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Campania in zona arancione, l’anatema di De Luca: “retrocessione inevitabile”

“Da domenica 21 febbraio , la Campania tornerà in zona arancione”. Lo ha annunciato il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca  nella sua settimanale diretta social. “Dobbiamo fare attenzione all’epidemia, al Covid che galoppa – aveva già annunciato stamattina .
La Campania – ha spiegato il governatore – deve avere cento volte più prudenza di altre regioni perché abbiamo una densità abitativa ed una congestione urbana che è ha il livello più alto d’Europa.


Se perdiamo il controllo sul territorio ci facciamo male. Le scelte fatte dal governo di aprire e poi di chiudere è una scelta che sta stressando l’Italia, sta nevrotizzando i cittadini italiani e rischia di prolungare l’epidemia invece di accorciarla. La scelta delle zone gialle significa semplicemente questo: che per un mese ci si rilassa tutti immaginando che l’epidemia sia alle nostre spalle dopodiché, come abbiamo visto, si ritorna in zona arancione, in zona rossa”.

“Negli ultimi fine settimana ho visto migliaia e migliaia di persone in mezzo alle strade, nessun rispetto delle regole – accusa de Luca _ qui ormai il controllo in Italia non esiste più, nessuno controlla più nulla. Dovremmo contare solo sul senso di responsabilità dei cittadini ma in questi fine settimana che abbiamo alle spalle di senso di responsabilità ne abbiamo visto molto poco”. Anche con le vaccinazioni siamo in forte ritardo, spero che entro i primi giorni di aprile  si arrivi  a quota 500mila vaccinati , prima e seconda dose.


Le regole della zona arancione

– Vietato circolare dalle ore 22 alle ore 5 del mattino, salvo comprovati motivi di lavoro, necessità e salute. Vietati gli spostamenti in entrata e in uscita da una Regione all’altra e da un Comune all’altro, salvo comprovati motivi di lavoro, studio, salute, necessità. Raccomandazione di evitare spostamenti non necessari nel corso della giornata all’interno del proprio Comune. Saranno comunque consentiti gli spostamenti dai Comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti, entro 30 chilometri dai relativi confini, con esclusione degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia

– Chiusura di bar e ristoranti, 7 giorni su 7. L’asporto per i bar è consentito fino alle ore 18. Per la consegna a domicilio non ci sono restrizioni. Chiusura dei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi ad eccezione delle farmacie, parafarmacie, punti vendita di generi alimentari, tabaccherie ed edicole al loro interno. Chiusura di musei e mostre.


– Didattica a distanza per le scuole superiori, fatta eccezione per gli studenti con disabilità e in caso di uso di laboratori; didattica in presenza per scuole dell’infanzia, scuole elementari e scuole medie. Chiuse le università, salvo alcune attività per le matricole e per i laboratori.

– Riduzione fino al 50% per il trasporto pubblico, ad eccezione dei mezzi di trasporto scolastico. Sospensione di attività di sale giochi, sale scommesse, bingo e slot machine anche nei bar e tabaccherie.

– Restano chiuse piscine, palestre, teatri, cinema. Restano aperti i centri sportivi.

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