“Bisogna ritornare a spiegare che senza una linea unitaria non faranno alcun passo in avanti, anzi apriremo una guerra politica durissima”. Lo ha detto il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, parlando dell’autonomia differenziata da Portici (Napoli), a margine delle celebrazioni per i 150 anni della facoltà di Agraria dell’università Federico II.
“Quando ci siamo incontrati con Calderoli – ha evidenziato – abbiamo avuto l’acquisizione di alcuni punti pregiudiziali posti dalla Regione Campania a cominciare da quello principale: si discute tra sei mesi, dopo che avremo definito i Lep. La bozza del ministro Calderoli rappresenta un passo indietro preoccupante rispetto a quelle valutazioni fatte qualche giorno fa. Credo che sia molto influenzata dalla scadenza elettorale in Lombardia e in altre regioni. C’è un rinvio alla spesa storica che doveva essere cancellato, c’è nell’articolo 6 della bozza Calderoli il richiamo al residuo fiscale quindi al trattenimento di flussi finanziari nelle regioni dove questi flussi maturano, c’è il rifiuto nella bozza Calderoli della proposta che noi avevamo avanzato cioè che i Lep siano definiti da un organismo tecnico non politico, noi proponevamo l’ufficio parlamentare di Bilancio, non è che può decidere il Consiglio dei ministri come si definiscono i Lep”.
De Luca ha poi aggiunto: “Noi abbiamo dimostrato che siamo pronti ad accettare la sfida dell’efficienza e abbiamo proposto modifiche che si possono fare domani mattina in termini di efficienza e sburocratizzazione ma saremo intransigenti e attestati su una trincea di battaglia politica esplicita e dura se qualcuno pensa di introdurre furbizie o di continuare a penalizzare il Sud. Nella bozza Calderoli abbiamo registrato dei passi indietro estremamente pericolosi per quanto riguarda la reintroduzione dei residui fiscali, della spesa storica e del governo politico della materia dei Lep, che dev’essere invece materia di governo da parte di istituzioni terze. Il presupposto di un discorso sull’autonomia dev’essere un’operazione verità sui flussi finanziari che vanno nelle diverse regioni”.
“Infine – ha rimarcato il governatore campano – c’è un passo indietro per quanto riguarda il sistema delle autonomie: vedo elementi di improvvisazione e dilettantismo. Se si dice che l’autonomia si fa a spesa invariata è evidente che si sta dicendo che si mantengono i criteri della spesa storica. Non si capisce che quello che si decide in una regione ha ricadute su tutte le altre e sul sistema delle autonomie, anche dei Comuni, quindi è tempo di fare le persone serie e di evitare prese in giro. Registriamo – ha concluso – un passo indietro dovuto alle scadenze elettorali regionali, rilanciamo il nostro messaggio, siamo pronti a misurarci con chiunque sulla sfida dell’efficienza, ma non concederemo neanche una virgola sul tema della penalizzazione del Sud e della rottura dell’unità nazionale soprattutto su scuola e sanità”.