11.7 C
Sessa Cilento
sabato, 20 Aprile 2024
Prima PaginaCilento MagazineScienza e AmbienteOlio d'oliva: un aiuto per combattere l'alzheimer

Olio d’oliva: un aiuto per combattere l’alzheimer

La magica terra cilentana,  è  patria di un albero altrettanto magico: l’ulivo. Questa pianta da millenni è stata associata all’idea del divino, della pace e dell’immortalità e non è un caso che alcuni rametti di ulivo siano  stati ritrovati nelle tombe egizie di 4000  anni faL’ulivo ha infatti una particolarità unica che non tutti conoscono: nel caso in cui  il fusto centrale muoia, la pianta ha la  capacità di riprodursi  dal colletto, alla base del tronco. Anche la sua longevità ha dell’incredibile e si ipotizza che alcune piante ancora oggi presenti della Puglia e della Palestina abbiano un’età di duemila anni. Madre di tutte le specie di  ulivo è l’oleastro, i cui ritrovamenti di foglie fossili sono databili a circa un milione di anni fa. L’ulivo che necessita di acqua, di tanto sole e di terreni pietrosi molto profondi ha trovato il suo habitat ideale lungo le sponde del Mediterraneo caratterizzate da calde estati asciutte ed inverni piovosi.
Ne ho scritto,  di come la conservazione e la lavorazione di questo antico frutto della terra sia stata e lo è tuttora un enorme sostentamento, anche economico, per tante famiglie. E’ invece da solo un trentennio che grazie alle ricerche dello studioso Ancel Keys, fatte a Pioppi, negli anni 60/70  che venne dimostrato come l’olio d’oliva, soprattutto quello extravergine, abbassasse i  livelli di colesterolo nel sangue. Nelle sue ricerche comparò diverse abitudini alimentari correlandone le malattie tipiche locali, servendosi di un campione di 12.000 persone di età compresa tra i 40 e i 59 anni in Italia, Finlandia, Olanda,  Giappone, Grecia, Stati Uniti e Jugoslavia. Dai risultati ottenuti, Keys concluse che grazie ad una dieta di tipo mediterraneo, povera di grassi saturi e dove al burro ed allo strutto veniva sostituito l’olio di oliva, si diminuiva l’incidenza di malattie cardiache, arteriosclerosi, obesità e cancro.

Da allora passi nella ricerca ne sono stati fatti e ad oggi, grazie a delle pubblicazioni su “thescientistmagazine.com” e su “Journal of Alzheimer’s Disease” si certifica come l’olio di oliva possa anche essere  un aiuto  per combattere le amnesie da deterioramento cognitivo lieve, quello che si colloca a metà tra il normale declino dovuto all’invecchiamento e la demenza. L’olio extravergine di oliva ad alto contenuto fenolico a raccolta precoce (HP-EH-EVOO) – scrivono nell’articolo – potrebbe infatti essere implementato come composto terapeutico per gli anziani con deterioramento cognitivo lieve (MCI) amnesico. Lo studio, condotto dagli esperti dell’Università Aristotele di Salonicco (AUTH) e dell’Associazione greca del morbo di Alzheimer e dei disturbi correlati (GAADRD), hanno sviluppato un approccio naturale per combattere una condizione sanitaria complessa come il deterioramento cognitivo. L’olio verrebbe usato come composto naturale e non farmaceutico, insomma un aiuto contro le amnesie

“L’MCI amnesico – spiega Magda Tsolaki, dell’AUTH – è una condizione spesso prodromica del morbo di Alzheimer, ed è caratterizzata da perdita di memoria e incapacità di eseguire attività complesse della quotidianità. Sebbene non esista ancora un trattamento per l’MCI, sono in corso diversi sforzi a livello globale per favorire la diagnosi precoce e la gestione della malattia di Alzheimer nella sua fase iniziale”. l team ha condotto uno studio prospettico randomizzato per analizzare gli effetti dell’olio extravergine di oliva ad alto contenuto fenolico e quello a contenuto fenolico moderato (MP-EVOO) e per valutare la predisposizione genetica alla malattia di Alzheimer.

Lo studio – I partecipanti sono stati assegnati tramite procedura randomizzata a tre diversi gruppi, e ognuno ha ricevuto 50 millilitri di MP-EVOO o HP-EH-EVOO, a seconda del gruppo di appartenenza. “Questo studio – commenta la scienziata – apre la strada allo studio di composti naturali come trattamenti alternativi del MCI. Lavori recenti suggeriscono che seguire una dieta mediterranea migliora le funzioni cognitive, riducendo la possibilità di sviluppare la malattia e riducendo il rischio di progressione della condizione verso il morbo di Alzheimer”. L’esperta riporta uno studio longitudinale spagnolo, secondo cui l’assunzione dell’olio extravergine di olive greche potrebbe aiutare a mantenere le funzioni cognitive. “Secondo i nostri risultati – commenta la ricercatrice – l’intervento a lungo termine con HP-EH-EVOO o MP-EVOO è associato a un significativo miglioramento della funzione cognitiva rispetto alla semplice dieta mediterranea”. Gli scienziati sottolineano che si tratta del primo studio volto a stabilire gli effetti dell’olio extravergine di oliva negli anziani con MCI. “La nostra analisi – conclude Tsolaki – rivela che anche a distanza di 12 mesi i risultati nel gruppo di partecipanti erano significativamente superiori rispetto ai soggetti di controllo”.

Fonti: thescientistmagazine.com – Journal of Alzheimer’s Disease

© Diritti Riservati

Alessandro Giordano
Alessandro Giordano
Dal Marzo 2015 racconto la nostra terra, il Cilento, mostrandola con gli occhi di chi la ama, la vive e vuole contribuire a farla apprezzare di più ai turisti e ai Cilentani stessi. La Storia, i Personaggi, la Cultura, le Tradizioni e le Contraddizioni, il patrimonio artistico, gli eventi e le iniziative in programma che ritengo più interessanti segnalare, i musei, le attrazioni e le proposte per i turisti, il cibo ed i prodotti del territorio sono i temi principali dei miei articoli.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Ultimi Articoli

Il Villammare Festival Film&Friends procede spedito verso la sua 23esima edizione. Di grande prestigio il primo nome che va a riempire le caselle del cast 2024.
Le previsioni meteo per questo sabato 20 aprile sono caratterizzato da una nuova irruzione di aria fredda con neve fino a bassa quota sulle zone di confine dell’arco alpino, piogge al centro Italia, in rapido trasferimento verso le regioni del Sud,
L'ultima gara esperita presso Palazzo S. Lucia, è andata deserta mettendo a rischio il servizio che, come già accaduto lo scorso anno, potrebbe non essere attivo per l’intera stagione estiva.

Articoli correlati

I Campi Flegrei sono la più grande caldera urbanizzata attiva nel cuore del continente europeo. A partire dal 2005 è interessata dal fenomeno bradisismico che ..... 
Da giovedì 25 a sabato 27 gennaio preparatevi a un'esperienza straordinaria con l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). Vulcanologi, sismologi, esperti di ambiente…. vi aspettano alla 5° edizione di "Parole per la Terra", la manifestazione che si svolge in tutta Italia, in varie sedi dell’Istituto. 
Secondo un nuovo studio condotto da ricercatori dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e dell'University College of London (UCL), la presenza di due livelli poco permeabili nella crosta dei Campi Flegrei regolerebbe i movimenti verticali e la sismicità osservati negli ultimi 40 anni.

Dallo stesso Autore

Sono stato (è sempre lo sarò) un appassionato del "Maurizio Costanzo Show"; ogni sera restavo incollato allo schermo TV fino alla sua chiusura, intoro all' 1/1 e 30 di notte. Erano gli anni Ottanta, durante una puntata accadde una cosa incredibile che segnò l’esplosione mediatica di Vittorio Sgarbi.
I bambini la aspettano con trepidante attesa. Questa notte, infatti, la Befana lascerà tanti dolciumi a quanti sono stati bravi, mentre chi si è comportato male dovrà accontentarsi di un pezzetto di carbone.
La filiera della mozzarella di bufala campana Dop fa bene all’ambiente ed è sempre più green e sostenibile. Lo rivela un nuovo studio scientifico, realizzato dal professor Luigi Zicarelli e da Roberto De Vivo, Roberto Napolano e Fabio Zicarelli.