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Qual è la storia che si cela dietro il logo della Salernitana?

E’ solitamente semplice abbinare il logo alla squadra, ma tra i simboli del calcio italiano, quello della Salernitana è uno dei più interessanti, sia per l’immagine scelta che per la storia che si cela dietro di esso. Parleremo proprio della sua genesi in questo articolo.

La prima versione del logo

Fin dalle prime partecipazioni ai campionati di calcio minori, la Salernitana ha adottato il colore granata per le sue divise di gioco, ma soltanto nel primo dopoguerra il logo della prima squadra di Salerno si arricchisce del caratteristico cavalluccio marino. Nel 1949 l’Unione Sportiva Salernitana è in procinto di disputare la sua prima stagione in Serie A; per questo motivo viene incaricato il pittore Gabriele D’Alma di creare un’immagine unica a cui associare il logo della società. La storia vuole che D’Alma, durante una passeggiata sul porto di Salerno, si soffermò a lungo a guardare le reti dei pescatori locali, dove, tra le fitte maglie, erano rimasti intrappolati alcuni cavallucci marini, che con gli ultimi sprazzi di vitalità provavano a liberarsi. Quell’immagine colpì il pittore salernitano, che vide una forte similitudine con le sorti della squadra cittadina, la quale sarebbe presto stata impegnata a resistere nella morsa di club molto più forti, sia economicamente che sportivamente.

Il restyling del 1986

Il logo della Salernitana rimase invariato per quasi quarant’anni, fin quando la società decise di attuare un restyling dell’immagine per poterla commercializzare; la rivisitazione dello scudetto fu affidata al grafico americano Jack Lever.

La nuova immagine includeva molti dei simboli caratteristici della città di Salerno: oltre al cavalluccio marino, furono inserite all’interno dello stemma alcune onde stilizzate, la torre ed un sole in alto a destra, che richiama il Follaro, moneta coniata a Salerno ed utilizzata per gli scambi commerciali nel passato.

Questa è la versione del logo più amata dai tifosi ed è stata in vigore fino al 1999, quando le onde stilizzate vennero eliminate e sostituite dalla scritta 1919, anno di costituzione della società campana; inoltre, anche la torre stilizzata venne cancellata dall’immagine ufficiale, lasciando il posto alla classica forma a “scudetto”.

Altri loghi della Salernitana

Pur essendo il cavalluccio marino il simbolo ufficiale della Salernitana, tra il 1949 e gli anni ‘80 pochissime casacche ufficiali recavano tale immagine, tanto che fino al secondo logo ufficiale, non molti appassionati conoscevano lo stendardo societario.

Tuttavia anche dopo il 1986 furono attribuite alla Salernitana altri simboli, soprattutto sui famosi album di figurine Panini, che più volte hanno scelto per la squadra campana immagini differenti, come la Bussola Amalfitana e San Matteo.

Dopo il fallimento del club e l’acquisizione dei beni immateriali della società (storia sportiva e nome) da parte del patron Lombardi, la Salernitana abbandonò del tutto il logo storico ed i colori sociali, utilizzando l’emblema del Comune di Salerno ed il blau-grana. Per altre informazioni, visitate questo sito.

© Diritti Riservati

Roberta Martucci
Roberta Martucci
Redattrice e responsabile della pagina Magazine di Cilento Reporter, esperta di marketing, è impegnata da anni a valorizzare le tante eccellenze, e gli eventi del territorio. Giornalista eclettica, vanta diverse collaborazioni con giornali, riviste e televisioni, e da cronista ama raccontare storie di persone, vicende e curiosità. Il suo sguardo del Cilento, terra che definisce “maledettamente bella”, è visibilmente innamorata di tutto ciò che descrive e che tocca le corde dei sensi.

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