7.8 C
Sessa Cilento
venerdì, 19 Aprile 2024
Prima PaginaRicette del CilentoDal mare del Cilento, la ricetta del calamaro "m'buttunato"

Dal mare del Cilento, la ricetta del calamaro “m’buttunato”

Nel periodo post o pre-natalizio o comunque nei giorni di festa, nella cucina del Cilento non può mancare un primo o un secondo piatto a base di pesce. Riuscire a cucinare bene il pesce è un’arte meno complicata di quanto si possa credere. Per ottenere un risultato sicuro, infatti, è bene scegliere il tipo di cottura più adatta a ogni tipologia e rispettare le regole base, ma soprattutto scegliere sempre  o perlomeno quando si può prodotti freschi o se si è fortunati appena pescati.

Come fare per distinguere un calamaro fresco da uno decongelato? Avendo un nonno e poi un fratello pescatore mi hanno insegnato che: prima di tutto, bisogna osservare il suo colore: il calamaro deve avere un colore intenso e la parte bianca deve essere molto lucida e brillante. Poi si passa all’esame olfattivo: il calamaro fresco avrà un odore di salsedine e di alghe. Se non riscontrate queste caratteristiche, come diceva il buon Pasquale, coinquilino di Totò in “Miseria e Nobilità”: “desisti…”

Oggi voglio scrivervi di una ricetta che è un evergreen della cucina, una portata sostanziosa adatta a tutte le stagioni in grado di soddisfare la nostra perenne voglia di estate.

Ingredienti per 2 persone

  • 2 calamari
  • 150 g di mollica di pane raffermo
  • 1/2 bicchiere di latte
  • 1 bicchiere di vino bianco
  • 1/2 Cipolla di Vatolla
  • olive  snocciolate
  • capperi dissalati
  • prezzemolo tritato
  • aglio 2 spicchi
  • olio Dop Cilento
  • sale e pepe q.b.
  • pomodorini datterini

Preparazione
Prepariamo i calamari. Togliamo la pelle, stacchiamo i tentacoli e li separiamo dalle interiora, quindi cerchiamo la penna di cartilagine trasparente che si trova nel mantello e la estraiamo lentamente per non farla spezzare; stacchiamo, infine, le due pinne che nel calamaro, a differenza del totano, sono molto più grandi e arrivano fino alla metà del mantello.
Tagliamo a pezzi molto piccoli sia i tentacoli che le pinne laterali e le mettiamo in una padella dove abbiamo messo a soffriggere un aglio nell’olio di oliva extra vergine. Quando diventa roseo, a fuoco vivace, spruzziamo del vino bianco secco che facciamo sfumare e aggiungiamo i piselli che lasciamo cuocere per una decina di minuti.

A questo punto uniamo un po’ di pane raffermo con molta scorza che abbiamo fatto ammollare nel latte e regoliamo di sale e, se piace, di pepe. L’imbottitura è pronta: con l’aiuto di un cucchiaio riempiamo il calamaro pressando il composto ma senza esagerare (in fase di cottura, infatti, potrebbe letteralmente scoppiare)  e chiudiamo la bocca del mantello con uno spiedino.
Ora, nella stessa padella dove abbiamo preparato l’imbottitura, magari rinnovando l’olio, soffriggiamo la cipolla tagliata a pezzetti e la facciamo imbiondire, appoggiamo il calamaro quando il fuoco è vivo e lo giriamo un paio di volte per far formare una crosticina scura: a questo punto sfumiamo un altro po’ di vino bianco, abbassiamo  la fiamma e aggiungiamo un mezzo bicchiere di acqua per finire la cottura in 15-20 minuti, regolando nuovamente di sale.

Il calamaro ‘mbuttunato è pronto per essere tagliato a fette di circa un centimetro e però meglio farlo raffreddare per un paio di minuti prima di tagliare, così il ripieno non fuoriesce. Buon appetito!

© Diritti Riservati

Angela Capuano
Angela Capuanohttps://www.cilentoreporter.it/
Il mio piacere è cucinare. Credetemi non è solo un hobby ma uno stile di vita. Le mie pietanze rispecchiano quella che è la mia terra: il Cilento, fonte del mio essere e della mia quotidianità. Vi proporrò le ricette tradizionali e non, alle volte con delle piccole varianti o accorgimenti.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Ultimi Articoli

L'ultima gara esperita presso Palazzo S. Lucia, è andata deserta mettendo a rischio il servizio che, come già accaduto lo scorso anno, potrebbe non essere attivo per l’intera stagione estiva.
Si terrà martedì 21 maggio 2024 alle ore 17,00 presso l’Aula Consiliare del Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni, in Via F. Palumbo, a Vallo della Lucania (SA), la cerimonia di premiazione del Premio Artistico - Letterario
I Campi Flegrei sono la più grande caldera urbanizzata attiva nel cuore del continente europeo. A partire dal 2005 è interessata dal fenomeno bradisismico che ..... 

Articoli correlati

Le alici di menaica sono un prodotto ittico tipico del Cilento, principalmente di Pisciotta.  Si tratta di alici salate prodotte con una tecnica antica, che risale ai tempi degli antichi Greci.
La mia grande passione per la cucina, perché di passione si tratta e, come tale, a differenza di un ...
A Carnevale non possono mancare i fritti dolci e le tradizionali frittelle, che in questo periodo si possono gustare senza provare troppi sensi di colpa per la linea. Non...

Dallo stesso Autore

Le alici di menaica sono un prodotto ittico tipico del Cilento, principalmente di Pisciotta.  Si tratta di alici salate prodotte con una tecnica antica, che risale ai tempi degli antichi Greci.
La mia grande passione per la cucina, perché di passione si tratta e, come tale, a differenza di un ...
A Carnevale non possono mancare i fritti dolci e le tradizionali frittelle, che in questo periodo si possono gustare senza provare troppi sensi di colpa per la linea. Non...