17.2 C
Sessa Cilento
venerdì, 29 Marzo 2024
Prima PaginaNotizie LocaliCilento: il fagiolo di Gorga diventa presidio SlowFood

Cilento: il fagiolo di Gorga diventa presidio SlowFood

E per questo oggi questa prelibatezza del Cilento, ha un nome che richiama proprio questo interesse reale, ovvero Fagiolo della regina di Gorga, il piccolo borgo che può contare sul nuovo Presidio lanciato da Slow Food. Un legume per ridare orgoglio e ricreare un’economia locale.

La leggenda che fa viaggiare indietro nel tempo fino all’epoca borbonica è affascinante, ma ciò che conta è il presente: la voglia di un gruppo di produttori, di tre ragazzi e un insegnante in pensione, di non far scomparire una coltura che non è un vezzo, ma una vera risorsa. “Il senso di far nascere un Presidio – spiega Slow Food – sta proprio in questo: da un lato salvaguardare i frutti della terra, dall’altro riconoscere l’impegno della popolazione locale e sostenerlo per favorire un cambiamento ambientale, sociale ed economico”.

A Gorga, oggi, abitano meno di cento persone. In questa piccola frazione, e nel vicino territorio dei Comuni di Stio, Magliano Vetere, Campora, Orria e Gioi, è rinato questo particolare ecotipo: “Quando abbiamo cominciato sette anni fa il fagiolo veniva coltivato soltanto da qualche anziana signora di Stio, ma a livello commerciale era morto – racconta Andrea De Leo, referente dei produttori del Presidio – abbiamo cominciato a produrne un po’ di più e a partecipare ad alcuni mercati, come Leguminosa, l’evento organizzato da Slow Food Campania a Napoli, riuscendo a creare una microeconomia che vede coinvolte le poche aziende agricole del territorio e anche le signore e i giovani che lo coltivano nei loro orti”. “In ogni paesino di questa zona tutti gli abitanti avevano un pezzetto di terra da coltivare per il proprio sostentamento” aggiunge Nerio Baratta, fiduciario della Condotta Slow Food Gelbison di Vallo della Lucania, in quest’area del Cilento. Tra le coltivazioni più diffuse, insieme alle castagne, c’era proprio quella dei fagioli: la scarsa deperibilità e la possibilità di seccarli, infatti, li rendevano un vero e proprio bene rifugio, ideali sia da scambiare sia da immagazzinare per sopravvivere ai lunghi inverni montani.

“Tra gli anni ’50 e ’70 il legume era molto conosciuto, ho trovato più di un libro di ricette che citano esplicitamente il fagiolo di Gorga” continua De Leo. Ma nei decenni successivi, un po’ per lo spopolamento della zona e un po’ per la gran quantità di lavoro necessario per coltivarlo e raccoglierlo, il fagiolo regina è finito nel dimenticatoio. Riprendere la produzione di fagioli regina, prosegue De Leo, ha due risvolti. Il primo riguarda naturalmente il prodotto: “Vogliamo scongiurare la scomparsa di una particolarità locale – spiega il referente – da noi, negli ultimi anni, si è coltivato quasi esclusivamente solo il fagiolo borlotto, perciò abbiamo impiegato sette anni per ripulire il seme. Sul lato umano, invece, la ripartenza ha dato orgoglio al paese e rinnovato il desiderio di continuare a coltivare la terra». In altre parole: creare indotto produttivo, costruire piccole aziende”.

Le caratteristiche del fagiolo regina di Gorga

Di forma tondeggiante e colore bianco perlaceo, la polpa di questo particolare ecotipo di legume è compatta e la cuticola sottile, caratteristiche che ne assicurano dolcezza ed elevata digeribilità. Tra le peculiarità della pianta c’è il suo portamento rampicante: può superare anche i tre metri di altezza e si adatta bene a diversi tipi di terreno, anche se preferisce quelli profondi, freschi, non troppo compatti e ben drenati. Il fagiolo regina viene seminato a inizio estate, normalmente i primi giorni di luglio, e si raccoglie a inizio autunno. Il disciplinare di produzione prevede che la selezione e la riproduzione delle sementi sia fatta dai coltivatori stessi e vieta la coltura in serra o fuori suolo, l’uso di prodotti chimici di sintesi per fertilizzazione e per la difesa. Il Presidio Slow Food del fagiolo della regina di Gorga è sostenuto dal Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni e dal Comune di Stio.

Fonte:Fondazione SlowFood

© Diritti Riservati

Redazione Notizie
Redazione Notizie
Cronaca e notizie. Aggiornamenti e news quotidiane dai principali paesi del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano, Alburni e dall'intera provincia di Salerno. ... Notizie , Cronaca, Attualità, Territorio, Invia la tua segnalazione : redazione@cilentoreporter.it

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Ultimi Articoli

Siamo pronti? A breve  torneremo all'ora legale, l'orario estivo, con un cambio ora che ci obbligherà a spostare gli orologi di un'ora. Il cambio d'ora avviene due volte l'anno, l'ultima domenica del mese di marzo e l'ultima domenica di ottobre.
Centro Cilento Taste,  aderisce alla Giornata nazionale del Made in Italy indetta dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
Nella meravigliosa terra cilentana, e precisamente a Capaccio Paestum in via Magna Graecia, la primavera si tinge di colori, profumi, ma anche di intriganti sorprese proprio in prossimità delle festività pasquali, grazie all’iniziativa del maestro pizzaiolo pluripremiato Agostino Landi.

Articoli correlati

Si è svolto questa mattina ,presso la Scuola Media di Sessa Cilento, l’incontro tra gli alunni della Scuola e la Confraternita“Maria SS Immacolata Castagneta – San Mango Cilento“.
Dalla scoperta di territori poco raccontati come il Cilento ne “Il sentiero dei lupi” di Andrea D’Ambrosio (“Il sentiero dei lupi” di Andrea D’Ambrosio (produzione esecutiva di Iuppiter Group con Fondazione Picentia e WWF Silentum di Salerno)
La denuncia riportata dal quotidiano La Città, in merito ai rifiuti lungo le sponde del fiume Lambro è davvero sconcertante. Si assiste a un continuo flusso di camion e trattori che scaricano tonnellate di spazzatura di ogni genere, lungo le sponde del fiume

Dallo stesso Autore

Dalla scoperta di territori poco raccontati come il Cilento ne “Il sentiero dei lupi” di Andrea D’Ambrosio (“Il sentiero dei lupi” di Andrea D’Ambrosio (produzione esecutiva di Iuppiter Group con Fondazione Picentia e WWF Silentum di Salerno)
Dopo i disagi alla viabilità verificatisi nel corso della giornata di ieri per la chiusura del tratto di Strada Provinciale n.15b, nell’abitato di San Mango di Sessa Cilento, a seguito del crollo parziale di un tetto e della facciata di una abitazione, dove per fortuna non dimorava nessuno
Tragedia sfiorata in Via Garibaldi a San Mango di Sessa Cilento. Nella giornata di oggi (15/3/2024) si è verificato il crollo di una parte del tetto e di parte della facciata di una abitazione proprio sulla strada provinciale che collega la frazione al capoluogo ed a Mercato Cilento.