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Pisciotta fra i “Luoghi del Cuore 2020” del FAI

Dopo circa 8 mesi si è chiuso, martedì 15 dicembre, il censimento dei “Luoghi del Cuore” degli italiani promosso da Fai, e dunque non è più possibile votare sul portale. É ancora presto però per cantar vittoria, per chi risulta essere ai primi posti,  perché a questi voti andranno a sommarsi quelli cartacei e la classifica definitiva sarà resa nota solo nel mese di febbraio 2021, sul sito è comunque già disponibile la classifica provvisoria con i voti raccolti finora.

C’è anche il Cilento nella classifica provvisoria del FAI con il borgo Medievale di Pisciotta con ben 2 luoghi del cuore. Alla posizione 92 c’è il centro storico, dove si  segnala la chiesa parrocchiale dedicata ai Santi Apostoli Pietro e Paolo e le cappelle gentilizie di San Michele e della Madonna della Mercede, che vanno ad impreziosire la spettacolare passeggiata nel centro storico di Pisciotta. La Chiesa dei Santi Pietro e Paolo ospita al suo interno tele preziose e reliquie insigni.

Ad est dell’abitato, nella zona detta del “Pendino”, una strada lastricata, chiamata La Chiusa, conduce fino a Marina di Pisciotta, località balneare di rilievo dove ancora oggi viene praticata l’antica pesca delle alici con la menaica, elette a Presidio Slow Food e assolute protagoniste della Festa del Pesce che si tiene a fine Giugno. Per chi ama le passeggiate nella natura c’è il Sentiero di Castelluccio, una passeggiata suggestiva che attraversa vigneti, uliveti e orti e che arriva fino a Castelluccio, antico punto di avvistamento a difesa del territorio dove sono ancora visibili i ruderi di una torre risalenti all’antica Velia.

Nelle vicinanze di Pisciotta si può visitare Rodio che conserva i resti di un imponente palazzo baronale, la cui struttura ingloba anche una torre medioevale. Molto frequentata durante la stagione estiva, per il suo litorale sabbioso, è la frazione costiera di Caprioli. Secondo un’antica leggenda, a pochi metri dall’abitato, si troverebbe la tomba di Palinuro, il celebre nocchiero di Enea cui la Sibilla Cumana aveva predetto la sepoltura ad opera dei Lucani. Durante l’estate da Pisciotta si possono compiere diverse attività, dalle passeggiate nel centro storico con i volontari della Nuova Pro Loco Pisciotta oppure spettacolari gite in barca, visitando le numerose grotte che costellano la costa, fino ad arrivare a Capo Palinuro, con la Grotta Azzurra e lo stupendo Arco naturale di Palinuro, vero monumento della natura.

Un’altra delle grandi attrattive del piccolo abitato di Marina di Pisciotta è costituita dalla millenaria tradizione dell’olio extravergine d’oliva, la cui coltivazione risale addirittura alla colonizzazione greca.

Foto: FAI

Mentre un po’ più giù alla posizione n.107 La Chiesa Madre di Pisciotta è intitolata ai Santi Pietro e Paolo, non ci sono notizie certe sulla sua costruzione, presumibilmente risale al XVI secolo. Nel corso della storia la struttura della chiesa ha subito notevoli trasformazioni, le più importanti sono avvenute alla fine del 1700. All’interno troviamo tracce di barocco e alcuni affreschi sono riconducibili alla scuola napoletana.

La Chiesa Madre di Pisciotta è un vero scrigno ricco di tesori di inestimabile valore, tele pregiate, reliquie insigni e statue monumentali. Dal 1635 al 1639 la chiesa di Pisciotta è stata sede vescovile; il pisciottano Mons. Luigi Pappacoda appena nominato vescovo di Capaccio (vecchia sede vescovile) decise di spostare gli uffici della curia a Pisciotta, suo paese natale.

Pisciotta e la chiesa dei Santi Pietro e Paolo hanno beneficiato in questi anni della presenza del grande vescovo pappacoda, ancora oggi si conserva una sua pianeta (abito liturgico) e una reliquia contenente il sangue di San Vito Martire, sulla base del reliquiario è infatti impresso lo stemma vescovile del Pappacoda.

La decima edizione del censimento, come sempre, serve ad accendere i riflettori dell’opinione pubblica sui luoghi da salvare, proteggere e valorizzare. Inoltre, grazie alla partnership con Intesa Sanpaolo il Fai ha sostenuto e promosso 119 progetti di recupero e valorizzazione di luoghi d’arte e di natura.

Fonte: FAI

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