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giovedì, 18 Aprile 2024
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L’inverno arriverà a febbraio? Ecco le tendenze meteo

Lo abbiamo già scritto e fa abbastanza impressione analizzare una carta dell’anomalia termica su scala europea, ed in parte asiatica, riguardante il mese di gennaio. Sorprendente l’anomalia che si è consolidata con il passare delle settimane tra la Finlandia orientale e la Russia dove si oscilla tra i +7 ed i +9 gradi. Solo il bacino mediterraneo, la Turchia, i Balcani e la penisola Iberica registrano fino ad ora valori compresi tra il dato medio e 2/3 gradi inferiori.

L’Italia si presenta divisa praticamente in tre settori come la bandiera. Il clima di gennaio risulta più caldo della media al nord, allineato con le medie al centro e sulla Sardegna, un po’ più fresco rispetto alla norma al sud.

Per quanto attiene alle regioni settentrionali bisogna anche aggiungere un’osservazione: le anomalie positive sono state più rilevanti in quota su alcuni settori alpini, più contenute nel catino padano dove giocano un ruolo importante le inversioni termiche notturne e le relative gelate.

Meteo binario

La circolazione atmosferica sembra ormai privilegiare la conservazione dei pattern che si instaurano su scala euro-atlantica tendendo ad inibire la variabilità nel breve e medio termine. Gli effetti sull’Italia si possono sintetizzare in una sorta di tempo atmosferico binario del tipo “pioggia”, “non pioggia” con durata prolungata delle fasi.

L’incidenza maggiore di questa dinamica emerge al nord. In questo processo l’influenza del riscaldamento climatico globale c’è ed è rilevabile anche dai modelli climatici come tendenza futura.

Che fa il Generale, si desta o no?

Ora la domanda che molti si fanno è: se a gennaio il “Generale Inverno” si è riposato non è che la pagheremo con ondate di gelo tra febbraio e marzo? Con il rischio che magari la primavera venga condizionata dal freddo tardivo?

Nel complesso è naturale che l’atmosfera tenda a cercare un equilibrio termico, questo soprattutto su scala planetaria, o almeno emisferica. Non c’è però alcuna certezza su scala più piccola: se sul nord Italia il clima è stato relativamente mite a gennaio non necessariamente ci sarà una compensazione contraria.

Proiezioni stagionali “miti”

Analizzando i modelli stagionali del centro europeo (ECMWF) notiamo che le proiezioni relative a febbraio e marzo 2020 indicano per gran parte dell’Europa, in particolare per le zone già citate in relazione all’andamento di gennaio, un trend ancora improntato ad anomalie di temperatura positive.

Si tratta di scenari mediati, non significa che mancheranno del tutto incursioni fredde e fasi di maltempo invernali sull’Italia, ad esempio. L’impressione è, tuttavia, che ancora una volta si tratterebbe di eventi non troppo frequenti e di durata limitata in un quadro generale ancora caratterizzato dalla notevole vitalità del Vortice Polare con il grosso del freddo confinato all’interno del circolo polare artico.

Prime idee su febbraio

Gli indici AO (oscillazione artica) e NAO (oscillazione nordatlantica) si sono per ora mantenuti positivi in gennaio segnalando un vortice polare forte. La maggioranza degli scenari Ensemble relativi a questi due indici per la prima metà di febbraio non mostrano dal punto di vista probabilistico una tendenza chiara a divenire negativi, evoluzione che potrebbe favorire movimenti meridiani con irruzioni più fredde alle nostre latitudini. Attenzione! “nostre latitudini” non necessariamente anche longitudini. Qualche scenario però mostra questa possibilità avvicinandoci alla fine della prima decade e ne va tenuto conto.

Legando queste riflessioni alle ultime uscite dei modelli globali sintetizzerei così la prima metà di febbraio per l’Italia:

Fase 1: rimonta anticiclonica subtropicale con aria mite in quota e prevalenza di tempo stabile nei primi 5/6 giorni del nuovo mese. Stabilità, temperature superiori alle medie, inversioni termiche.

Fase 2: possibile, ma non ancora molto probabile, espansione meridiana dell’anticiclone atlantico verso l’Islanda con discesa di masse più fredde, dirette verso nord ed est Europa, forse in parte sull’Italia con clima più freddo tra il 7 ed il 10 del mese, in particolare sul nordest. Freddo più incisivo e maltempo generalizzato potrebbero concretizzarsi solo con flussi in ingresso dalla valle del Rodano (bassa probabilità al momento).

Fase 3: dopo il 10 rimonta anticiclonica con valori termici prossimi alle medie del periodo o di poco superiori. Per il dopo avremo modo di parlarne più avanti.

A cura della redazione de: Il Meteo.net

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