Oggi il presidente della giuria Stefano Baia Curioni, alla presenza del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, ha proclamato il borgo, Procida ha poco più di 10mila abitanti. Capitale Italiana della cultura per il 2022. Si erano proposte: Ancona, Bari, Cerveteri , L’Aquila , Pieve di Soligo (Treviso), Taranto , Trapani , Verbania Lago Maggiore e Volterra.
Questa la motivazione. “Il progetto culturale presenta elementi di attrattività e qualità di livello eccellente. Il contesto dei sostegni locali e regionali pubblici e privati è ben strutturato. La dimensione patrimoniale e paesaggistica del luogo è straordinaria. La dimensione laboratoriale che comprende aspetti sociali di diffusione tecnologica è dedicata alle isole tirreniche, ma è rilevante per tutte le realtà delle piccole isole mediterranee.
Il progetto potrebbe determinare grazie alla combinazione di questi fattori un’autentica discontinuità nel territorio e rappresentare un modello per i processi sostenibili di sviluppo a base culturale delle realtà isolane e costiere del Paese. Il progetto è inoltre capace di trasmettere un messaggio poetico, una visione della cultura che dalla piccola realtà dell’isola si estende come un augurio per tutti noi, al Paese nei mesi che ci attendono”.
Come ha detto spesso Baia Curioni durante varie presentazioni, il riconoscimento di Capitale italiana della cultura è un riconoscimento alla capacità di progetto, non alla città più bella o ricca di storia. “Ci è stato chiaro che il nostro lavoro non sarebbe stato facile. Siamo stati sfidati dalla qualità delle proposte, alcune concepite dai migliori progettisti di politiche culturali non solo d’Italia, anche d’Europa.
Ogni città ha portato nel suo progetto le proprie gemme e i propri demoni. E la buona notizia è che l’idea di uno sviluppo sociale ed economico a base culturale sta diventando un approccio comune e una pratica progettuale concreta. La cultura è pensata come pane quotidiano, finalmente”.
Come si può leggere nel dossier di presentazione della candidatura sul sito procida2022.com, per il 2022 sono in programma 44 progetti culturali, 330 giorni di programmazione, 240 artisti, 40 opere originali, 8 spazi culturali rigenerati. Cinque le sezioni del programma:
Procida inventa. Progetti che pianificano processi ed eventi propriamente artistici: mostre, cinema, performance e opere site specific
Procida ispira. Progetti che candidano l’isola quale fonte d’ispirazione, sia come luogo reale, che come spazio dell’immaginario
Procida include. Progetti di inclusione sociale che utilizzano i linguaggi dell’arte come strumenti di espressione dell’individuo posto in relazione alla collettività
Procida innova. Progetti che promuovono il rapporto tra cultura e innovazione, favorendo momenti di confronto tra la comunità nazionale degli innovatori e la comunità locale, in un percorso di ripensamento strategico del proprio patrimonio culturale
Procida impara. Progetti che promuovono il rafforzamento di una comunità educante, mediante la creazione di alleanze aperte che mirano al coinvolgimento di tutti i soggetti territoriali dal pubblico al privato sociale.
Nel frattempo non si è fatto attendere il commento del Presidente Vincenzo De Luca appena appresa la notizia: “Esprimiamo la nostra gioia e la grande soddisfazione per la scelta di Procida come Capitale italiana della Cultura 2022. L’isola di Procida è uno dei luoghi più suggestivi e caratteristici della Campania per le bellezze ambientali, per la sua storia e le sue storie, per i suoi borghi e le sue spiagge. È un luogo assolutamente affascinante che sottolinea le molte bellezze della nostra terra.
Ha vinto un progetto bellissimo, di valorizzazione dell’isola e della Campania, a cui Regione e Comune hanno creduto. È un’occasione straordinaria di proiezione della nostra Regione sul piano internazionale sulla scia del grande successo delle Universiadi 2019.
Presenteremo nei prossimi giorni i contenuti del progetto.”
Entusiasta Raimondo Ambrosino, il sindaco di Procida, che ha commentato: “Siamo onorati. Facciamo i complimenti a tutte le altre città di cui abbiamo studiato dossier e proposte culturali. La cultura può essere per noi e loro uno straordinario detonatore del piano strategico di rilancio. È un’opportunità storica per una piccola isola che senz’altro coglieremo lavorando sodo per rendere orgogliosa l’Italia di questa bella scelta”.