La tomba diecimila è tornata alla luce grazie al progetto di un grande complesso edilizio preceduto dagli scavi coordinati dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Salerno guidata da Francesca Casule. La storia del fanciullo guerriero sarà raccontata nel museo di Pontecagnano.
Il sito di Pontecagnano, con il suo museo racconta la storia di successo degli etruschi di frontiera arrivati dal centro Italia in un periodo tra l’VIII e il VII secolo avanti Cristo. Quella ritrovata in provincia di Salerno è la tomba numero diecimila dell’area archeologica campana: rappresenta il simbolo del successo frutto di tante ore di studio e scavi sistematici che riguardano Pontecagnano ormai da quasi 60 anni. Lo scavo, è stato completato dopo un lungo lavoro di studio, ma resta ancora avvolta nel mistero l’identità del fanciullo guerriero.
Le spoglie presentano un danno probabilmente causato dalla crescita di una radice, forse dovuta a un animale. La parte meglio conservata dello scheletro è quella inferiore. Gli archeologi si sono messi subito al lavoro per studiare il fanciullo guerriero e risalire alla sua identità. Egli sembra essere un adolescente strappato al suo futuro benestante da una comunità guerriera, molto probabilmente morto alla tenera età di 12 anni. Accanto a lui un cinturone in bronzo tipico dei guerrieri del tempo e due coppe in ceramica appoggiate in prossimità dei piedi, una per il cibo e l’altra per il vino, che avrebbero dovuto garantirgli l’accesso al symposium.
Il fanciullo della tomba rappresenta un interessante e prezioso caso di studio, il suo corredo appare meno ricco rispetto a quelli del periodo d’oro della città, quando le famiglie etrusche più nobili venivano sepolte con i corpi ricoperti di gioielli, fibule, bracciali e tessuti preziosi. Secondo l’usanza dell’epoca, accanto a loro venivano anche posizionati suppellettili in argento o bronzo, ceramiche dipinte e maschere in bronzo.