadono dopo la metà del mese ma certamente è consigliabile seguire l’evoluzione giorno per giorno. Secondo il quotato modello europeo ECMWF il passaggio dall’attuale fase mite a quella più fredda di inizio aprile dovrebbe seguire questo timing: nelle prossime ore è previsto un graduale indebolimento del promontorio anticiclonico.

Il calo della pressione si manifesterà prima al nord e poi sulle regioni centrali ma in generale ancora non sono previste precipitazioni di rilievo se non fenomeni deboli o moderati sulle Alpi, tra Liguria e alta Toscana tirrenica, su pianura e costa del settore orientale del Friuli Venezia Giulia.

Un peggioramento più strutturato prenderà corpo domenica quando si formerà una depressione sulle regioni centrali alimentata da aria progressivamente più fredda associata all’espansione dell’anticiclone atlantico verso la Scandinavia. Il fronte perturbato insisterà sull’Italia centromeridionale fino a lunedì 3 e sarà seguito dall’ingresso di correnti fredde nordorientali che favoriranno un calo generale delle temperature, più avvertito naturalmente nei valori minimi.

Tra venerdì e sabato succederà ancora poco ma segnalo un aumento a tratti della presenza di nuvolosità su tutto il centronord con possibilità di deboli piogge sulle Alpi.

In realtà i fenomeni si esauriranno già in serata anche sul nordest, sulle regioni centrali tirreniche e sulla Sardegna centroccidentale. Pioverà invece lungo il versante adriatico con quota neve tra i 1000 ed i 1400 metri sui rilievi appenninici. Rinforzo dei venti tra nordest e nord sui mari centrosettentrionali con Bora sul Golfo di Trieste. Piogge anche sul resto del sud, soprattutto tra Campania e Calabria.

Lunedì il maltempo insisterà solo sul centrosud dove pioverà in quasi tutte le regioni con quota neve in calo fino a 600 metri sui rilievi abruzzesi. In serata neve tra i 600 ed i 1000 metri sui rilievi meridionali. Forti venti nordorientali lungo i litorali e temperature in apprezzabile diminuzione, specie dalla sera.

In particolare mercoledì 5 l’aria fredda affluita dall’Europa orientale potrebbe far scendere di notte i termometri in prossimità dello zero o di poco al di sotto nelle pianure delle regioni adriatiche tra il Friuli Venezia Giulia e le Marche, esclusivamente dove si attenuerà la ventilazione e per una fase breve prima dell’alba. Il tempo sarà soleggiato al centronord con temperature massime di nuovo in aumento sul Piemonte fino a 18 gradi, tra i 12 ed i 14 sul resto del nord e sulle centrali tirreniche.

In prossimità della Pasqua e forse fino a Pasquetta l’Italia sembra poter essere compresa in quota in un campo di alta pressione o quantomeno interessata da flussi settentrionali più secchi e meno freddi. Sulle regioni italiane prevarrebbe quindi il sole con tratti di variabilità nuvolosa e temperature in lento riavvicinamento ai valori medi del periodo. Vedremo, manca ancora troppo tempo per avere certezze.

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