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Seconda metà di maggio: caldo estivo, sempre più forte

L’estate inizia, pian piano, a scaldare i motori, tanto che la seconda parte del mese di maggio ora rischia di essere dominata dal ritorno dell’opprimente promontorio anticiclonico africano. Dopo una prima decade piuttosto fresca e anche instabile, su gran parte del territorio italiano, presto assisteremo ad un radicale cambiamento, che spianerà la strada alla bella stagione. Ma anche al ritorno del caldo estivo su gran parte delle nostre regioni. Tutto merito del ritorno, su gran parte dell’Europa centro-occidentale e del bacino del Mediterraneo, del promontorio anticiclonico africano, pronto a prendere posizione nel sud Europa. Ciò si tradurrà in un lungo periodo di tempo stabile e soleggiato, con temperature largamente sopra media, e purtroppo assenza di piogge, eccetto il settore alpino e prealpino.

Tale scenario meteorologico, stando alle ultime elaborazioni dei principali centri di calcolo internazionali, dovrebbe condizionare il tempo di buona parte della seconda decade di maggio, fino all’inizio della terza decade. Dopo, sul finire del mese, l’alta pressione africana comincerà ad allentare la sua morsa, almeno sulle regioni settentrionali, dove si potrebbe aprire qualche fase di instabilità, con lo sviluppo di rovesci e temporali.

Anticiclone africano e caldo nella seconda decade

Nella seconda decade di maggio arriverà il primo vero caldo di stagione, con temperature massime che raggiungeranno valori tipicamente estivi. L’anticiclone sub-tropicale tornerà ad essere il protagonista incontrastato già dai prossimi giorni, assicurando giornate caratterizzate dal tempo stabile e soleggiato, mentre il soleggiamento praticamente ininterrotto contribuirà a far lievitare nuovamente le temperature che entro metà settimana torneranno a varcare la soglia dei +32°C +33°C all’ombra.

Dapprima in molte località del centro-nord, e su valli e pianure del centro. Poi il caldo comincerà ad avvertirsi anche al centro-sud e sulle aree più interne delle due Isole Maggiori, dove i termometri torneranno a sfondare la soglia dei +30°C, con possibili picchi isolati di oltre +33°C +34°C sulle aree più interne di Sardegna, Sicilia e sul Tavoliere. L’ulteriore rafforzamento del promontorio anticiclonico africano, attualmente con i propri elementi principali dal Marocco verso il Portogallo e la Spagna, verrà enfatizzato dall’affondo di una saccatura in pieno Atlantico, a largo delle coste del Portogallo e della Spagna. Lo scivolamento ad ovest di questa ondulazione ciclonica favorirà, più ad ovest, una considerevole avvezione di aria molto calda e secca d’estrazione sub-tropicale continentale, direttamente proveniente dagli “arroventati” deserti del Marocco e dell’Algeria occidentale.

La “cuspide” del promontorio anticiclonico africano si spingerà in direzione della Penisola Iberica e della Francia, elongandosi sino alle Alpi e all’Italia settentrionale, con una importante avvezione di aria calda e secca, di origine sub-tropicale continentale, che comporterà un importante aumento delle temperature, soprattutto sulle regioni del centro-nord. Nella parte finale della seconda decade il caldo raggiungerà anche il resto d’Italia, visto anche la graduale traslazione verso levante di questo promontorio anticiclonico africano, la cui radice calda rimane ben salda in prossimità del Marocco.

In arrivo anche l’effetto “afa”

Tali masse d’aria, in origine molto secche, scorrendo sopra i più caldi mari che circondano la Sardegna e l’Italia tenderanno a “marittimizzarsi”, riempendosi di umidità nei bassi strati, causa le alte temperature delle acque superficiali che immettono in atmosfera una maggior quantità di vapore acqueo. Tutta quest’umidità assorbita dalle masse d’aria calde che compongono la struttura anticiclonica genererà un certo effetto “afa” che renderà il caldo ancora più opprimente, specialmente durante le ore serali e notturne, allorquando le brezze non riusciranno a rimescolare di quel tantino l’aria.

Quanto dovrebbe durare il caldo sull’Italia?

Questa fase calda e soleggiata dovrebbe durare fino all’inizio della terza decade di maggio. Solo a cavallo con la fine del mese, grazie anche a un temporaneo rinforzo dei venti zonali sul vicino Atlantico, il promontorio africano dovrebbe cominciare ad essere eroso, favorendo un abbassamento dei valori di geopotenziale sulle regioni del nord Italia. Questo calo dei valori di geopotenziale aprirà le porte delle più fresche correnti atlantiche, che riusciranno a penetrare sulle regioni settentrionali, producendo fasi di spiccata instabilità, con rovesci e temporali nelle ore diurne, oltre ad importante calo termico, che riporterà le temperature su valori più consoni per il periodo.

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Redazione Meteo
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