“Amministratori sprovveduti e nessuno che abbia pagato per le scelte sbagliate e i danni arrecati”. Una frase del compianto prof. Ortolani, presa in prestito per una lettera denuncia di “Italia Nostra” sezione Cilento-Lucano che esprime grande preoccupazione e lancia un appello forte alle Istituzioni affinché gli Enti deputati alla regolazione e al controllo del territorio, sovraordinati ai Comuni, pongano freno e rimedio a quanto silenziosamente sta accadendo.
In un articolo del 2014 sul Corriere del Mezzogiorno, il prof. Ortolani puntava il dito sulle scelte sbagliate dei sindaci che con interventi estemporanei atti a creare improbabili approdi costieri, hanno portato Associazione Nazionale per la tutela del Patrimonio Storico, Artistico e Naturale della alla scomparsa delle spiagge del Golfo, vera ricchezza e vera economia del territorio … se vogliamo parlare di turismo.
E la silenziosa cementificazione delle colline tra Policastro e Sapri – che fanno da cornice al Golfo con spettacolari ma spesso franosi terrazzamenti sul mare – e la continua trasformazione delle valli instabili percorse dai torrenti hanno comportato in quell’area del Cilento l’aumento esponenziale del rischio idrogeologico.
“Mancano le azioni ispettive degli organi cui compete la predisposizione dei piani territoriali – si legge nelle conclusioni del documento inviato ai ministeri e agli enti competenti, firmato da Teresa Rotella, Presidente della sezione – Non si può tacere ancora che in aree esondabili come Policastro, Ispani e Sapri, recentemente colpite da alluvioni, i Piani di Bacino o non sono aggiornati o non vengono rispettati dai Comuni, i quali devono con urgenza e finalmente essere obbligati a correggere o ad aggiornare i piani urbanistici e a dichiarare guerra totale agli abusi edilizi.
Altrimenti i Prefetti e la Protezione Civile intervengano d’ufficio almeno nelle aree a rischio idrogeologico, prima che si arrivi ad una prossima tragedia. E’ del tutto evidente – prosegue la nota – che i Piani ed i vincoli paesaggistici sono elusi e gli abusi edilizi sono invisibili alle leggi che ne dovrebbero imporre l’abbattimento.
I Comuni – conclude il documento – comprendano che permettere a chiunque di costruire una casa o una villa o fare lavori pubblici che non tengono conto del rispetto del territorio , non è un atto di democrazia ma un sopruso verso le generazioni future”.
Fonte: Italia Nostra